venerdì 30 aprile 2010

Schokoladenpretzel (o Brezel al cioccolato)







Eccomi accanto ad una delle fontane del Victualienmarkt in Munchen




Visitare il Viktualienmarkt per chi si trovasse a passare per Monaco di Baviera è d'obbligo.
E' il mercato più famoso di Monaco, a due passi da Marienplatz e dalla chiesa di San Peter, e rimane chiuso solo la domenica.
Gironzolare tra i vari banchi è un piacere per gli occhi e per il gusto: carne, pesce, formaggi, salumi, burro, miele, ortaggi, frutta, prodotti tipici tedeschi sia dolci che salati. E poi l'immancabile birra che si può acquistare e sorseggiare nel Biergarten.

Quando siamo andati a visitarlo con la famiglia di Angelo e Mariuccia io ho mangiato del pollo fritto servito in un cartoccio di carta paglia (come vero cibo da strada) e poi con le mie figlie non abbiamo resistito alla tentazione di un banco dove avevano tantissimi tipi di pane e dolci. Abbiamo assaggiato diverse qualità di dolcetti, uno più buono dell'altro e non contente ce ne siamo comperati anche un pò da mangiare a casa e da portare in Italia come souvenir per gli amici, tra cui anche i famosi lebkuchen a forma di cuore decorati, chiamati "kaiserlein" che significa "piccolo Imperatore". Perché mai questo nome? La storia narra che in occasione della dieta imperiale nel 1487 l'imperatore Federico III invitò al castello tutti i bambini di Norimberga e ad ognuno di loro venne dato un biscotto con stampata l'immagine dell'imperatore stesso. Da questo biscotto con l'immagine dell'imperatore nasce quindi il nome.

In Baviera esistono anche molti prodotti da forno che nella forma ricordano i più famosi Brezel e sono anche conosciuti come "Brezel dolci".

Di questi ne esistono diverse varianti e sono legate alla tradizione del Capodanno.
Anziché la versione "gigante", che può raggiungere anche la dimensione di più di un metro e che notoriamente porta fortuna e prosperità, io mi sono lanciata nella preparazione di quelli al cioccolato.
Dopo aver trovato molte ricette in tedesco dove le dosi erano indicate in tazze, sono riuscita finalmente a trovarne una espressa in grammi ed è quella che vi propongo.

Ingredienti:
  • 100 gr di burro
  • 100 gr di zucchero
  • 1 uovo
  • 225 gr di farina 00
  • 2 cucchiai di cacao amaro
  • cannella e vanillina a piacere
  • zucchero a velo da spolverizzare sui PRETZEL
Per la glassatura:
  • 100 gr cioccolato fondente
  • 15 gr burro
  • (eventualmente poco latte)

Amalgamare il burro ammorbidito con lo zucchero, aggiungere l'uovo, la frina e il cacao setacciati ed eventualmente poco latte.
Far riposare il composto così ottenuto per 1/2 ora in frigo.
Dare al composto la forma dei pretzel formandoli con dei bastoncini di pasta lunghi 10 cm.
Cuocere in forno su teglia ricoperta di carta forno per 12 minuti a 190°.

Per la glassatura sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente con il burro ed aggiungere poco latte se la salsa risultasse troppo densa.
Inzuppare i pretzel per metà nella glassa di cioccolato e metterli su una griglietta. Quando la glassa si è indurita cospargere l'altra metà dei pretzel con lo zucchero a velo.

Quelli che vi mostro sono al naturale, senza glassatura, avevo ahimè terminato il cioccolato fondente e lo zucchero a velo, ma erano ugualmente buonissimi!



Questa ricetta si unisce a quelle  della Germania raccolte da Pulcetta del sito "Briciole" per l'Abbecedario culinario europeo.


giovedì 29 aprile 2010

Brezel della Baviera


La Siebendacherhaus (casa dei sette tetti) di Memmingen
voluta all'inizio del '600 dalla Corporazione dei Conciatori


In queste foto al centro Maga (Margherita, la stellina dei miei
amici Mariuccia ed Angelo) insieme a Francesca in due serate
trascorse al pub!



