venerdì 27 gennaio 2012

I Canestrej di Crevacuore



Queste cialde al cacao era da un pò che volevo provarle, per curiosità e perché per farle posso utilizzare il ferro che normalmente uso per le ferratelle abruzzesi di mamma Siberiana.
Come le ferratelle, anche queste cialde hanno origini antiche (intorno al 1600) ed erano preparate in occasione di matrimoni, battesimi e per le feste del paese. La presenza del cacao nella ricetta non stupisce se pensiamo che Torino è famosissima per il cioccolato.
Questa ricetta l'ho presa da Mondocibo.it e ve la riporto qui di seguito.



Ingredienti:

- 150 gr di burro a temperatura ambiente
- 400 gr di farina
- 250 gr di zucchero
- 100 gr di cacao amaro
- una grattugiata generosa di noce moscata
- 1 uovo intero
- 1 decilitro di vino rosso
- 1 cucchiaio di grappa
- un pizzico di cannella (che ho aggiunto io)





In una ciotola mescoliamo insieme tutte le polveri, farina, zucchero, cacao, noce moscata grattugiata e cannella, passandole al setaccio.



Aggiungiamo quindi il burro a temperatura ambiente lavorando il tutto con le mani.
Con un cucchiaio di legno amalgamiamo poi l'uovo, il vino rosso e la grappa.



Formato un composto compatto lo avvolgiamo nella pellicola e lo lasciamo riposare in frigorifero per 1 ora.



Trascorsa l'ora ricaviamo dall'impasto delle palline grandi come una nocciola.



Dopo aver passato un tovagliolo di carta intriso di olio di semi sulle piastre mettiamo il ferro sul fuoco facendolo scaldare bene. Questo sarà necessario solo la prima volta. Se abbiamo tutte le nocciole d'impasto già pronte, il ferro sulla fiamma sarà sempre caldo da non aver bisogno di essere oleato. Posizioniamo due palline di impasto e facciamo cuocere esattamente 7 secondi per lato. Non far cuocere di più altrimenti le cialde si scuriscono e prendono un sapore amaro.



Staccare immediatamente le cialde dalla piastra aiutandosi con la lama di un coltello.



Metterle a raffreddare sopra ad un tovagliolo senza sovrapporle. Una volta fredde potranno essere riposte in una scatola di latta dove si conserveranno per alcuni giorni.
Hanno un gusto speziato che spero vi piacerà! Alla prossima ;-)

domenica 22 gennaio 2012

Tutorial : Valentine's bears



Oggi sono 2 anni che mia figlia più piccola ed il ragazzo sono fidanzati. Per festeggiare con il suo "LUI" mi ha chiesto di preparare qualcosa ma che non fosse la solita torta. Aveva visto su Internet dei dolcetti americani che le piacevano tanto e dopo aver chiarito che si trattava delle cupcakes (chiamate anche fairy cakes, torte di fata) ho pensato di realizzare anche due orsetti innamorati per decorarle.
Da qui l'idea di creare un tutorial che potrà tornare utile per il prossimo San Valentino.




Iniziamo dalla testa degli orsetti. Dopo aver creato 2 palline di pasta di zucchero (di cui una leggermente più grande per il maschietto) schiacciamo leggermente circa metà pallina dove andranno gli occhi e lateralmente con le forbicine facciamo due piccole V che saranno due ciuffetti.


Per le orecchie facciamo 4 piccole gocce di pasta di zucchero (quelle leggermente più grandi sempre per maschietto) e..........


.........con la colla edibile le incolliamo dietro la testa.



Facciamo altre 3 piccole gocce di pasta di zucchero che serviranno per fare un ciuffo sbarazzino al maschietto e le incolliamo al centro dietro la testa.


Sulla metà inferiore della testa attacchiamo 2 piccoli ovali per il musetto.


Per la femminuccia attacchiamo sopra la testa un fiocco rosa ed un cuoricino sempre rosa per il naso.


Nel maschietto il cuoricino per il naso sarà celeste.


Per il corpo facciamo due grosse gocce di pasta di zucchero.


Da due salamini di pasta di zucchero ricaviamo le zampine posteriori.........


............e da altri due salamini le zampine anteriori.


Facciamo due cuoricini rossi.


Dipingiamo gli occhi ai due orsetti e un tocco di rosa in polvere sulle guance, attacchiamo 2 cuoricini sotto i piedi, rosa e celesti, assemblando tutte le varie parti con colla edibile.



Attacchiamo con della confettura di albicocche dei cerchi di pasta di zucchero sopra le cupcakes che ho fatto seguendo la ricetta di Nigella Lawson e con la colla edibile ci attacchiamo sopra gli orsetti ed un cuoricino rosso.


Sopra i dischi di pasta di zucchero delle altre 3 cupcakes dipingiamo in rosso la scritta "I love you" come si usa tra i ragazzi ed abbiamo creato un regalo da fare alla nostra LEI o al nostro LUI.



