Pagine

mercoledì 29 novembre 2017

RISIKITCHEN - ricette vincenti da tutto il mondo !!

Questo post a blog unificati è un racconto di amicizia, di viaggi e di cibo.

Se ci seguite da anni, sapete che la nostra carovana da anni viaggia per scoprire le ricette del mondo. Tutto iniziò con un viaggio in Italia, poi si andò in Europa e, infine, per il mondo intero. Trovare una lettera per ogni ricetta o per ogni città, nazione e paese era solo un pretesto per scoprire che cosa si mangia qua e là per il mondo, senza lasciare la propria città e la propria cucina.
In tanti aderirono ai nostri viaggi, la carovana si riempiva a ogni tappa con nuovi amici unitisi lungo il cammino, i fedelissimi sempre presenti con la valigia sempre pronta e tutti con tanta, tantissima voglia di scoprire nuove ricette e nuovi ingredienti.

Ma questo è il passato...

Venne poi un giorno in cui Aiu’ si ricordò di tante notti con gli amici passate a giocare Risiko! (sì, proprio lui), il suo cervello le disegnò mentalmente il tabellone del gioco e il resto è ciò di cui vogliamo parlarvi oggi.


Avete capito bene! In vendita su Amazon trovate il nostro ultimo progetto (ultimo se ci fermiamo a guardare il presente, ma ne verranno altri, ne siamo certi!). Quello che vi presentiamo è un sogno collettivo (grazie Rosa Maria per la definizione!). È un libro di ricette che attraversa tutti e 42 i territori del Risiko! (sì, anche il Kamchatka!). Ancora un pretesto per conoscere le ricette del mondo.

Siamo 30 condottieri, 30 blogger, ognuno con 2 obiettivi tra le mani: una ricetta salata e una dolce. Non ci sono dadi rossi né blu, non ci sono carrarmati né territori
da invadere. È un libro pacifico composto da 84 ricette vincenti, tutte diverse, ognuna con una suo pezzettino di storia, ognuna curata con tanta passione da ognuno di noi per regalarvi un viaggio unico e imperdibile. Del resto, chi non “risika” non rosica!

Chi siamo? Eccoci qui (in rigoroso ordine alfabetico come piace a noi):
Se ti abbiamo incuriosito e sei già su Amazon ordinando il nostro libro (questo è il link!), aspettiamo le tue opinioni! Se hai voglia di dirci la tua, mandaci un’e-mail. Se proverai una ricetta, dicci com’è andata e mandaci una sua foto. Se hai voglia di contattarci, noi siamo qui: risikitchen@gmail.com 
Sii parte del nostro sogno collettivo!

GRAZIE E BUONE RICETTE A TUTTI!

giovedì 23 novembre 2017

Torta Ricciolina di Abbadia San Salvatore


Questo dolce è legato ad un bellissimo ricordo che ho di alcuni giorni trascorsi sul Monte Amiata sfuggendo ad un'estate torrida di parecchi anni fa. 
Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio, Santa Fiora, splendidi borghi in cui il tempo sembra essersi fermato, natura e paesaggi splendidi ed una cucina che ha ancora il gusto semplice di una volta.
Questa torta sembra sia originaria di Abbadia San Salvatore, frutto dell'inventiva della pasticcera del paese, tale nonna Beppa (anche la mia nonna toscana si chiamava così), che agli inizi del novecento
pensò di variare la ricetta tradizionale della torta ricciolina o torta di tagliatelle diffusa in tutto l'Appennino Tosco-Emiliano riportata dall'Artusi  nel suo libro. Utilizzando gli albumi che avanzavano dalla preparazione della frolla creò una meringa con cui decorò la torta al posto dei taglierini di pasta con cui era decorata quella tradizionale, creando di fatto una torta particolare.
Quando l'inventiva contribuisce a trasformare le  ricette e renderle uniche!
Nella torta ricciolina tradizionale per il ripieno si usano le mandorle, ma in quella di Abbadia San Salvatore si usano anche le noci o le nocciole o anche tutti i tre tipi di frutta a guscio insieme. Inoltre al posto di scorzetta d'arancia, zucchero, tuorlo d'uovo e burro si prepara una crema pasticcera arricchita di cioccolato fondente o crema di nocciole al cioccolato.
Ma veniamo alla ricetta.



