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venerdì 25 giugno 2021

Pane con le mele senza impasto



Volevo un pane con le mele che ricordasse quello tipico del Trentino Alto Adige ma che non somigliasse più ad un dolce che al classico pane.

Ho trovato questa ricetta de "la chiave nel pozzo" di un pane senza impasto, diretto discendente del pane cafone napoletano, semplicissimo da fare, con una quantità di lievito davvero minima ed ho voluto provare a seguirla. Il mio rapporto con il pane fatto in casa è sempre stato di amore-odio, sono sempre molto critica specialmente su ciò che faccio con le mie mani e se il risultato non mi soddisfa sono la prima a criticarlo. Vuoi mettere il sapore che ha un pane cotto nel forno a legna e con farine ottime?

Beh io il forno a legna non ce l'ho (è uno dei miei sogni) ma il  risultato, seppur suscettibile di miglioramenti, non mi ha affatto deluso.

Questo pane alle mele, chiaramente adatto alla prima colazione con un velo di burro ed una buona confettura, è anche adatto ad accompagnare salumi e formaggi, ottimo con lo speck.

Ingredienti:

  • 500 gr di farina 0
  • 350 gr di acqua fredda
  • 2 gr di lievito di birra fresco
  • 10 gr di sale fino 
  • semola rimacinata per lo spolvero
Per il ripieno
  • 1 mela sbucciata e tagliata a cubetti
  • 1 cucchiaio di zucchero semolato
  • cannella in polvere secondo i gusti
Visto il pochissimo lievito utilizzato questo pane ha bisogno di una lunga lievitazione. 
Sarà quindi necessario iniziare il giorno prima intorno alle 18 (ma con il caldo estivo sicuramente si può iniziare qualche ora più tardi). 
Disponete in una grande ciotola la farina con il sale, mescolate bene perché si distribuisca uniformemente, unite l'acqua fredda in cui avrete sciolto i 2 grammi di lievito di birra e con un cucchiaio mescolate fino a che la farina non avrà assorbito bene tutta l'acqua. Coprite la ciotola con la pellicola e lasciate lievitare a temperatura ambiente fino alle 8 del mattino seguente.
Troverete un impasto triplicato di volume e molto morbido.

Ora in una ciotolina cospargete la mela sbucciata e tagliata a cubetti con lo zucchero e la cannella.

Sulla spianatoia cosparsa di semola rovesciate l'impasto che risulterà molto morbido aiutandovi con un tarocco. 

Con le mani infarinate allargate l'impasto e cospargeteci sopra i cubetti di mela. 

Procedete a praticare le pieghe. Sempre con le mani infarinate prendete un lembo dell'impasto, tiratelo verso l'esterno e ripiegatelo a metà dell'impasto, così fino ad aver allungato e ripiegato tutta la circonferenza dell'impasto. Chiudetelo bene a palla, giratelo e con le mani infarinate date la forma perfetta di palla (una sorta di pirlatura) che posizionerete, con la chiusura sotto, su della carta da forno leggermente spolverata di semola e farete lievitare nuovamente per circa 2 ore nella pentola in cui poi farete cuocere il pane chiusa con un coperchio che potrà andare in forno. La pentola dovrà avere un diametro di 22 cm ed un'altezza di circa 12 cm. Il mio pane si è un po' "accomodato" proprio perché non ho usato una pentola stretta. 

Per rendere la crosta lucente (cosa che io non ho fatto e si vede) a fine lievitazione potete spennellare la superficie con olio evo a temperatura ambiente e praticare dei tagli con una lama molto affilata. 

Disponete ora la pentola con il coperchio nel forno freddo ed impostate la temperatura a 230°C, quando il forno avrà raggiunto la temperatura (questo dipende chiaramente da forno a forno, calcoliamo circa una mezz'ora) abbassate la temperatura a 200°C, togliete il coperchio e fate cuocere altri 20 minuti. 
A questo punto togliete il pane dalla pentola aiutandovi con la carta da forno che avevate lasciato sotto e posizionatelo sulla griglia del forno a modalità ventilato per altri 10 minuti perché finisca di asciugarsi. 

Sfornatelo e fatelo raffreddare in verticale. Picchiettando il fondo del pane dovrà suonare a vuoto.

In alcune ricette ho letto che si può aggiungere anche della frutta a guscio, noci e nocciole, provate anche voi! 


 

Con questa ricetta partecipo alla Fattoria consapevole e solidale che fino al 10 luglio avrà come protagonista la frutta fresca. 

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mercoledì 16 giugno 2021

Gnocchi di susine della tradizione friulana


Per trovare un primo piatto che avesse protagonista la frutta fresca questa volta sono andata in Friuli dove tra Trieste e Gorizia questi gnocchi sono particolarmente diffusi, tanto che un ragazzo viene considerato adulto quando riesce a mangiarne più del padre.

Sono degli gnocchi di patate che racchiudono una susina a cui è stato tolto il nocciolo ed al suo posto inserita una farcia di pangrattato, zucchero e cannella resa croccante nel burro. Nel mio caso le susine erano molto grandi e quindi in ogni gnocco ho utilizzato solo mezza susina.

Arrivarono in Friuli durante il dominio austro-ungarico nei primi decenni del novecento e dovrebbero essere una variante degli gnocchi austriaci di albicocche, i Marillenknödel, (che la mia zia Lina, viennese, mi ha sempre preparato) a cui sostituirono le albicocche con le susine che venivano coltivate lungo il confine sloveno dell'impero. 

Sono utilizzati come primo piatto, ma con una spolverata di zucchero e cannella diventano anche un dolce. 


Ingredienti: (per 2 persone)

Per l'involucro di patate

  • 400 gr di patate per gnocchi
  • 100 gr di farina 00
  • una noce di burro fuso
  • 1 uovo
  • un pizzico di sale 
Per il ripieno
  • 6 mezze susine grandi (se non trovate delle susine ovali più piccole)
Per il condimento esterno e per il ripieno
  • 4 cucchiai di pangrattato
  • 20 gr di burro
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • cannella in polvere secondo i gusti
Burro fuso da cospargere sugli gnocchi 

Fate cuocere le patate con la buccia in acqua salata, quando sono tenere pelatele e passatele nello schiacciapatate.
Una volta tiepide aggiungete l'uovo, il burro fuso, il sale e la farina amalgamando bene il tutto. 
Nel frattempo in una padella fate imbiondire il pangrattato nel burro con lo zucchero e la cannella.
Denocciolate le susine, se sono grandi dividetele in due ed al posto del nocciolo mettete un po' del pangrattato tostato nel burro con lo zucchero e la cannella. Se utilizzate susine più piccole ricomponete il frutto intero.
Alcuni preferiscono riempire dove c'era il nocciolo soltanto con dello zucchero. 
Prendete un po' dell'impasto di patate, schiacciatelo con la mano inumidita e ricopriteci la mezza susina o la susina intera in modo da ottenere un grosso gnocco.
Immergete gli gnocchi in acqua bollente salata pochi per volta e quando verranno a galla fateli cuocere ancora per qualche minuto. 
Scolateli e ripassateli nella padella dove c'è il pangrattato tostato nel burro con zucchero e cannella fino a ricoprirli completamente.
Impiattateli e versateci sopra del burro fuso. Vanno serviti caldi.

Se li volete mangiare come dolce potete cospargerli ancora di zucchero e di cannella. 


 

Con questa ricetta partecipo alla Fattoria consapevole e solidale che fino al 10 luglio avrà come protagonista la frutta fresca. 

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