Spero di esservi stata utile ed alla prossima. ;-)

venerdì 20 gennaio 2012

Dreaming of the Caribbean !




Ieri mio figlio ha compiuto 25 anni anche se mi sembra ieri quando è voluto nascere con ben 15 giorni di anticipo. Avrei dovuto capire già da allora la sua poca pazienza! ;)
Un'idea della torta che gli avrei voluto fare ce l'avevo da quando 3 anni fa era stato in vacanza a Santo Domingo. Le foto che aveva scattato con spiagge meravigliose ed acque cristalline, il suo entusiasmo nel raccontarci ogni istante di quella vacanza da sogno non lasciavano dubbi, i Caraibi erano rimasti nel suo cuore!
Ma se ero certa di ritrarlo con il tipico cappello di palma che ha acquistato lì, intento a prendere la sua amata "tintarella", anche se nelle calme acque dominicane lo attendevano degli squali affamati, che tipo di torta fargli è il solito dilemma.
Per lui i soli dolci che siano degni di essere mangiati sono la crostata alla Nutella ed il Tiramisù, altrimenti preferisce il salato al dolce (sarà per questo che mentre lo aspettavo ho mangiato quantità industriali di pane e salame?? mah!! )!
Visto che quando preparo una torta vorrei soddisfare innanzitutto i gusti del festeggiato ho deciso di fare un tentativo: creare una torta Tiramisù, con il pan di spagna al posto dei savoiardi ed aggiungendo panna montata e 2 fogli di gelatina ammollata alla classica crema di uova, mascarpone e zucchero.
Per il montaggio della torta, che vi spiegherò con un altro post, ho adottato il sistema a fette della mia amica Vittoria di Cookaround, bagna con caffè zuccherato e farcitura con crema di mascarpone e panna coperta da un velo di cacao amaro e ricoperta con una ganache di cioccolato bianco e panna per cercare di rendere più stabile il tutto.
Debbo dire che è venuta veramente buona, anche se per mio figlio il classico Tiramisù ben inzuppato di caffè resta purtroppo imbattibile !
Comunque la sua isola personale nel meraviglioso mare dei Caraibi gli è piaciuta tantissimo, ma a chi non piacerebbe una vera isola tutta per se, magari senza squali in agguato? ;)







sabato 14 gennaio 2012

Cavallucci di Siena...........ricordando papà



Probabilmente non vi ho mai parlato molto di me, delle mie origini e di quei sapori che mi ricordano gli anni della mia adolescenza e le persone care che poi ho perso troppo presto.
Sono quello che potrebbe definirsi una commistione di tradizioni ed usi tra Toscana, Sicilia e Lazio.
Mio padre, anzi il mi' babbo, era di Prato nato a Piazza Mercatale, mia madre invece era di Palermo, trasferiti a Roma uno all'età di 24 anni (da solo) e l'altra a 4 anni con tutta la famiglia, e qui a Roma sono nata io.
Da loro ho ereditato l'amore per le loro terre con cui hanno sempre avuto un legame fortissimo, pur amando la città che poi è diventata la "loro città" e di cui hanno assorbito le tradizioni, gli usi e chiaramente anche la cucina. I racconti di mio padre sugli angoli "nascosti" di Roma che lui amava tanto, resteranno sempre tra i ricordi più belli della mia fanciullezza.
E da loro ho ereditato anche la curiosità, la voglia di scoprire nuovi luoghi e nuovi piatti, scoprire quanto di diverso ma anche di uguale accomuni gli uomini.
Fino a 9 anni ho avuto la fortuna di avere in casa anche l'unico nonno che fosse ancora in vita, il nonno palermitano e con lui ho scoperto i piatti semplici e profumatissimi della Sicilia che spesso si cucinava da solo quando quello che aveva preparato mamma non era di suo gradimento. Mitica la sua "pasta ca' nciova e ca' muddica" che ci mangiavamo insieme, lui direttamente nell' insalatiera perchè nonostante fosse magrissimo mangiava pasta in quantità industriale.
I dolci natalizi che rendevano speciali le mie feste erano il panforte, i bruttiboni di Prato insieme ai biscotti ( più conosciuti come cantucci) e ai cavallucci di Siena, ma anche cassate e cannoli siciliani, pangiallo romano e panpepato ed inoltre il mitico apfelstrudel di zia Lina, la zia viennese.
Ognuno di questi sapori per me rappresenta un ricordo, non riesco ad amarne uno più degli altri, sono tutti i sapori della memoria.
Da un pò di tempo la ricetta numero 474 di quel libricino che zia Lina (la zia viennese) regalò a mia madre quando ero una bimbetta di pochi anni, mi strizzava l'occhio come per dirmi:
- Suvvia, provami!!!!!-

Sarà che da quando ho scoperto che quel libricino, a cui manca la copertina, è quel capolavoro intitolato "la scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" dell'Artusi, guardo quelle ricette che prima seguivo con tranquillità con un certo timore reverenziale.
Ma mi son detta, se quando ero una ragazzetta non mi imbarazzavo davanti a ricette anche complicate, dovrei farlo ora? E poi avevo degli ottimi canditi d'arancio che avevo fatto con arance non trattate che aspettavano solo di essere utilizzati in qualche prelibatezza.

