martedì 15 febbraio 2011

Una torta dedicata a tutti gli innamorati....non solo il giorno di San Valentino!

Festeggiare la festa di San Valentino non mi piace in modo particolare, preferisco che un amore sia festeggiato in un momento qualsiasi dell'anno, anche con un piccolo gesto ma che faccia sentire chi amiamo importante per noi.
Il consumismo e la corsa al regalo scontato non mi attirano, ma oggi volevo preparare una torta per le persone che amo.

Non avrei avuto molto tempo per prepararla, ma c'era in dispensa un panetto di pdz che non volevo si rovinasse ed il piacere di preparare qualcosa di particolare per i miei 4 amori (marito + figli) mi ha convinta a preparare una torta che non vorrei definire per San Valentino, ma per ogni giorno che abbiamo la fortuna di vivere con i nostri amori.

Era da tanto che volevo realizzare un disegno di Sarah Kay che ho su un sottobicchiere datato ma che mi piace tanto, la prossima volta se avrò tempo vorrei realizzarlo con la tecnica run out in ghiaccia reale.

Il tempo però per creare una cialda dipinta con la tecnica painting e per decorare con disegni in royal icing usando dei conetti di carta forno l'ho voluto trovare.

Una piccola rosa rossa, che nel linguaggio dei fiori significa passione, e la mia torta fatta con una base al cioccolato e caffè, bagnata con latte e caffè zuccherato e farcita con una crema al latte montata con del mascarpone, è pronta.

Un modo per dire ai miei quanto li ami!!



Piccole indicazioni su come dipingere la cialda


Io utilizzo dei coloranti alimentari in gel e dei comuni pennelli per tempera di varie dimensioni, alcuni con la punta sottilissima.

Inizio a riprodurre il disegno sulla cialda già un pò asciutta con una matita dalla punta sottilissima, se non siete troppo sicure di riuscire a riprodurlo a mano libera potete copiare il disegno su carta da forno e con un punteruolo o scriber ( che è una specie di matita di metallo per incidere i disegni sulla cialda o sulla copertura della torta stessa) ricalcarlo sulla cialda.

Inizio con i colori più chiari che realizzo diluendo con acqua una punta del colore o dei colori che debbo miscelare fino ad ottenere la tonalità desiderata. Ricordate che il pennello non deve mai essere molto inumidito. Dove ci sia del bianco lascio il colore della stessa pasta di zucchero o mmf.

Poi mano a mano passo ai colori intermedi e per ultimi ai più scuri ed ai contorni.

E' chiaro che se debbo utilizzare un colore così come si presenta nella confezione, inumidisco appena il pennello e prelevo il colore così com'è.


Stesso discorso vale per i disegni monocromatici (come questa tutta sulle tonalità del marrone), inizio con le tonalità più chiare (con il colore molto diluito) e via via arrivo per ultime alle tonalità più scure.

La prossima volta che realizzerò una cialda con la tecnica painting cercherò di realizzare un passo passo per chi ne avesse bisogno.






sabato 12 febbraio 2011

Castagnole ripiene di crema pasticcera



Fino all'8 marzo possiamo sbizzarrirci con i dolci carnevaleschi ed allora questa volta ho voluto preparare delle castagnole ripiene di crema pasticcera.
Quelle che vendono nelle pasticcerie mi piacevano come idea, ma le trovavo sempre troppo intrise di olio e la crema aveva quasi sempre un sapore, come dire, non schietto!!
Allora ho sbirciato nel mio "Manuale dei dolci" della Cucina Italiana ed ho trovato la ricetta di una pasta da choux che andava proprio bene.

La pasta da choux per intenderci è quella che viene utilizzata per i bignè, io ho soltanto aggiunto un pò di zucchero.
I ciuffetti di impasto li ho fritti anziché cuocerli al forno e li ho riempiti di squisita crema pasticcera.






Ingredienti per le castagnole (o mini-bignè):

150 gr di farina 00
100 gr di burro
30 gr di zucchero
un pizzico di sale
250 gr di acqua
4 uova intere

Mettete sul fuoco una casseruola in acciaio inossidabile con l'acqua, il burro, lo zucchero ed il sale. Lasciate che il liquido giunga ad ebollizione, quindi togliete il recipiente dal fuoco ed in un solo colpo versatevi tutta la farina setacciata mescolando energicamente perché non si formino grumi.