Ingredienti: (per uno stampo da 24 cm)

Per la frolla

  • 300 gr di farina 00
  • 150 gr di zucchero
  • 100 gr di burro
  • 1 uovo intero e 2 tuorli (tenendo da parte gli albumi per la meringa)
  • un pizzico di sale
  • 1/2 bustina di lievito per dolci

Per il ripieno 
  • 80 gr di noci tritate grossolanamente
  • 1 bicchiere di latte
  • 1 uovo intero
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 1 cucchiaio di farina 00
  • 3 cucchiai di crema di nocciole al cioccolato (o 100 gr di cioccolato fondente)
Per la guarnizione
  • 2 albumi d'uovo (quelli avanzati dalla preparazione della frolla)
  • 100 gr di zucchero
  • qualche goccia di aroma di vaniglia
  • 2 cucchiaiate di crema di nocciole al cioccolato
Iniziate a preparare la frolla lavorando con i polpastrelli il burro freddo tagliato a tocchetti per amalgamarlo con la farina a cui avrete unito il lievito fino ad ottenere un composto sabbioso.


Formate con questo composto una fontana ed al centro versateci 
l'uovo ed i tuorli con lo zucchero ed il sale ed amalgamateli rapidamente al composto sabbioso fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo che schiaccerete e riporrete in frigorifero avvolto nella pellicola per 30 minuti.



Nel frattempo preparate la crema per il ripieno versando il latte bollente sull'uovo mescolato allo zucchero ed alla farina, rimettete sul fuoco girando con una frusta fino ad ottenere una crema omogenea.

Togliete dal fuoco e vi aggiungete la crema di nocciole al cioccolato e le noci tritate grossolanamente.


 

Dopo il riposo riprendete la frolla, ne prendete circa 3/4 e la stendete col mattarello sul piano infarinato per rivestire la teglia imburrata ed infarinata. 
Con i rebbi di una forchetta bucherellate il fondo della frolla.
Versate ora il ripieno e lo ricoprite con un secondo disco di frolla anche questo bucherellato.



Fate cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 40 minuti, fino a quando la frolla non sarà leggermente dorata.

Nel frattempo preparate la meringa lavorando con la frusta elettrica gli albumi fino a farli schiumare e poi aggiungendo lo zucchero e la vaniglia fino ad ottenere dei picchi lucidi e ben sostenuti.


Versate la meringa sulla torta dopo averla tolta dalla teglia (io l'ho dimenticato, ahimé), con la forchetta muoverla formando dei riccioli e versateci sopra la crema di nocciole al cioccolato o del cioccolato fuso e riponete nuovamente nel forno caldo ma spento perché la meringa si rapprenda. 


Sembra che riposata un giorno sia migliore...ad avere la forza di aspettare!!



E' squisita e credo sia un dolce adatto anche per le feste natalizie.


Scegliete pure quale tipo di frutta secca a guscio utilizzare, in fin dei conti ogni famiglia ha la sua ricetta particolare!
Alla prossima! =^-^=

venerdì 3 novembre 2017

Tetù e Teio palermitani per la Festa dei Morti


Lo so, sono in ritardo di un giorno con questo post, ma visto che questi dolci nati in Sicilia per la "Festa dei Morti" ora si possono trovare tutto l'anno, nessuno ci impedisce di prepararli in qualunque momento, dato anche che nella versione più antica che io ho voluto realizzare è una ricetta del recupero e l'ho presa da qui.
Sì, proprio del recupero, perché le suore di clausura che li fecero per prime, utilizzavano rimasugli di altri dolci impastati nuovamente, da cui il nome di "ù mistu", ovvero il misto, con cui sono anche conosciuti.
In dialetto siciliano "tetù e teio" vuol dire "uno a te e uno a me" e si differenziano per la glassatura che li ricopre, al cacao per i tetù e bianca per teio.
Va da sé che avendo come ingrediente principale avanzi di biscotti o torte o crostate, ogni volta avranno un gusto differente, ma è il bello di questi biscotti, morbidi e profumati con una glassatura che però non è stucchevole.




