venerdì 28 settembre 2018

Dolce nero della nonna Irma (di Irene Grandi)


Era da un po' che non postavo una nuova ricetta di dolci, ma stavolta la scelta è stata obbligata.
Ad agosto in Umbria ho preparato una squisita confettura di susine e dei tanti barattoli che ho preparato ne avevo destinato uno per preparare questo dolce che aveva proposto la cantante Irene Grandi circa 10 anni fa nel programma de LA7 "Chef per un giorno".
Si tratta di un dolce che le preparava sua nonna Irma e che quindi è un dolce di famiglia.
Un po' per la simpatia di Irene, un po' per l'entusiasmo con cui avevano assaggiato i giudici aggiudicando ad Irene il massimo delle stelle, questo dolce mi aveva subito conquistato.
La ricetta l'avevo presa dal blog dello chef Sergio Maria Teutonico (uno degli chef che aveva cucinato con Irene) "Il cuoco e la formica" che ora non esiste più e da allora è nel mio quaderno delle ricette.
Ogni volta che ho trovato della confettura di susine l'ho preparata e con la confettura che avevo fatta in casa voglio proporla anche a voi. Chiaramente più la confettura sarà buona più il dolce nero di nonna Irma sarà squisito.



Ingredienti: (per una teglia da 24 cm di diametro) 

Per la frolla

  • 400 gr di farina 00
  • 200 gr di zucchero semolato
  • 2 uova intere ed 1 tuorlo
  • 100 gr di burro

Per il ripieno 
  • 750 gr di confettura di susine
  • 1 etto di mandorle tritate
  • 50 gr di cacao amaro in polvere
  • 50 gr di caffè macinato fine
  • 4 uova intere
  • 1 bustina di lievito per dolci
Iniziate a preparare la frolla in una terrina sabbiando la farina e lo zucchero con il burro morbido. Aggiungete quindi le uova intere ed il tuorlo ed amalgamate fino ad ottenere un composto compatto e liscio che avvolgerete nella pellicola e farete riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.


Nel frattempo preparate il ripieno. 
In un recipiente battete le uova, amalgamateci tutti gli altri ingredienti unendo per ultimo il lievito.


Riprendete la frolla dal frigorifero, stendetela con il mattarello tra due fogli di carta da forno e con uno dei fogli posizionatela nella teglia coprendo anche il bordo.

Versate il ripieno e fate cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 50 minuti.



Una volta sfornato il ripieno si sgonfierà un po'.



Nella trasmissione l'hanno servito accompagnando ogni fetta con panna montata e crema inglese.

Ha un sapore particolare, non è affatto stucchevole nonostante la grande quantità di confettura, provatela! =^-^=

giovedì 27 settembre 2018

Gamberetti in spiedini per il Menù Lib(e)ro



Ed eccoci all'ultimo giorno utile per pubblicare il secondo di pesce per il Menù Lib(e)ro che ha visto per 2 settimane a capo della brigata lo chef Carla Emilia del blog 
"Un'arbanella di basilico".
La ricetta che ho scelto è molto semplice, veloce ma gustosissima e perfetta per preparare in poco tempo un piatto che tutti apprezzeranno, non per niente è amato moltissimo anche in casa mia.

Il libro da cui è tratta la ricetta è "Il Manuale del pesce" de La Cucina Italiana, uno dei libri che comprai quando ero una giovanissima sposina, e la ricetta è quella dei "Gamberetti in spiedini".



Ecco la ricetta dei "gamberetti in spiedini".




Ingredienti: (per 4 persone)

  • 28 grossi gamberetti
  • 50 gr di cipolla
  • 30 gr di cuore di sedano bianco
  • 80 gr di olio e.v.o.
  • 100 gr di vino bianco secco
  • una manciata di prezzemolo 
  • 1/2 spicchio d'aglio
  • 2 cucchiai di pangrattato
  • sale e pepe q.b.

Iniziate a privare del carapace e della testa i gamberi, avendo cura di togliere anche l'intestino con l'aiuto di uno stuzzicadenti.
Lavateli ed asciugateli, quindi infilzateli piegati ad U sullo stecchino. Ne occoreranno 7 per persona.

Preparate quindi un trito con cipolla, sedano, prezzemolo ed aglio ed amalgamatelo con il pangrattato. 

Mettete a scaldare in un largo tegame metà dell'olio previsto nella ricetta con metà del trito misto a pangrattato e fatelo soffriggere 2 minuti.

Adagiate nel tegame i primi due spiedini, rosolateli leggermente da ambo i lati, salateli e pepateli e sfumateli con metà del vino bianco e cuoceteli coperti per 5 minuti. 

Sistemate gli spiedini sui piatti da portata ed irrorateli con il sughetto, quindi ripetete dall'inizio tutto il procedimento per gli altri due spiedini, tenendo al caldo i primi già cotti sull'imboccatura del forno acceso. 

Serviteli ben caldi, saranno profumatissimi e gustosissimi!! 


Alla prossima! =^-^=


lunedì 3 settembre 2018

Busiate fatte a mano alla trapanese per il Menù lib(e)ro


L'ultimo appuntamento con i primi piatti del Menù lib(e)ro riguarda quelli vegetariani e ad ospitarci guidando la brigata come chef fino al 13 settembre sarà Sabrina del blog "Nato sotto il cavolo".