Quando l'impasto è liscio ed omogeneo rimettete la casseruola sul fuoco e continuate a mescolare fino a quando la pasta farà sul fondo un leggero rumore come se friggesse.

Lasciatela intiepidire e solo allora versatevi un uovo battuto appena con una forchetta, continuare a mescolare fino ad avere nuovamente un composto elastico ed omogeneo. Solo allora versatevi il secondo uovo e proseguite così, senza aggiungere l'uovo successivo fino a che il precedente non è stato completamente assorbito dall'impasto, fino ad aver incorporato tutte le uova e ad aver ottenuto una pasta che se sollevata formerà come un nastro.



A questo punto mettete sul fuoco una casseruola dove l'olio (io ho usato olio evo) sarà ben profondo. Aspettate che sia caldo facendo la prova con lo stecchino di legno (dovrà formare delle bollicine continue) e aiutandovi con due cucchiaini versate metà cucchiaino d'impasto nell'olio.



Versate pochi cucchiaini d'impasto per volta, le castagnole debbono avere sufficiente spazio per cuocersi, se non saranno troppo vicine le une alle altre e tanto olio da non toccare il fondo della casseruola avranno modo di girarsi da sole man a mano che gonfieranno. Tenete presente che quando avranno finito di gonfiarsi (lasciando l'interno completamente vuoto)avranno una dimensione 5 volte maggiore dell'impasto iniziale. Con un cucchiaino scarso d'impasto otterrete castagnole da 4 - 5 cm di diametro. Ponetele ad asciugarsi su carta da cucina, quindi con una sac à poche munita di beccuccio stretto e lungo o con una siringa farciteli con la crema pasticcera (io ho usato 4 dosi della crema indicata nella ricetta delle "bombe alla
crema") e spolverizzatele di zucchero a velo setacciato.



Credetemi, ogni castagnola è un boccone, ed ogni boccone è una vera goduria!!


P.S. Con lo stesso identico procedimento, ma facendo dei bignè di dimensioni maggiori, potete preparare i nostri favolosi bignè di San Giuseppe, e per chi badasse alle calorie o non potesse mangiare fritti, le stesse ricette si possono realizzare cuocendo in forno le castagnole ed i bignè.

mercoledì 9 febbraio 2011

Diaper cake.....................a very very special cake!!










Ricordate questo wedding cake topper che feci ad aprile dello scorso anno per la torta nuziale della migliore amica di mia figlia?? E questa torta che le feci per il rinfresco dedicato ai parenti a casa della sposa?
E più recentemente questa torta per fare gli auguri alla "futura mammina"?
Beh, ieri Michy ha finito il tempo ed aspettiamo da un momento all'altro l'arrivo di un maschietto che si chiamerà Davide!!
Siamo in trepida attesa, è il primo bebè che nasce ad una delle amiche storiche di mia figlia e per me che conosco Michy da quando è nata è una gioia immensa (non voglio pensare a quando potrò diventare nonna......;-))!!
Da quando ho saputo che aspettava un bimbo ho subito pensato a qualcosa di speciale da portarle in ospedale come regalo e quando spulciando il web ho visto una diaper cake non ho più avuto dubbi!!
Una che ama fare torte decorate per una volta avrebbe preparato una torta molto speciale!!

La diaper cake, che tradotto in italiano significa torta di pannolini, è una tradizione tutta americana di festeggiare con la futura mamma l'arrivo di un bebè in quella che loro chiamano baby shower, diciamo una festa per il nascituro in cui amici e parenti prima della nascita festeggiano la mamma portando doni per il nascituro.

Su Youtube potete trovare dei video nei quali si spiega in maniera chiara come realizzarla, basta cercare "How to make a diaper cake".

