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martedì 15 dicembre 2015

Khuushuur - i ravioli fritti ripieni di carne della Mongolia



Con l'Abbecedario culinario mondiale siamo ancora in Mongolia. Proprio in questi giorni in una puntata della trasmissione televisiva Geo & Geo ho potuto vedere uno splendido documentario sulla vita dei burkitshi, parola kazaka con cui sono definiti i cacciatori con l'aquila d'oro.


Cacciatore Kazako con l'aquila in Mongolia (foto da wikipedia di Altaihunters)
L'antica tradizione della caccia con l'aquila risale al 940 d.C.e viene praticata dai Kazaki (circa 100 mila persone) che vivono nella parte occidentale del paese, attorno ai Monti Altai che vanno dalla Cina alla Siberia attraversando la Mongolia ed il Kazakistan.
Quando in inverno la temperatura raggiunge anche i 40 gradi sottozero, la caccia con l'aquila è l'unico modo per cacciare volpi e lupi che non possono mimetizzarsi nella natura. 
Questa antica tradizione, di cui ormai sono rimasti solo 60-70 esponenti, rappresenta un'esigenza vitale per questa popolazione. 
Se questi ultimi custodi non potranno tramandare i segreti dell'ammaestramento dell'aquila alle nuove generazioni quest'arte, che rappresenta anche un patrimonio culturale, è destinato a scomparire.
Essere ottimi cavallerizzi, portare sul braccio un'aquila (sempre femmina) che può pesare anche otto chili percorrendo lunghi tragitti  verso le montagne in condizioni climatiche proibitive, richiede un fisico molto resistente, tuttavia ogni inverno qualcuno muore per il gelo.
Se volete ammirare delle splendide fotografie di questi fieri abitanti della Mongolia e del loro aspro territorio potete visitare questo sito ed anche quest'altro.

La ricerca delle tradizioni culinarie di questo paese è stata molto facile. Le condizioni climatiche e l'isolamento in cui vivono molti dei suoi abitanti li costringe ad un'alimentazione molto semplice ma che deve essere nutriente e dare le calorie necessarie per affrontare le temperature rigide. Carne, che può essere conservata a lungo dopo essere stata essiccata e triturata, latte e tutto ciò che se ne può ricavare, farina, pochi ortaggi come cipolla, aglio, carote e cavoli.

E con alcuni di questi ingredienti sono fatti i khuushuur, questi ravioli ripieni di carne e fritti. 



Ingredienti (per circa 18 ravioli)

Per la pasta 

  • 250 gr di farina 
  • 1,5 dl di acqua
Per il ripieno
  • 300 gr di carne macinata (io metà manzo e metà maiale)
  • 1 cipolla tritata (io ne ho usato solo 1/4)
  • 2 spicchi d'aglio (io ne ho usato mezzo spicchio)
  • sale, pepe e un pò di cumino secondo i gusti
  • 3 cucchiai d'acqua
Per la pasta seguite il procedimento di quest'altra ricetta.

Ottenuta la pasta lasciatela quindi riposare coperta per 15 minuti.


Nel frattempo preparate il ripieno mescolando tutti gli ingredienti con l'acqua perché risultino compatti. Ricordate che la pasta non ha sale, quindi il ripieno dovrà essere saporito.


Riprendete la pasta, tagliatene delle fette di 3 cm di larghezza, arrotolate ogni fetta formando un cilindro da cui ricaverete dei pezzi da 4 cm di lunghezza che lavorerete a palline.



Allargate ogni porzione di pasta con il mattarello fino ad ottenere un cerchio di circa 10 cm di diametro possibilmente più spesso al centro, riempitelo con un cucchiaio scarso di ripieno e chiudete il raviolo ottenuto pizzicandolo nella maniera mongola o come me pizzicando e voltando insieme i bordi. 
Mentre lavorate un raviolo coprite il resto della pasta con della pellicola perché non si asciughi.




Friggete i ravioli in abbondante olio di semi pochi minuti e fateli
asciugare su carta assorbente.



Potete mangiarli così in purezza con un contorno di insalata o accompagnati con del ketchup o altre salse come usano in Mongolia.

In Mongolia per il ripieno utilizzano carne di montone e friggono con grasso, noi ovviamente possiamo utilizzare manzo od un misto di carne.
Sono comunque deliziosi, provateli!! 


Anche questa ricetta è destinata ad UB che ospita la tappa della Mongolia nel suo blog "Un uomo dal bagno alla cucina".
Alla prossima!! =^-^=


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