Pagine

sabato 6 febbraio 2016

Pasta coi broccoletti siciliani (chi' sparaceddi assassunati)



Questo piatto è uno di quelli che il mio nonno siciliano amava e grazie a lui anche tutti noi nipoti. Sapori semplici ma gustosissimi che gli ricordavano la sua terra ed in particolare la sua Palermo, di cui questo piatto è caratteristico.
E questa ricetta è il mio contributo alla Settimana dei cavoli secondo il Calendario del cibo italiano 2016  dell'AIFB di cui è ambasciatrice Tamara Giorgetti del blog "Un pezzo della mia maremma".

Si tratta di una ricetta che ho scoperto ha origini nella cucina ebraica.
Lo scrittore e giornalista Gaetano Basile, illustre enogastronomo ed esperto di tradizioni siciliane, afferma che buona parte della cucina palermitana è di origine cacher e la tradizione di utilizzare l'olio insaporito dall'aglio soffritto è tutta ebraica.
Quando in Sicilia nel XVIII e XIX secolo giunsero i monsù (capocuochi francesi che lavoravano nelle residenze della nobiltà) scoprirono questa semplice salsa a base di olio con aglio soffritto e capirono che era ottima per condire (in francese "assaisonner") le verdure che prima erano solo lessate in acqua. Da allora le verdure saltate in padella con aglio ed olio in Sicilia si chiamano "assassunate" e come accade in ogni altro luogo, la cucina ebraica viene assimilata e fatta propria dalla cucina siciliana.

I broccoletti siciliani, che in dialetto sono chiamati "sparaceddi" (e che invece a Palermo chiamano sparaciddati) sono una varietà che appartiene alla stessa famiglia del cavolo, del broccolo, del cavolo verza, dei cavoletti di Bruxelles e sono tipici della splendida isola.


Sparaceddi siciliani (foto da wikipedia di David Monniaux)
Mio nonno Vincenzo non avrebbe avuto dubbi sul formato di pasta da usare per questa ricetta, spaghettoni, anche perché era la pasta che lui amava. Io invece questa volta ho voluto accompagnare con gli sparaceddi delle mezze maniche rigate, a voi la scelta, anche se la tradizione siciliana vuole spaghettoni o bucatini.

Veniamo alla ricetta.




Ingredienti (per 4 persone):

  • 1 kg di broccoletti siciliani (sparaceddi)
  • 320 gr di mezze maniche rigate
  • 4 filetti d'acciuga deliscati e privati del sale (quelle sotto sale sono le più gustose) 
  • 1 spicchio d'aglio
  • peperoncino secondo i gusti (anche se mio nonno preferiva il pepe appena macinato)
  • olio e.v.o.
  • sale q.b.
Iniziate con porre sul fuoco una pentola con dell'acqua, quando giunge a bollore aggiungete il sale ed immergeteci le cimette degli sparaceddi con un pezzetto di circa 2 cm del loro gambo che inciderete perché cuocia contemporaneamente al resto della cimetta. Fate cuocere 10 minuti, scolatele delicatamente senza gettare l'acqua in cui hanno cotto e ponetele nella padella dove avrete fatto prima imbiondire nell'olio e.v.o lo spicchio d'aglio e fatto sciogliere i filetti di acciuga con il peperoncino, se lo preferite al pepe.
Nel frattempo portate nuovamente a bollore la stessa acqua in cui hanno cotto gli sparaceddi e cuocetevi la pasta al dente.
Quando è pronta fatela saltare nella padella con il condimento e fatela insaporire aggiungendo eventualmente un goccio dell'acqua di cottura.
Una grattugiata di pepe se non avete usato il peperoncino e su ogni piatto un giro di olio extra vergine d'oliva di quello buono.

Mio nonno avrebbe immancabilmente accompagnato il piatto con una spolverata di "muddica atturrata", ovvero del pangrattato tostato in padella antiaderente da solo o con un filo d'olio.

Buon appetito a tutti!!


Nessun commento:

Posta un commento