Come vi ho già detto da quando nella nostra vita sono entrati Mariuccia ed Angelo, due meravigliosi siciliani (lei di Modica e lui di Licata) trapiantati da circa 40 anni in Germania, andandoli a trovare nella loro Memmingen ho avuto modo di apprezzare la Baviera sia durante il periodo invernale, ammantata di neve e dall'aria pungente, sia in estate con gli splendidi colori delle foreste e dei fiori dalle tonalità accese che adornano finestre e balconi.
Le case dai tetti spioventi per evitare che si accumuli la neve mi hanno letteralmente conquistata.......ma anche la cucina locale, per tanti aspetti così diversa dalla nostra, mi ha affascinato.
Vi voglio riproporre i famosi Brezel, chi non li ha assaggiati durante l'Oktoberfest?
Fanno parte della Bayerische Brotzeit, la merenda tipica che può addirittura sostituire un pasto.
A base di formaggi, salumi, pane nero o brezel e l'immancabile birra.
Il colore ideale dei Brezel deve essere marrone-rossastro e dall'aspetto vetroso, croccanti all'esterno e morbidi all'interno.La parte bassa centrale deve essere più corposa e durante la cottura si apre leggermente.
I Brezel possono variare secondo la farina che viene usata, se viene aggiunto strutto nell'impasto e se esternamente sono ricoperti di sale grosso oppure di semi di sesamo o di papavero. Possono anche essere ricoperti di formaggio che poi nel forno diventa fuso e croccante.

Questi sono gli ingredienti:
  • 40 gr lievito di birra da sciogliere con 10 ml di acqua a 30°
  • 500 gr farina 00 + un pò di farina per il piano dove si lavora
  • 1 cucchiaino di sale fino
  • 1/2 cucchiaino da caffè di zucchero
  • 300 ml di acqua a 30°
Per scottare i brezel:
  • 1 lt di acqua
  • 5 gr di bicarbonato
Per cospargere i brezel:
  • 25 gr di sale grosso

Sul piano da lavoro setacciare la farina formando una fontana, al centro sbriciolare il lievito sciogliendolo con i 10 ml di acqua ed aggiungendo lo zucchero. Quando il lievito inizierà a fare la schiuma amalgamare mano a mano la farina, aggiungendo il sale fino e i 300 ml di acqua. Lavorare molto bene l'impasto fino a quando non comincia a formare le prime bolle di lievitazione e si stacca dal piano di lavoro.
Su un piano infarinato formare dei salamini dello spessore di un pollice e la lunghezza di 30 cm, facendoli più spessi al centro e sottili alle estremità.
Chiuderli dando la classica forma del brezel, coprire con un telo e far riposare per 15 minuti in ambiente a temperatura non inferiore ai 21°.
Nel frattempo mettere il litro d'acqua con il bicarbonato in una pentola, che NON deve essere di alluminio perché il bicarbonato la corroderebbe, e portare ad ebollizione.
Con una sciumarola adagiare uno per volta i brezel nell'acqua e lasciarvelo per 30 secondi. Toglierlo e posizionarlo in una teglia unta, quando avrete così scottato tutti i brezel cospargeteli di sale grosso e passateli in forno preriscaldato a 200° per 20-30 minuti, fino a quando non avranno il classico colore bruno.
E' il bicarbonato sciolto nell'acqua che contribuisce a dare il colore bruno e l'aspetto vetroso.
Ricordate che normalmente la parte più spessa del brezel in fase di cottura si apre leggermente.

Non rimane altro che accompagnarli con un buon salume, prosciutto e formaggio, sorseggiando un'ottima birra!! Prost!!!!!!!

Questi sono i Brezel che ho preparato, ottimi!




Questa ricetta si aggiunge a quelle raccolte da Pulcetta del sito "Briciole" per l'Abbecedario culinario europeo che ora ci ha portati alla scoperta delle delizie della cucina tedesca.

lunedì 26 aprile 2010

Torta "The woman in red" per Emanuela

Tanti auguri Manu..................................

Qui la festeggiata con le cugine Daniela e Francesca (le mie figlie)





Mia nipote Emanuela ha compiuto 27 anni.
Quello scricciolo che mangiava pochissimo, dal caschetto di capelli neri e lisci e dalle gambe magrissime e lunghe....non avrei mai pensato che un giorno mi dicesse
-"Zia, razionalizza bene le porzioni, mi raccomando!!! Ma quante altre persone devono venire??"-
riferendosi alle mie torte di cui è tanto golosa!