Per la mia "diaper cake" mi sono serviti:

- circa 62 pannolini della misura più piccola
- degli elastici che serviranno ad arrotolare i pannolini e tenerli insieme
- l'anima di cartone della carta assorbente da cucina intorno alla quale posizionare i pannolini
- del nastro sottile di carta bianco con cui legare i vari strati di pannolini
- nastro di raso celeste (circa 5 mt) con cui rifinire i vari strati di pannolini
- un vassoio di cartone piuttosto spesso di circonferenza un pò più larga del primo strato di pannolini
- della carta di riso (nel mio caso azzurra) per rivestire il vassoio
- un grande foglio di cellophane con cui confezionare la diaper cake
- una grande coccarda azzurra per rifinire la confezione

..............e poi potete arricchire la vostra "torta" con quello che può servire ad un bebè cercando di sceglierlo di un colore che si abbini bene al nastro ed alla coccarda scelti.

Nel mio caso ho cercato tutto nelle tonalità del celeste e dell'azzurro:
il suo primo ciuccio, un piccolo biberon per le tisane, la spazzolina ed il pettinino, un body intimo, polvere e olio per la pelle del piccolo, un sonaglino a forma di cagnolino da agganciare al passeggino ed un paio di scarpine in porcellana con cui decorare la coccarda.
Ho aggiunto una mollettina con una coccinella come portafortuna ed una con un cuoricino per appenderci un bigliettino celeste, anch'esso a forma di cuore, per dare il benvenuto a Davide e la sua data di nascita.

In attesa di poter preparare una vera torta per l'arrivo di questo tesoro, il completino che gli hanno preso mia figlia ed il ragazzo e la mia diaper cake sono pronti, manca solo la data sul cuoricino..........ti aspettiamo con ansia!!

P.S. Il 17 febbraio alle 19,45 Davide è nato!!
Ora anche il biglietto con la data è completato e la diaper cake raggiungerà in ospedale il nuovo arrivato!!

BENVENUTO TRA NOI DAVIDE !

domenica 6 febbraio 2011

Bombe alla crema!



Continua la carrellata di dolci tipici del carnevale ed a Roma le bombe alla crema sono un cult!!
A differenza dei krapfen che mi ha insegnato mia zia Lina, la zia viennese, queste non contengono uova e sono tagliate con il coppapasta.

Zia Lina formava delle palline d'impasto che venivano farcite rigorosamente con confettura e si chiudevano come per chiudere un fagotto, tirando i lembi della pasta ed unendoli al centro, poi si capovolgevano su un canovaccio per farli lievitare e nella stessa posizione si immergevano nell'olio caldo.
Assumevano una forma molto rotonda ma spesso, se la confettura non era esattamente al centro dell'impasto, si avevano delle difficoltà nel girarle durante la cottura tendendo a capovolgersi per il peso del ripieno.


Questa ricetta l'ha ripetuta più volte Anna Moroni a "La prova del cuoco", essendo diventata ormai un classico ed una loro caratteristica è la leggerezza.


Ingredienti per ottenere circa 28 bombe (con coppapasta da 8 cm)

250 gr di farina 00
250 gr di farina Manitoba
100 gr di zucchero semolato
80 gr di burro a temperatura ambiente
25 gr di lievito di birra
125 gr di acqua tiepida
125 gr di latte
la buccia grattugiata di 1 limone
un pizzico di sale


Far sciogliere in una ciotola con l'acqua tiepida il lievito di birra, aggiungere la metà dello zucchero previsto quindi 50 gr, 100 gr di farina (presa dai 500 gr delle due farine mescolate insieme) e per ultimo il pizzico di sale.
Coprite la ciotola con la pellicola e lasciar riposare il lievitino così ottenuto per 2 ore al riparo da correnti d'aria.


Passate le 2 ore in cui il lievitino sarà raddoppiato unirlo in una ciotola più grande con la restante farina, il latte tiepido, la scorza grattugiata del limone, i restanti 50 gr di zucchero ed il burro a temperatura ambiente.
Lavorare bene l'impasto fino a renderlo compatto e liscio e farlo lievitare altre 2 ore coprendo la ciotola con pellicola.




Stendere l'impasto sulla spianatoia leggermente infarinato usando il mattarello.
Un consiglio, più sottile stendete l'impasto più gonfie e vuote all'interno verranno le bombe, se invece le volete con più mollica stendetelo un pò più erto.