Ingredienti: (per 60 biscotti)

Per i biscotti

  • 600 gr di avanzi di biscotti, crostate, dolci vari
  • 100 gr farina di mandorle
  • 200 gr di farina 00
  • 150 gr di zucchero semolato
  • 20 gr di ammoniaca per dolci Nella ricetta originale 15 gr)
  • 120 gr di strutto
  • 2 cucchiaini di cannella
  • scorza grattugiata di un limone e di una arancia non trattati
  • un pizzico di sale
  • 250 ml di latte  (ma regolatevi in base agli avanzi di dolci utilizzati)
Per la glassatura
  • 375 gr di zucchero
  • 115 gr d'acqua
  • aroma di vaniglia (facoltativo)
  • 2 cucchiaini di cacao amaro in polvere

Iniziate a passare al mixer tutti gli avanzi di torte, crostate o biscotti per tritarli finemente.



In una ciotola unire alla pasticceria ridotta in polvere tutti gli altri ingredienti secchi e lo strutto sciolto.




Per ultimo aggiungete il latte regolandovi in base alla consistenza degli ingredienti. Se questi fossero troppo secchi potete aggiungere anche della confettura a vostro piacimento.



Dovrete ottenere una consistenza un po' più dura di una frolla.


Ricavate tante palline un po' più grandi di una noce, disponetele su una teglia foderata di carta da forno un po' distanziate tra di loro e schiacciatele leggermente con il palmo della mano.


Fate cuocere a 180°C in forno preriscaldato per 30 minuti circa, controllando che non colorisca troppo il fondo dei biscotti.

Mentre si raffreddano preparate la glassa.

In un pentolino dal fondo spesso mescolate l'acqua con lo zucchero semolato, ponete sul fuoco e portate a bollore senza mai mescolare ma pulire il bordo della pentola con un pennellino bagnato perché non brucino le eventuali gocce di zucchero. Se avete un termometro da zucchero fate raggiungere la temperatura di 110°C, altrimenti fate la prova prendendo tra pollice ed indice una goccia di zucchero che dovrà fare il filo. 

Travasate qualche mestolino di sciroppo in una ciotola di alluminio e girate con un cucchiaio di legno fino a quando non comincia a diventare bianco. Se dovesse asciugarsi troppo aggiungete qualche goccio d'acqua.


Con un pennello glassate la metà dei biscotti, i teio.


Per i tetù invece aggiungete allo sciroppo ( sempre nella ciotola di alluminio) un cucchiaino di cacao in polvere, mescolate bene con un  cucchiaio di legno e spennellate gli altri biscotti.

Se lo sciroppo nel pentolino dovesse solidificarsi un po' rimettete sul fuoco fino a farlo nuovamente sciogliere. 

Lasciate che la glassa asciughi fino al giorno successivo.


Sono deliziosi, profumatissimi, morbidi all'interno e con la leggera glassatura croccante.

Alla prossima! =^-^=

domenica 22 ottobre 2017

Calzoncelli di castagne del Cilento



Nonostante le splendide giornate che ottobre ci sta regalando i primi frutti autunnali stanno comparendo timidamente, anche se la mancanza di piogge probabilmente influirà negativamente sulla loro qualità e quantità.
E' già la seconda volta che acquisto con entusiasmo delle castagne e le trovo piuttosto asciutte, tanto che la prima volta fatte arrosto ho avuto difficoltà a togliere la pellicina.
Così qualche giorno fa ho deciso di bollirle, due foglie d'alloro nell'acqua leggermente salata ed anche la pellicina è venuta via. 
Una volta spellate mi è venuta in mente una ricetta cilentana che avevo letto tempo fa, quella dei calzoncelli, una sorta di ravioli ripieni di un impasto a base di castagne lesse, cioccolato fondente, zucchero, anice...non ci ho pensato due volte. 
Mi sono subito messa alla ricerca delle varie ricette per farmi un'idea.
Ovviamente di ravioli dolci ripieni di castagne se ne fanno in tutte le zone in cui vive il castagno, ma la forma dei calzoncelli è davvero simpatica ed il loro ripieno è ricco di profumi.
Così ho deciso di provarli sia cotti al forno che nella versione fritta, utilizzando due diversi tipi di pasta per la sfoglia.
Vi assicuro che sono squisiti in entrambe le versioni ed anche quelli fritti sono leggerissimi.
Vi darò quindi la ricetta del ripieno, da preparare almeno due giorni prima perché si amalgamino i sapori tenendolo coperto in frigorifero, e dei due tipi di sfoglia che ho utilizzato.