La nostra Lulù, come la chiamavamo da piccola, da anni si è lanciata nei balli latino-americani con entusiasmo, si è persino crinata una costola durante una gara.......non a caso sono balli "passionali".
Per il suo compleanno avrei voluto creare una torta che ritraesse due ballerini che danzavano, ma una decorazione in 2d non le avrebbe lasciato nessun ricordo.
In 3d vedevo l'impresa troppo difficile, dare delle pose plastiche a delle creazioni in pasta di zucchero mi è sembrato veramente impossibile.
Dovevo trovare un'altra idea.
Emanuela è una ragazza che ama la compagnia, allegra, sempre solare, autoironica tanto da darsi nomignoli spiritosi.
Mi è venuto in mente il suo indirizzo e-mail, piggy woman....., e quindi me la sono immaginata "woman in red", come la Kelly Lebrock nel famoso film.
Ad Emanuela sarebbe sicuramente piaciuto vedersi come "woman in red" e così è nata la sua torta.
Tanti auguri Manu, tesoro della zia, con tutto il mio affetto. Che la tua contagiosa gioia di vivere continui a renderti così radiosa.
Happy birthday, piggy woman in red!!!
dalla tua "zietta"

giovedì 22 aprile 2010

Cookaround forum: raduno a roma del 18 aprile 2010












Domenica scorsa ho avuto il piacere di partecipare per la prima volta ad un raduno del forum che da circa 1 anno e mezzo frequento e che mi ha fatto conoscere la meravigliosa "sugar art" delle torte decorate.

La straordinaria Corinna_72 (moderator staff del forum) ha organizzato in maniera splendida l'evento in una location deliziosa nei pressi di Castelverde di Lunghezza.

La sera precedente "pizza, supplì e dolcetti" per chi era già arrivato a Roma e per i romani che hanno potuto partecipare.
Il clima è stato "familiare" fin dai primi incontri. Ci si presentava con i propri nick name e subito scattavano gli abbracci come se avessimo ritrovato dei vecchi amici che si erano persi di vista da un pò.
L'allegria e le chiacchiere sono stati le caratteristiche di questa prima serata insieme.

I partecipanti provenivano da diverse parti d'Italia, ed anche se la nube del vulcano islandese ha reso i trasporti difficoltosi, sono riusciti ad arrivare tutti a Roma.

Per la domenica ogni cookino ha portato dei piatti, che potevano essere tipici della località da dove veniva o una sua specialità.
I primi, cannelloni e casoncelli, sono giunti direttamente dalla cucina come pure gli arrosti che dovevano essere scaldati ed altri piatti cotti al momento.
Una lunghissima tavolata ospitava tutti i piatti già pronti; era un tripudio di pani, formaggi, salumi, rustici e frivolezze, arrosti ed arrosticini cotti alla brace, verdure, sarde in saor, insalata di riso, per concludere con i dolci più svariati.
Eravamo poco più di 130 persone, ma ne avremmo potute sfamare benissimo il doppio e anche più.
Una cookina specializzata in torte decorate (per la cronaca Zeta) ha avuto l'idea di creare a sorpresa una torta a tema che rappresentasse il forum.
Ha coinvolto cookine romane per realizzare le basi delle torte e cookine di altre città per realizzare le decorazioni in pasta di zucchero.
Io ho avuto il piacere di essere coinvolta nell'impresa prendendo il posto di un'altra cookina romana che ha avuto problemi familiari.
La super-torta, che abbiamo assemblata nella cucina del ristorante, è stata un successo. Veramente meravigliosa.

E' stata una splendida occasione per conoscerci di persona dopo che da tempo ci si incontra giornalmente tra le pagine del forum.
L'unico rammarico per tutti è stato quello di non aver potuto scambiare quattro chiacchiere con ognuno dei presenti, tutte persone splendide, allegre, disponibili
e sono sempre più convinta che la passione per la cucina ci renda tutti più simpatici.
Sarà il motivo per organizzare al più presto un altro raduno........quindi cari amici ALLA PROSSIMA!!!!!!!!!!!!......UN GRAZIE A CORINNA PER LA SUA DISPONIBILITA', EFFICIENZA, SIMPATIA E IMMENSA PAZIENZA

giovedì 15 aprile 2010

Bienenstichtorte: il sapore dei ricordi!


La splendida Steuerhaus (casa delle tasse), abbellita da
affreschi di gusto rococò, nella Marktplatz di Memmingen.
La Schanzmeisterhaus, a due passi da casa dei miei amici!!