Con il coppapasta tagliare dei cerchi (i ritagli potete friggerli così oppure rimpastarli nuovamente, farli lievitare un'altra ora e ricavarne altre bombe), lasciarli sulla spianatoia leggermente infarinata coperti con un canovaccio a lievitare ancora 1 ora.
Farli friggere in olio profondo e caldo, specialmente se avrete steso l'impasto sottile vedrete che gonfieranno subito, voltateli per farli colorire anche dall'altra parte e con pochi secondi sono pronte le vostre bombe.
Passatele subito nello zucchero semolato, poco per volta perchè una volta inumidito dall'olio tenderà a non attaccarsi più alle bombe.

Lasciate raffreddare e con una sac à poche farcitele con la crema pasticcera di cui vi dò gli ingredienti.

Ingredienti per la crema pasticcera:

500 gr di latte
4 tuorli
75 gr di zucchero
20 gr di farina
20 gr di amido di frumento
odore di vaniglia
buccia di limone da togliere una volta addensata la crema



Ecco le mie bombe alla crema su cui all'ultimo ho spolverizzato un poco di zucchero a velo solo per "incipriarle" un pò!!

Dite la verità, non sono invitanti? ;-)


mercoledì 2 febbraio 2011

Candela Candelora de l'inverno semo fòra..............

.......ma se piove o tira vento ne l'inverno semo dentro!!!

Questo è il proverbio che ho sentito fin da piccola in casa nostra, ma ho scoperto che in altre zone il proverbio dice esattamente il contrario!
Allora? Beh, oggi 2 febbraio a Roma la mattinata è stata allietata da un cielo azzurro, anche se le temperature sono piuttosto basse, mi conviene quindi continuare a credere al proverbio di casa, poi si vedrà!
Passati i giorni della merla che dovrebbero essere i più freddi dell'anno oggi si festeggia la presentazione di Gesù al Tempio che tradizionalmente è la festa della Candelora.
Si benedicono le candele che rappresentano Cristo, "luce che illumina le genti".
Mia nonna in occasione di forti temporali usava accendere le candele benedette della Candelora per allontanarli e solo vedere quelle luci accese mi faceva sentire protetta.
In questo giorno si usa mangiare crèpes dolci e salate, ma l'usanza delle crèpes non viene dalla Francia, o meglio è ripresa dalla Francia ma per ricordare che Papa Gelasio, per sfamare i pellegrini francesi giunti in occasione della Candelora, fece preparare nelle cucine vaticane delle crespelle. Da allora sono diventate tipiche della Candelora e le massaie francesi esprimono un desiderio mentre le voltano nella padella.

La ricetta che vi dò l'ho presa tempo fa dalla trasmissione "La prova del cuoco" e tra le parentesi vi indicherò anche le varianti che avevano indicato.

Dovrebbero andare bene sia per ricette salate che dolci, ma in effetti per le dolci preferisco la ricetta che seguo da una vita e che darò di seguito.

Ricetta base per crèpes salate (si ottengono circa 12 crèpes da 20 cm di diametro)

250 gr di farina 00 (oppure di grano saraceno)
3 uova intere
1/2 cucchiaino di sale fino
50 gr di burro fuso (o 50cl di olio di semi)
1/2 lt di latte (oppure 1/4 di lt di latte e 1/4 di lt di birra)

Mescolare in una ciotola la farina con il sale, aggiungere a filo il latte e le tre uova intere battute a parte. Per ultimo aggiungere il burro fuso e far riposare l'impasto per 1 ora in frigorifero.


Dopo il riposo far riscaldare la padella sul fuoco dopo averla appena unta con il burro (questo solo per la prima crèpe), versare quindi un mestolo d'impasto e girare la padella per coprirne tutto il fondo con il composto.


Aspettare qualche secondo e scuotendo leggermente la padella accertarsi che la crèpe sia staccata dal fondo.

Se la crèpe è staccata farla scivolare sul bordo della padella e con un colpo secco del polso farla girare su se stessa per cuocere anche l'altro lato.


Dopo pochi secondi la crèpe è pronta.



Oggi ho voluto farcirle con prosciutto crudo e con crema di carciofi, irrorandole di
formaggio fatto fondere in poco latte a fuoco basso.
Voi potete farcirle come meglio credete e secondo i vostri gusti.