Vi assicuro che trovare tra i libri che posseggo una ricetta di una pasta o una minestra che non contenesse pancetta, guanciale, lardo, osso di prosciutto o alici non è stato affatto facile, se avessi avuto dei libri esclusivamente vegetariani avrei risolto molto in fretta.

Dopo aver letto tante ricette piuttosto banali e scontate ho deciso di riprendere il libro "La cucina sicilianaL&S Pama Graphicolor Edizioni da cui avevo già preso la ricetta delle panelle  e di cimentarmi nuovamente in un piatto siciliano, le busiate alla trapanese. 


  

Le busiate sono un formato di pasta tipico del trapanese molto amato e realizzato con semola rimacinata di grano duro, acqua e sale.  
Il nome deriverebbe dall'arnese con cui vengono realizzate in casa, secondo alcuni il "buso" che è un ferro da maglia oppure secondo un'altra ipotesi la "busa", il fusto di una graminacea con cui venivano legati i fasci di spighe.
Avrei potuto utilizzare delle busiate confezionate che ci hanno regalato, ma ho voluto provare a realizzarle a mano utilizzando uno stecchino per spiedini.
Il condimento invece è il classico pesto alla trapanese, una rivisitazione tutta siciliana del pesto genovese che avevano conosciuto grazie ai marinai genovesi che attraccavano al porto di Trapani prima di rientrare a Genova dai lunghi viaggi in Estremo Oriente.
Ai pinoli hanno sostituito le loro squisite mandorle ed aggiunto il loro meraviglioso pomodoro dando così una nota tutta siciliana al pesto.
Nel libro c'è solo la ricetta del pesto, ma io vi aggiungo anche quella per realizzare a mano le busiate, se vorrete cimentarvi anche voi in un piatto tutto casalingo. 

Ingredienti: (per 4 persone)


Per le busiate fatte a mano 

  • 400 gr di semola rimacinata di grano duro
  • 200 ml di acqua
  • un pizzico di sale

Per il pesto alla trapanese  (presa dal libro)
  • 1 kg di pomodori maturi
  • 100 gr di mandorle pelate
  • un bel ciuffo di basilico (circa 30 foglie)
  • 2 spicchi d'aglio
  • sale grosso
  • olio etra vergine di olive
  • pecorino o parmigiano grattugiati
Cominciate a preparare la pasta ponendo la semola in una ciotola, formate un incavo al centro e versatevi il sale e poca alla volta l'acqua lavorando con la mano gli ingredienti fino ad ottenere un panetto. 
Continuate a lavorarlo sulla spianatoia fino a che non sarà liscio e compatto.
A questo punto avvolgetelo in una pellicola e fatelo riposare almeno 30 minuti.
Dopo il riposo stendetene con il mattarello un poco per volta, tagliate con il coltello delle strisce e quindi ricavate un cilindretto da ogni striscia, allungatelo ed assottigliatelo con i palmi delle mani (come si fa per i pici toscani) e tagliatene dei pezzi da circa 5-7 cm di lunghezza. 
Utilizzate la spianatoia senza infarinarla per formare i cilindretti.



Quindi ponete lo stecchino longitudinalmente al cilindretto di pasta e premendo leggermente con le mani fate in modo che si avvolga a spirale intorno allo stecchino.



Sfilate la busiata e ponetela su un vassoio cosparso di semola e coprite con un canovaccio. Lasciate riposare la pasta per alcune ore in questo modo.



Per la preparazione del pesto alla trapanese iniziate ad incidere con una croce i pomodori e lasciateli per 5 minuti in acqua bollente, questo vi aiuterà a togliere la pelle con facilità. 
Privateli anche dei semi e metteteli in un colino a perdere l'acqua di vegetazione.

Nel mortaio pestate le mandorle molto finemente e mettetele da parte.
Sempre nel mortaio pestate poi il basilico ben lavato ed asciugato insieme al sale grosso a cui aggiungerete l'aglio ed il pomodoro tagliato a pezzetti, continuando a pestare. 
Per ultime aggiungete le mandorle già pestate e l'olio e.v.o. a filo, girando il pestello perché la salsa diventi cremosa.
Il vostro pesto alla trapanese è pronto, anche se alcuni aggiungono già nel mortaio un po' di pecorino o parmigiano nella ricetta del mio libro no!

Se non doveste avere il mortaio potete utilizzare il frullatore ad immersione ed in nemmeno 1 minuto tutti gli ingredienti saranno amalgamati in una crema.

A questo punto dovete cuocere le busiate in abbondante acqua salata, scolarle al dente, condirle con il pesto ed accompagnarle con una spolverata di pecorino o parmigiano grattugiati e qualche mandorla tritata.



Fin qui la ricetta che ho seguito, ma nel trapanesc'è chi dopo aver condito le busiate con il pesto preparato con l'aggiunta del pecorino le cosparge con la "muddica atturrata", cioè pangrattato tostato in padella e le accompagna con patate fritte, oppure con melanzane fritte (come piacevano a mio nonno), o con frittura di pesce o con salsiccia arrostita.

Nella versione vegetariana più leggera e fresca o in quella arricchita è comunque un piatto meraviglioso! 
Alla prossima! =^-^=