Da bambina accompagnavo sempre mia madre, che lavorava come sarta, quando doveva provare o consegnare i suoi lavori alle clienti.
Una delle sue clienti fisse era una elegante signora svizzera, cugina dello scultore Alberto Giacometti, proprietaria di un famoso caffè-pasticceria in Via Nazionale, ed ogni volta che andavamo da lei ricordo che mi preparava una meravigliosa merenda con un cioccolato caldo e delle paste di sua produzione. Seduta su una sedia a dondolo Thonet in paglia di Vienna, sorseggiando il cioccolato e mangiando quelle paste, mi sentivo una principessina.
Erano tutte squisite ma in particolare me ne piaceva una dalla forma rettangolare costituita da due strati farciti al centro da una crema alla vaniglia e ricoperti da una glassa mista a scaglie di mandorle. Era la mia preferita ma non ne conoscevo il nome.
Beh, quel tipo di pasta non sono più riuscita a trovarlo in nessuna pasticceria, nemmeno nelle più prestigiose.
Due estati fa con la famiglia sono andata a trovare dei nostri cari amici siciliani che vivono in Baviera.
Passeggiando tra le stradine del meraviglioso centro storico di Memmingen fui affascinata in particolare dalle vetrine dove erano esposti i prodotti tipici del posto.
Un negozio di costumi locali variopinti, uno di olii d'oliva provenienti da tutte le parti del bacino Mediterraneo (compresi ovviamente tutti i nostri olii italiani, dal ligure al toscano, dall'umbro al laziale ecc...) venduti in bottigliette da poche decine di centilitri a prezzi sbalorditivi, una cioccolateria che esponeva cioccolatini di tutte le qualità, ognuno nel suo piattino, su ripiani coperti di seta, come fossero gioielli! Ed in effetti erano vere "gioie per gli occhi e per il palato".
Arrivai quindi davanti ad una pasticceria dove facevano bella mostra di sé la Sachertorte, la Schwarzwalder Kirschtorte (torta Foresta Nera), l'Apple Strudel (strudel di mele).....quando vidi una torta con una copertura di glassa mista a scaglie di mandorle.
Chiesi alla mia amica Maria come si chiamasse.
-"E' la Bienenstich Torte!" mi rispose, spiegandomi che significava Torta Puntura d'ape.
Il nome non mi diceva nulla, ma quella glassa mi ricordava tanto le paste che adoravo da bambina, anche se quella era una torta e non erano tranci rettangolari come le paste che mi offriva la signora Giacometti.
Il giorno dopo decisi di farmi accompagnare da Maria a comperarne una per mangiarla tutti insieme. Appena assaggiai il primo boccone il ricordo delle famose paste tornò
subito alla mente, era lo stesso sapore e finalmente sapevo il loro nome.
Finché sono stata in Baviera l'abbiamo mangiata più volte e quando sono tornata a casa mi sono messa alla ricerca della ricetta. Nel web sono riuscita a trovarla in tedesco e poi a tradurla.
A torta o tagliata in tranci, il sapore della Bienenstich mi ricorda l'infanzia!

Questa è la ricetta che ho trovato:

Per la base:

300 gr farina 00
25 gr lievito di birra
125 gr latte tiepido
40 gr zucchero
60 gr burro fuso
scorza di limone grattugiata
sale

Per il ripieno:

250 gr latte
1/2 bacca di vaniglia
30 gr zucchero
25 gr fecola di patate
2 tuorli
200 gr panna montata

Per la copertura:

130 gr burro
6 cucchiai panna non montata
130 gr zucchero
200 gr mandorle a scaglie

In una scodella setacciare la farina e formare una fontana. Nel latte tiepido sciogliere il lievito con un cucchiaino di zucchero, versarlo nella fontana e intriderlo con u pò di farina. Spargere il sale intorno all'incavo, coprire e lasciar lievitare 10 minuti in luogo tiepido.



Trascorsi i 10 minuti mescolare il lievito con la farina, aggiungere il burro fuso, il restante zucchero, la scorza di limone e sbattere la pasta fino a che sarà lucida e si staccherà dal fondo.



Coprire l'impasto e lasciar lievitare fino a che è raddoppiato.



Prendere poi l'impasto lievitato e versarlo in una tortiera a cerniera imburrata e infarinata o rivestita di carta da forno.


Questa volta l'avevo cotta in teglia rettangolare per tagliarla a tranci
Per la copertura fondere il burro, unire la panna, lo zucchero e le mandorle. Cuocere a fuoco bassissimo mescolando continuamente finché le mandorle non risultano vitree.



Togliere dal fuoco e lasciar intiepidire, quindi spalmarla sull'impasto che è già nella tortiera.