Ricetta base per crèpes dolci (se ne ottengono sempre 12 ma leggermente più piccole)

125 gr farina 00
25 gr zucchero (circa 2 cucchiai)
30 gr burro fuso
2 uova intere
2,5 decilitri di latte freddo
un pizzico di sale
4 - 5 cl di cognac o rum (o altro liquore di vostro gradimento)

Procedere come per le crèpes salate, facendo riposare l'impasto anche 2 - 3 ore.
Farcitele con Nutella come piacciono ai miei ragazzi, oppure con marmellata o confettura, crema pasticcera e frutta, o con salsa a base di succo d'arancia e flambè con liquore, sono ottime anche in purezza figuriamoci farcite!!

Mi raccomando, provate a voltarle come vi ho detto senza usare attrezzi ma solo con un bel colpo di polso, non volete esprimere un desiderio???




Con questa ricetta partecipo alla raccolta dell'Abbecedario culinario europeo che per la Francia è ospitato da Elena dello "Zibaldone italiano".  

martedì 1 febbraio 2011

Frappe......ma chiamatele pure come si usa nella vostra regione!!



Continuo il mio viaggio fra i dolci tipici del Carnevale con le frappe.
Noi a Roma le chiamiamo "frappe", ma gli stessi dolci chiamati in maniera diversa sono diffusi in quasi tutta Italia.
Non a caso se è vero che ricordano le frictilia degli antichi romani che le preparavano friggendole nel grasso di maiale e rendendole dolci con il miele proprio per il periodo dei Saturnali in onore di Saturno, dio dell'agricoltura e dei raccolti, mangiando e bevendo senza più distinzioni di classi sociali, sicuramente fin dove sono giunti i romani sono conosciute anche le frictilia.

Molti preferiscono cuocerle al forno, ma le vere frappe romane sono fritte e dovrebbero essere ricoperte di zucchero semolato anziché di zucchero a velo.


Questa è la ricetta che ormai è super collaudata.

500 gr farina 00
100 gr zucchero
50 gr di burro
4 uova intere
4 cucchiai di grappa o di liquore a vostra scelta (io ho usato il limoncello ma potete usare alchermes, anice, sambuca, grappa)
4 cucchiaio di vino bianco secco
la buccia grattugiata di un limone e di un'arancia
semi di una bacca di vaniglia
un pizzico di sale
zucchero a velo


Disponete la farina a fontana sulla spianatoia, nel centro versare lo zucchero, il burro ammorbidito, il pizzico di sale e la buccia grattugiata del limone e dell'arancia.

Lavorate il burro con lo zucchero, la farina e le scorze grattugiate tra le dita per formare un composto granuloso.

Ricomponete la fontana e nel centro versate il liquore, il vino bianco ed i semi di vaniglia, amalgamandoli con una forchetta.

Aggiungete quindi le uova ed impastate bene il tutto lavorandolo fino ad avere un composto liscio ed omogeneo.

Lasciate quindi riposare la pasta avvolta in un canovaccio per 30 minuti.

Stendete quindi la pasta in una sfoglia sottile (io ho usato il mattarello ma potete usare la "nonna papera" per far prima), tagliate con una rondella dentellata dei rettangoli lunghi 10cm e larghi 5cm, praticate uno o due tagli al centro e date la forma facendo passare una delle estremità attraverso i tagli.

Mettete sul fuoco abbondante olio (io ho preferito usare olio extra vergine di oliva ma anche un buon olio di arachidi o meglio ancora lo strutto vanno bene), aspettate che sia ben caldo ma non fumante, immergete poche frappe per volta, pochi secondi e quando vedrete gonfiarsi la frappa voltatela. In tutto dovranno cuocere pochi secondi, io le preferisco chiare e non troppo secche.

Sgocciolate bene l'olio, ponetele su carta assorbente, se volete cospargerle di zucchero semolato fatelo subito quando le frappe sono ancora calde, altrimenti se usate lo zucchero a velo fatele prima raffreddare.

Con le dosi della ricetta si ottiene questo bel vassoio di frappe fragranti!!

Buon appetito!