Da quando ho aderito con entusiasmo al progetto della trattoria MuVara dell'Abbecedario culinario d'Europa ho voluto scoprire di ogni paese finora visitato quello che è il "cibo di strada". Si, visitato, perché con ognuno dei post che lo riguardano è come visitare fisicamente quelle terre, conoscere aspetti particolari di un popolo accompagnati da una guida che ci racconta, insieme ad una ricetta, le peculiarità del posto.
Il cibo di strada è un'esperienza che ci avvicina al gusto e alla cultura del territorio, un modo per vivere pienamente l’avventura del viaggio ed in tempo di crisi un modo di spendere poco senza rinunciare a conoscere nuovi paesi.
Il cibo venduto nei chioschi, nei mercati all'aperto o dai carretti ambulanti è una straordinaria esperienza culinaria che dà modo di conoscere quello che viene considerato "cibo povero", ma che in sé racchiude tutte le tradizioni locali influenzate dalla fusione con gli usi di altri popoli con cui quel paese è venuto a contatto nel corso della sua storia.
Anche per il Portogallo ho voluto fare un'incursione tra quelli che sono i cibi di strada che si possono mangiare nelle "tascas", piccole osterie a conduzione familiare dove chiedere il "prato do dia" ( piatto del giorno) o nelle caffetterie dove si possono mangiare i "petiscos" (spuntini che possono sostituire la cena) o nelle pasticcerie dove assaggiare i "salgados", dei fagottini salati ripieni in vari modi o crocchette di baccalà e patate ( i famosi "Pastel de Bacalhau").
E proprio tra i salgados ho trovato i Rissóis, parenti portoghesi dei nostri sofficini, sì proprio quelli che troviamo surgelati nel supermercato e che tanto piacciono ai bambini.
Anche questo è un risultato della globalizzazione, fare proprio il cibo di un altro paese ma italianizzandolo secondo i nostri gusti.
Secondo il ripieno possiamo trovare:
- Rissóis de queijo e fiambre con formaggio e prosciutto
- Rissóis de peixe con pesce e besciamella
- Rissóis de camarão con gamberetti e besciamella
- Rissóis de carne con carne e besciamella
- Rissóis de atum con tonno e besciamella
Con formaggio e prosciutto ricordano i nostri classici sofficini, gli altri invece, con la presenza della besciamella, ricordano molto il ripieno delle Kroketten olandesi, anche esse cibo di strada.
Questa volta ho voluto provarle con un ripieno di gamberetti.
La ricetta l'ho presa sostanzialmente da qui, con qualche piccolissima aggiunta che avevo trovato in altre e partecipa alla raccolta di ricette portoghesi de "La melagranata" per l'Abbecedario culinario europeo.
Ingredienti: (per circa 2 dozzine di Rissóis)
Per la pasta (dove la capacità di 1 tazza è di 230 ml)
1/2 tazza di acqua
1/2 tazza di latte
1 tazza di farina
1 cucchiaio di burro
1 buccia di limone
1 bel pizzico di sale
Per il ripieno
1/2 cipolla
1 cucchiaio d'olio d'oliva
400 gr di gamberetti sgusciati
1 cucchiaio di farina
2 dl di latte
1 tuorlo d'uovo
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1/2 cucchiaio di concentrato di pomodoro
sale e pepe q. b.
Per la panatura
farina
uovo intero o solo albume
pangrattato
Iniziamo preparando il ripieno. Facciamo soffriggere la cipolla tritata nel burro.
Aggiungiamo i gamberetti sbollentati per 3 minuti in acqua salata e il concentrato di pomodoro.
Aggiungiamo quindi la farina e il latte, aggiustiamo di sale e di pepe e facciamo addensare.
Fuori dal fuoco aggiungeremo il tuorlo d'uovo .............
.......ed il prezzemolo. Lasciamo quindi intiepidire il composto.
Passiamo ora a preparare la pasta. Mettiamo in una casseruola il burro con l'acqua ed il latte, una scorza di limone (io ne ho messo solo un pezzettino per paura che fosse troppo forte il profumo, ma voi mettete una bella scorza), aggiustiamo di sale e quando giunge a bollore leviamo la scorza di limone e togliamo dal fuoco la casseruola..........
...........versiamo quindi in un solo colpo la farina e mescoliamo bene con un cucchiaio di legno finché si forma una massa.................
...........che metteremo sulla tavola infarinata a freddarsi un poco.
Stendiamo quindi con il mattarello la pasta partendo dal panetto e tirandola il più sottile possibile,
vi poniamo un bel cucchiaino di ripieno.....
........ripieghiamo la pasta e coppiamo a mezzaluna con un bicchiere che sigillerà bene i bordi.
Man mano che li prepariamo li posiamo su un vassoio infarinato.
Li passiamo quindi nella farina................
...............nella chiara d'uovo..............................
....ed infine nel pangrattato. A questo punto potete friggerli in olio caldo e se sono troppi potete anche congelarli disponendoli prima su un vassoio e quando saranno congelati in un sacchetto per il freezer.
Con le dosi per l'impasto della ricetta a me sono venuti solo 18
Rissóis, probabilmente perché per i primi non avevo steso la pasta sottilissima, infatti ne ho dovuta fare un'altra mezza dose per terminare il ripieno.
Se volete rendere più speziato il ripieno potete aggiungere una spruzzata di succo di limone ed un pò di noce moscata.
A noi son piaciuti molto e proverò a farli anche con gli altri ripieni.
PER I MALATI DI "CACCAVELLITE" (chi non adora le caccavelle per cucinare?? )
Una chicca che ho scovato cercando ricette portoghesi.
"cataplana" tipica della costa dell'Algarve |
E' formato da due contenitori concavi, uniti da una cerniera, che sono chiusi ermeticamente da due ganci laterali. Può essere considerata un'antenata della pentola a pressione, gli alimenti si cuociono con meno grassi ed in minor tempo mantenendo tutti i profumi.
Sicuramente è stata introdotta in Portogallo grazie all'influenza araba del Nord Africa con la dominazione dei Mori e deriva dalla Tajine marocchina.
Le più tradizionali sono in rame stagnato all'interno, ma possiamo trovarne anche in alluminio e nel più moderno acciaio.
Se dovessimo visitare il Portogallo è sicuramente un oggetto da acquistare, anche per regalarlo come souvenir.
Non è bella da portare a tavola??
Alla prossima ricetta!!