Ingredienti:

Per il ripieno

  • 400 gr di castagne lesse e già sbucciate
  • 150 gr di cioccolato fondente
  • 3 tazzine di caffè
  • 200 gr di zucchero
  • 50 gr di zucchero a velo
  • 2 cucchiai di liquore all'anice (o Strega o limoncello)
  • 80 gr di cacao amaro
  • un generoso pizzico di cannella

Per la sfoglia da cuocere al forno (per circa 15 calzoncelli) 
  • 200 gr di farina 00
  • 1 uovo intero
  • 90 gr di zucchero
  • 80 gr di burro
  • scorza grattugiata di mezzo limone non trattato
  • una punta di lievito in polvere per dolci

Per la sfoglia da friggere (per circa 45 calzoncelli)
  • 500 gr di farina 00
  • 2 uova intere
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 80 gr di burro
  • 1 tazzina di vermouth bianco
  • 1 bustina di vanillina
  • la scorza grattugiata di un limone non trattato
  • un pizzico generoso di lievito in polvere per dolci
  • un pizzico di sale 
Due giorni prima iniziate a preparare il ripieno lessando le castagne in acqua leggermente salata con due foglie di alloro.
Ancora calde sbucciatele e privatele della pellicina, quindi passatele al setaccio.

Fate sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria ed aggiungeteci il caffè poco per volta.


Versate il cioccolato fuso con il caffè sulle castagne setacciate,


aggiungete lo zucchero, il cacao, la cannella e l'anice.


Amalgamate il ripieno ponendolo qualche minuto sul fuoco, quindi riponetelo coperto in frigorifero per due giorni.

Trascorsi i due giorni preparate i due tipi di pasta e fateli riposare per 30 minuti in frigorifero avvolti nella pellicola.


L'impasto per i calzoncelli al forno risulta più morbido, quindi potete tirarlo tranquillamente con il mattarello su un piano infarinato, mentre quello per i calzoncelli fritti è più duro e potete tirarlo con la sfogliatrice fino alla penultima tacca.

Ricavatene dei dischi con un taglia biscotti da 7 cm di diametro, ponete un cucchiaino di ripieno su un disco con il bordo inumidito con acqua.


Coprite con un altro disco e pigiate leggermente con un bicchierino intorno al ripieno perché i due bordi si sigillino.


Con un coltello praticate 16 tagli su tutto il bordo.


Ora ripiegate su se stesso un lembo premendolo con l'indice e proseguite così un lembo sì ed uno no.


Il risultato è davvero carino, non trovate? Questo calzoncello è destinato alla cottura in forno.


Qui sotto invece vedete i calzoncelli che andranno fritti, come potrete notare la pasta è più asciutta di quella sopra.


A questo punto disponete i calzoncelli destinati al forno su una teglia rivestita di carta da forno e fate cuocere in forno già caldo a 180° C per 15-20 minuti circa, controllando che non si coloriscano troppo, toglieteli dalla teglia quando sono stiepiditi.

Per quelli da friggere invece immergetene pochi per volta in olio profondo caldo ma non bollente, girandoli delicatamente fino a che non sono dorati.

Fateli scolare su carta assorbente.


Cospargete tutti i calzoncelli con zucchero a velo setacciato, oppure come fanno in Campania, specialmente in occasione del Natale quando i calzoncelli sono tra i dolci della tradizione, con un pò di miele chiaro sciolto e dei confettini colorati.


A sinistra il calzoncello al forno, a destra quello fritto.


Se dovesse avanzarvi un pò di ripieno tranquilli, il giorno dopo replicate!

