lunedì 18 novembre 2013

Tarta de Santiago forrada, ovvero la torta alle mandorle foderata (di pasta)


Dopo l'Estonia con l'Abbecedario culinario europeo siamo tornati nel Mediterraneo.
Fino all'8 dicembre prossimo saremo in Spagna, ospitati da Francesca nel suo blog "Burro e zucchero". 



 Quanti paesi vorrei visitare...... e la Spagna è uno di questi, non chiedetemi perché ma mi affascina, mi attrae come una calamita, caliente come l'Italia ma così profondamente diversa.
Mi sono persa nei racconti che me ne hanno fatto i miei figli che ne hanno visitato alcune città,  ho persino preteso dalla maggiore che mi portasse delle nacchere, in spagnolo castañuelas,
ma non le solite nacchere da souvenir, autentiche  castañuelas.
Ho scoperto che le due nacchere hanno un suono diverso, quella che si suona con la mano sinistra ha un suono greve, mentre quella che si suona con la  destra un suono acuto.
Voi vi domanderete forse quello che mi sono  chiesta anch'io
- E come si riconosce la nacchera destra da quella sinistra quando si comprano? -
Semplice, su uno dei due gusci che formano la nacchera acuta c'è una tacca sul bordo superiore. ;-)

Non sarà come visitarla di persona, ma attraverso i post degli amici bloggers che pubblicheranno le ricette avrò comunque un assaggio di quello che la Spagna offre e probabilmente mi infonderanno ancora di più il desiderio di conoscerla.

Sono tante le ricette spagnole che mi incuriosiscono ma comincerò dai dolci, lo avreste dubitato??
Ho quindi iniziato la solita ricerca ed il primo dolce che ha catturato la mia attenzione è stata una torta che in tutte le immagini aveva una croce, la "tarta de Santiago".

La "tarta de Santiago" è uno dei dolci più tipici della Galizia, nell'estremo nord-ovest della Spagna, e su di essa spicca la croce di Santiago de Compostela.


La Basilica del Santuario di Santiago de Compostela in Galizia (foto da wikipedia di E-roxo)
Il Santuario di Santiago de Compostela è mèta, fin dal Medioevo, di pellegrini che attraverso il cammino per Santiago si recano a rendere omaggio alla tomba dell'apostolo San Giacomo il Maggiore.
La via Francigena è la strada che da Roma porta verso la Francia da cui continuare il cammino verso Santiago.

Ci sono due versioni di questo dolce, con un rivestimento di pasta e senza.
Alcune ricette di blog spagnoli dicevano genericamente di utilizzare 250 gr di pasta brisée come "guscio", ma ho trovato poi questa ricetta che spiegava come prepararla con olio anziché burro e ve la riporto così com'è, unica variante l'aggiunta nel ripieno di un cucchiaino di liquore d'anice (che avevo trovato in altre ricette) e la dimensione della tortiera apribile che io ho da 24 cm di diametro. 

Ingredienti: (per una tortiera da 24 cm di diametro) 

Per la pasta

  • 50 ml di latte intero
  • 50 ml di olio di girasole
  • 130 gr di farina
  • 25 gr di zucchero 
  • un pizzico di sale
Per il ripieno
  • 4 uova 
  • 200 gr di farina di mandorle
  • 200 gr di zucchero
  • la scorza grattugiata di mezzo limone
  • 1/2 cucchiaino di cannella in polvere
  • 1 cucchiaino di liquore d'anice
Zucchero a velo da spolverizzare sulla torta

Prepariamo per prima la pasta, mescolando l'olio ed il latte ed unendoli alla farina con lo zucchero ed il pizzico di sale.
Con le mani rendiamo compatto l'impatto e lo lasciamo riposare nella ciotola coperto per mezz'ora.





Nel frattempo pensiamo al ripieno.
Con la planetaria montiamo le uova intere con lo zucchero e la scorza grattugiata del mezzo limone fino a che non diventano bianche e spumose, raddoppieranno di volume.
Allora uniamo la farina di mandorle, la cannella ed il liquore d'anice.






Trascorsa la mezz'ora riprendiamo la pasta, la lavoriamo appena con un poco di farina perché non si attacchi al piano di lavoro e la stendiamo molto sottile. Potete anche stenderla tra due fogli di carta da forno.
Con questa pasta copriamo il fondo e 3 cm di bordo della tortiera rivestita di carta da forno.



Versiamo all'interno il ripieno e cuociamo in forno già caldo a 180° per 35 minuti, fino a che avremo la superficie dorata.



Aspettiamo che si raffreddi nella tortiera ed una volta posta sul vassoio vi poniamo al centro una croce di Santiago stampata su carta e la spolverizziamo di abbondante zucchero a velo.





Dicono che si conservi fragrante muchos días, ma in casa nostra non potremo mai appurarlo, primo perché da noi è come passassero le cavallette e secondo perché quando una torta è buona non c'è motivo di lasciarla in un angolo per diversi giorni, giusto?! ;-)
E vi assicuro che questa è fantastica, abbiamo già iniziato a gustarla questa mattina appena alzati per colazione e prevedo che per la colazione di domani sarà già finita!!
Hasta luego!!

4 commenti:

Ricette&Vignette ha detto...

Grandissima proposta Resy! post da incorniciare, la torta è stupenda, l'aggancio storico interessantissimo e il passo-passo molto utile e interessante!
La Spagna è un paese fantastico che ti consiglio di visitare appena ne avrai l'occasione. Io forse ci tornerò a Dicembre, dopo tanti anni. Questa torta non la conoscevo, ottima scelta. E' particolare, e molto golosa! Mi sa che mi farò un'immensa cultura con tutte le ricette che arriveranno! Grazie ancora per quest'altra proposta, e per aver lavorato di notte per me! un bacione!

resy ha detto...

Sono felice che ti sia piaciuta, almeno sulla carta, ma ti consiglio sinceramente di provarla, è divina!! In quanto al tuo futuro viaggio in Spagna , grrrr, come t'invidio!! Scherzo, ma se non riuscirai ad assaggiarla sul posto puoi fartela, giusto?? A presto, baci

Gata da Plar - Mony ha detto...

Eccola! ^___________^
Bè almeno abbiamo fatto due varianti dello stesso dolce che, hai ragione tu, è durato meno di un giorno anche a casa nostra (e ne ho regalato un pò anche ai vicini, che hanno apprezzato moltissimo) :DDD
Bacione!

resy ha detto...

Troppo buona per non finirla al volo, vero Mony?? Bacioni anche a te ;-))

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