mercoledì 27 novembre 2013

I Piononos di Santa Fe - deliziosi pasticcini andalusi alla crema



Questa è un'altra dolce ricetta spagnola da aggiungere a quelle che Francesca del blog "Burro e zucchero" raccoglie per l'Abbecedario culinario europeo.



Il pionono è un delizioso pasticcino tradizionale del villaggio di  Santa Fe, nei pressi di Granada,  in Andalusia.
E' una piccola girella di pasta bagnata di sciroppo e farcita con crema all'uovo o crema pasticcera, sulla cui cima un ciuffo di crema cosparsa di zucchero viene caramellata. 
Le origini di questo pasticcino non sono molto chiare. Alcuni suoi ingredienti, come la cannella o il miele, sono tipici della pasticceria ispano - musulmana che tra il X° e l'XI° secolo ha risentito molto dell'influenza araba.
Tuttavia il nome e la forma con cui attualmente questo pasticcino è conosciuto sembra siano dovuti ad un pasticcere di Santa Fe, Ceferino Isla, che essendo molto devoto alla Vergine Maria (patrona di Granada) volle ringraziare Papa Pio IX per aver proclamato il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria dedicandogli nel 1897 questo pasticcino, appunto il "pionono".

Ho passato in rassegna numerose ricette spagnole dei piononos, alcune prevedevano una crema di uova senza farina al posto della crema pasticcera, altre facevano bagnare nello sciroppo le girelle già farcite, ho quindi riassunto un pò le varie ricette e sono arrivata a questa che mi sembra perfetta. 

Realizzando i piononos finalmente userò per la prima volta il cannello professionale per caramellare che i miei ragazzi mi hanno regalato! ^-^


Ingredienti:  (per circa 24 piononos)

Per la pasta   (per una teglia rettangolare da 30 cm x 40 cm) 

  • 4 uova
  • 100 gr di zucchero
  • 65 gr di farina 00
  • 30 gr di maizena
  • un pizzico di sale
Per la crema
  • 1/2 lt di latte
  • 100 gr di farina 00
  • 225 gr di zucchero
  • 4 tuorli
  • 1 stecca di cannella
  • 1 buccia di limone
  • 50 gr di burro
Per lo sciroppo 
  • 150 gr di zucchero
  • 150 ml di acqua
  • 1 stecca di cannella
  • 2 cucchiai di rum
Iniziamo a preparare lo sciroppo mettendo tutti gli ingredienti in un tegame e facendo bollire per 4 minuti. Lasciare raffreddare e quindi togliere la cannella.

Passiamo quindi a preparare la crema pasticcera. Battiamo con la frusta in un tegame i tuorli con lo zucchero e la farina. 
A parte portiamo a bollore il latte con la stecca di cannella e la buccia di limone.
Tolte la cannella e la buccia di limone uniamo il latte, battendo vigorosamente con una frusta, al composto di uova e rimettiamo sul fuoco a fiamma bassa girando continuamente fino a che la crema non si sarà addensata.
Tolta dal fuoco aggiungiamo il burro mescolando bene e la lasciamo raffreddare con un foglio di pellicola a contatto perché la crema non faccia la pellicina.


Accendiamo il forno a 220°.

Ora prepariamo la pasta montando le chiare a neve ben ferma con un pizzico di sale. 
Montiamo quindi i tuorli con lo zucchero fino a che non sono bianchi e spumosi e vi aggiungiamo con delicatezza con una spatola la farina mescolata con la maizena.
Aggiungiamo per ultime le chiare montate mescolando con delicatezza dal basso verso l'alto con una spatola.


Versiamo l'impasto nella teglia foderata con carta da forno livellandolo con la spatola.


Mettiamo nel forno già caldo a 220° per 8 minuti.
Appena trascorsi gli 8 minuti togliamo la teglia dal forno, con l'aiuto della carta da forno togliamo il biscotto ormai cotto e lo adagiamo su un canovaccio bagnato e strizzato.


Con l'aiuto della carta da forno arrotoliamo immediatamente il biscotto poiché quando è ancora caldo è anche elastico.



Lo facciamo stiepidire quindi lo srotoliamo con delicatezza e lo spennelliamo con lo sciroppo che è nella giusta quantità per bagnarlo tutto.


Con l'aiuto di una spatola cospargiamo il biscotto di uno strato di crema pasticcera (non troppa altrimenti fuoriesce) lasciando liberi i bordi.
Con la spatola liberiamo dalla crema una striscetta centrale del biscotto (nel verso del lato più lungo) e con il coltello dividiamo in due il biscotto (sempre nel senso del lato più lungo).

 


Arrotoliamo nel verso del lato più lungo ogni metà aiutandoci con la carta da forno e poi avvolgiamo ognuno dei due rotoli che avremo ottenuti con carta da forno pulita e le facciamo riposare qualche ora in freezer per poter tagliare meglio i piononos.



Una volta che i rotoli di biscotto sono ben freddi tagliamo delle rondelle di 3 cm.


Sopra ad ogni rondella sistemiamo un ciuffo di crema pasticcera, cospargiamo di zucchero semolato e lo caramelliamo con la fiamma del cannello.



I nostri piononos sono pronti per essere gustati con due - tre morsi!! 



Sono deliziosi ed uno tira l'altro. Provateli, ne rimarrete entusiasti.

9 commenti:

Ricette&Vignette ha detto...

Ma grazie Resy!!! i tuoi piononos sono stupendi e li voglio provare prestissimo! bella anche l'introduzione storica, è sempre molto interessante scoprire le origini delle ricette! grazie grazie e a presto! un bacione!

Martissima ha detto...

ho l'impressione che tu ti sia divertita molto a fare questo dolce…specie alla fine con fuoco e fiamme ^___^ brava come sempre!

resy ha detto...

Francy, Martissima, sono veramente buoni! Vi abbraccio ;-)

antinia ha detto...

Molte grazie x la ricetta la cercavo da tanto , dopo un viaggio in Andalusia. Complimenti x tutte le ricette😋👏

resy ha detto...

Grazie Antonia, sono convinta ritroverai il sapore di quel viaggio!!

Anonimo ha detto...

Ma lo sciroppo non dovrebbe essere aromatizzato con l'acqua di rosa?

resy ha detto...

Caro anonimo in tutte le ricette originali spagnole la bagna è a base di acqua e zucchero aromatizzata con cannella e rum bianco. A me comunque piace molto l'acqua rose e sicuramente male non ci starebbe. Ciao

Daniela Moreno ha detto...

Conosco la famiglia Isla ( vivo a Granada e la mia famiglia e' di qui da secoli ) e vi assicuro che la ricetta autentica non e' questa . E' difatti segreta e protetta da diritti . E' tipico solo della provincia di Granada e non un dolce Andaluso ...la regione e' molto vasta ! Non puo' denominarsi comunque dolce andaluso .

resy ha detto...

Cara Daniela, quando una ricetta è segreta, come quella della Sachertorte, possiamo solo tentare di riprodurla. Con l'Abbecedario culinario abbiamo voluto proporre ricette che probabilmente non avremmo mai avuto modo di gustare direttamente sul posto. Per l'uso dell'aggettivo "andaluso" prendo nota che non è corretto.

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