Vi riporto quindi le dosi dell'Artusi e tra parentesi le modifiche che in modo irriverente ho apportato.

Ingredienti:

300 gr di farina 00 ( 350 gr )
300 gr di zucchero biondo ( 250 gr di quello semolato)
100 gr di noci sgusciate
50 gr di arancio candito
15 gr di anaci ( 4 gr )
5 gr di spezie e cannella in polvere ( 2 gr di coriandolo - 4 gr di cannella - una
grattugiata di noce moscata)
( la buccia grattugiata di mezzo arancio non
trattato)
( 5 gr di ammoniaca per dolci)


In una grande ciotola ho mischiato la farina, l'ammoniaca, i canditi e le noci sminuzzati e tutte le spezie macinate.
In un pentolino ho fatto sciogliere a fiamma bassissima lo zucchero con un terzo del suo peso d'acqua fino a quando prendendone una goccia tra pollice ed indice fa il filo ( io di fatto agli 80 ml d'acqua con cui ho fatto sciogliere lo zucchero ho poi dovuto aggiungerne altri 100 ml, evidentemente la farina presa al mulino ne assorbiva molta e l'impasto non riusciva ad amalgamarsi).



Ho quindi versato il composto di acqua e zucchero sugli altri ingredienti amalgamando il tutto, ho quindi versato l'impasto ottenuto sulla tavola infarinata ed ho formato delle palline che ho cosparso di farina e poste su una teglia coperta con carta da forno.






Ho quindi cotto i cavallucci in forno già caldo a 200° per 15 minuti. Regolatevi per la cottura secondo il vostro forno, i cavallucci comunque debbono restare bianchi senza colorirsi.
Io avevo ricavato delle palline leggermente più grandi degli ovali indicati dall'Artusi e con l'ammoniaca in cottura sono ingrossate ancora un pò, la prossima volta proverò a farle più piccole.



Una volta freddi li ho cosparsi di zucchero a velo e vi assicuro che il sapore e la consistenza sono favolosi, nulla da invidiare a quelli che si possono comprare, anzi i sapori degli ingredienti amalgamati tra loro danno un gusto divino.




Sono sicura che il mi' babbo sarebbe stato orgoglioso di me!

venerdì 6 gennaio 2012

Anche se in ritardo auguro a tutti un sereno 2012 !




E' da un pò che quando arrivano le feste di Natale avrei tanti progetti da realizzare ma il tempo è talmente poco e le cose da fare così tante che immancabilmente a qualcosa debbo rinunciare.
Ho dovuto rinunciare alla mia torta di compleanno che festeggio a dicembre e a qualche dolce particolare per le festività.
E' anche vero che fra torroni, panettoni, pandori, frutta secca e tanto altro, un dolce in meno forse aiuta a non sconvolgere ancora di più la bilancia, ma qualcosa fatto da noi ha tutto un altro sapore!
Quindi niente torte decorate ma semplici ed ottimi dolci, come pure semplici biscotti alla cannella decorati con ghiaccia reale e confezionati in vassoietti a forma di albero di Natale da regalare.
In compenso il 1° giorno del nuovo anno, mentre i figli smaltivano ancora i festeggiamenti di San Silvestro trascorsi lontano da casa, mio marito ed io siamo scappati per 4 giorni nel nostro piccolissimo rifugio in Umbria, la casina dei bisnonni di mio marito nel comune di Castiglion del Lago.
La legna che arde nella stufa, il profumo di legno della piccola scala e delle travi che sostengono il tetto, le luci natalizie delle case in lontananza fanno respirare veramente un'atmosfera speciale.
Appena arrivati abbiamo anche appeso il nostro Babbo Natale sulla facciata, anche se per pochi giorni volevamo anche lì un clima natalizio.







E poi con le luci accese la casina dei bisnonni sembra proprio una della casine del Presepe.

E a proposito di Presepe come non visitare Corciano con il suo Presepe realizzato con statue a grandezza naturale che si snoda per le vie del paese. Sembra di essere parte del presepe stesso e di vivere nelle scene che rappresentano momenti di vita comune rievocando antichi mestieri. Da non perdere!!







Prima dell'Epifania siamo rientrati, il lavoro e da lunedì prossimo la scuola hanno la priorità, ma colgo l'occasione per augurare a tutti gli amici bloggers e a chi passasse su queste pagine,

un 2012 sereno di cuore!!