Far lievitare altri 15 minuti e poi cuocere in forno già caldo a 180° per 20 minuti. Far raffreddare.
Nel frattempo preparare la farcitura. Portare ad ebollizione il latte insieme alla bacca di vaniglia aperta. Togliere il latte dal fuoco e con una frusta incorporare la fecola, i tuorli e lo zucchero che vanno sbattuti prima con un pò di latte. Mescolando tutto portare nuovamente ad ebollizione. Far raffreddare mescolando ogni tanto, quindi incorporare la panna montata con un cucchiaio di legno dal basso verso l'alto.
Tagliare a metà la base e farcirla con la crema ottenuta.




Ecco la mia Bienenstichtorte, divina, e la prossima volta in teglia rettangolare per tagliarla a tranci!!!!!

P.S. Il passo passo della ricetta l'ho aggiunto in un secondo momento quando ho realizzato la torta in una teglia rettangolare proprio per tagliarla a tranci.

Inserisco questa ricetta tra quelle che sta raccogliendo Simona nel suo blog "Briciole" per l'Abbecedario culinario europeo.



Siamo in Germania con tutta la comitiva dell'Abbecedario e visto che l'ho rimangiata proprio in Germania ho inserito la Bienenstichtorte tra le ricette tedesche, anche se lo stesso dolce è tipico anche dell'Austria e della Svizzera, la storia lascia tracce del suo passato anche in cucina, inevitabilmente!!

mercoledì 14 aprile 2010

La ricetta della mia "torta al cioccolato e noci", tanto cioccolatosa!




La ricetta di questa torta mi è stata data dalla mia vicina Valentina tanti anni fa.
E' molto semplice, ma dalla morbidezza ed il gusto straordinari.
Il connubio cioccolato-noci è davvero vincente.

Ingredienti:

150 gr farina 00
3 uova
250 gr zucchero
125 gr burro
2 etti cioccolato fondente (sciolto a bagnomaria)
3 etti di noci da sgusciare ( sbriciolando grossolanamente i gherigli)
1 vasetto da 125 gr di yogurt naturale
1 cucchiaino di bicarbonato
1 pizzico di sale


Con le fruste amalgamare bene il burro con lo zucchero, aggiungere le uova, lo yogurt, la farina setacciata insieme ad un pizzico di sale, le noci sbriciolate grossolanamente, la cioccolata sciolta ma stiepidita e per ultimo il cucchiaino di bicarbonato.
Imburrare e infarinare uno stampo a cerniera da 24 cm, versarvi l'impasto e cuocere a 180° facendo la prova stecchino non prima che siano passati 45 minuti.
Guarnire la superficie a piacere.

In questa torta il bicarbonato (usato al posto del classico lievito per dolci) conferisce una particolare morbidezza, facendo però formare sulla superficie una crosticina friabile molto gradevole.

Provatela!!!!

martedì 13 aprile 2010

La ricetta della mia caponata di melanzane alla palermitana!









Con la primavera cresce il desiderio di pietanze fresche.
Da sempre il piatto che in estate adoro e che si prepara e si conserva in frigorifero per alcuni giorni è la caponata di melanzane come mia nonna palermitana l'aveva insegnata a mia madre.
Io l'adoro da sola, ma è ottima anche come contorno, specialmente per pesce grigliato.
Non ho delle dosi precise degli ingredienti, anche perché il sapore agrodolce dato dallo zucchero e dall'aceto deve essere regolato in base al proprio gusto.

Ingredienti:
melanzane lunghe gr 500
pomodori da sugo gr 300
1 cipolla affettata
olive verdi piccanti una manciata
1 costa di sedano
capperi sotto sale 2 cucchiai
aceto 2 cucchiai
zucchero 1 cucchiaio
basilico per guarnire


Tagliare le melanzane a cubetti e far perdere l'amaro lasciandoli a bagno in acqua e sale per almeno 1 ora.
Scolarle bene, asciugarle e friggerle in abbondante olio. Disporle su una carta assorbente per asciugare l'olio.
Tagliare a pezzettini la costa di sedano e farli bollire in acqua per togliere l'amaro.
In un grosso tegame soffriggere la cipolla tagliata sottilmente, aggiungere i pomodori spezzettati, regolate di sale (poco perché i capperi sono salati) e far cuocere per una decina di minuti.
Aggiungete i pezzetti di sedano, le olive denocciolate e tagliate anch'esse a pezzetti, i capperi dissalati, lo zucchero e l'aceto. Mescolare ed aspettare che l'aceto evapori, quindi aggiungere le melanzane fritte e far insaporire il tutto per una decina di minuti.
Il massimo del gusto della caponata si ha dopo un giorno di riposo durante il quale i sapori si sono ben amalgamati.
Guarnire con qualche foglia di basilico al momento di servire anche se io nella foto ho guarnito il piatto con del sedano.