Nelle tante ricette che ho letto nel ripieno alcuni aggiungono scorza grattugiata di limone, arancia e mandarino, altri invece confettura di pere, altri ancora mettono spumante dolce nella pasta per la sfoglia, ma la ricetta che ho estrapolato io è fantastica, tanto che i miei dirimpettai, cilentani doc, li hanno apprezzati e promossi a pieni voti, compresi i loro bambini che normalmente non mangiano dolci. 

Alla prossima! =^-^=

martedì 10 ottobre 2017

Coconut Bundt Cake con glassa al caramello



Il nome "Bundt" di questo dolce è legato esclusivamente allo stampo in cui viene cotto ed è uno stampo inventato nel 1950 a Minneapolis da H. David Dalquist, fondatore della Nordic Ware. 
Le donne ebree della Hadassah society chiesero a Dalquist uno stampo profondo con foro centrale per realizzare le torte secondo le ricette che le madri emigrate in America avevano portato dal vecchio continente, il bundkuchen ( così chiamato nel nord della Germania), anche detto kugelhupf o gugelhupf secondo i vari paesi europei di origine.
Dalquist lo realizzò e ne depositò il marchio come "Bundt". 
Si tratta di uno stampo dalle evidenti scanalature e dal foro centrale che asciuga parecchio l'impasto e che quindi dovrà essere per questo molto umido.
A differenza dalla cugina europea la Bundt cake americana non riguarda una particolare ricetta di torta, ma qualsiasi dolce venga realizzato con uno stampo Bundt.
L'unico accorgimento che si deve avere è quello di imburrare ed infarinare molto bene lo stampo perché la torta possa essere sformata con facilità.
La ricetta americana a cui mi sono ispirata è questa, io ho solo cambiato la glassa utilizzando una glassa al caramello.




Ingredienti: 

Per la torta
  • 340 gr di burro a temperatura ambiente
  • 400 gr di zucchero semolato
  • 4 uova grandi
  • 230 gr di panna acida
  • 1/2 cucchiaino di lievito per dolci (baking powder)
  • 224 gr di farina 00
  • 150 gr di cocco disidratato
Per la glassa al caramello
  • 225 gr di zucchero semolato
  • 65 ml di acqua
  • 150 ml di panna
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 70 gr di burro

Iniziate a preparare la glassa al caramello.

In una casseruola molto alta e dal fondo doppio versate l'acqua e lo zucchero, mescolate con un cucchiaio di legno e poi a fiamma bassa portate ad ebollizione prima e poi fate raggiungere il colore di caramello che desiderate stando attenti a non far bruciare il caramello che altrimenti diventerebbe amaro.
Fuori dal fuoco aggiungete il burro sciolto e mescolate con la frusta fino ad amalgamare completamente il caramello con il burro.
Rimettete sul fuoco ed aggiungete la panna e l'estratto di vaniglia mescolando fino a nuova ebollizione.
Togliete dal fuoco e versate in una ciotola. 

Ora passate alla realizzazione della torta.

In una ciotola montate con le fruste elettriche il burro con lo zucchero.

Quindi aggiungete le uova una per volta fino ad avere un composto ben liscio.

Aggiungete ora la panna acida (se non la trovate aggiungete un cucchiaino di succo di limone a della panna fresca ed attendere 10 minuti) ed il lievito.


Incorporate metà della farina mescolata con il cocco disidratato e poi l'altra metà fino a che non sarà tutto ben amalgamato.


Lasciate riposare il composto per 5 minuti mentre imburrate ed infarinate benissimo la vostra tortiera Bundt.

Versate il composto nella tortiera e far cuocere a 160°C  in forno preriscaldato per circa 70 minuti o comunque fino a quando inserendo uno stecchino di legno nella torta non ne uscirà asciutto.



Far raffreddare la torta nello stampo e quando è fredda sformatela su un piatto ed irroratela con la salsa al caramello ormai fredda.




La torta sarà ancora più gustosa il giorno dopo, avendo cura di chiuderla in un contenitore di plastica perché non si asciughi.

Alla prossima! =^-^=