Durante la cerimonia di inaugurazione andata in diretta tv sui maxi-schermi sono state inviate immagini della base italo-francese Concordia in cui i temi di Expo 2015 sono regole di vita: evitare gli sprechi alimentari (alimenti che con grande fatica giungono fino alla base), evitare qualsiasi tipo di inquinamento ambientale con il riciclaggio di ogni tipo di bene, dell'acqua come del calore vitali a quelle temperature, e ridurre al minimo l'utilizzo delle fonti di energia non rinnovabili.
Dovremmo considerare il nostro pianeta come un'enorme Antartide da rispettare, da salvaguardare, da difendere.
E proprio sull'onda di questi temi ho voluto preparare oggi per la base antartica due ricette della tradizione italiana che con pochi ingredienti riescono ad essere eccezionali.
La prima ricetta è tipica di Erice, le genovesi, dei dolcetti creati dalle monache del Convento di San Carlo e portate fino ai nostri giorni da Maria Grammatico. Dopo aver trascorso 15 anni nel convento (dove la mamma rimasta vedova con altri figli aveva lasciato lei e la sorellina più piccola per garantire loro la sopravvivenza) ed aver appreso l'arte della pasticceria siciliana delle monache, la Grammatico ha aperto un suo laboratorio ed ancora delizia chi si trova a passare per Erice con le sue squisitezze, tra cui le genovesi.
Erice è la città in provincia di Trapani che dai suoi 750 metri di altitudine domina dall'alto la stessa Trapani con un panorama mozzafiato.
Dal 1963 lo scienziato trapanese Antonino Zichichi vi ha istituito il Centro di Cultura Scientifica intitolato ad Ettore Majorana e per questo Erice è deniminata "Città della Scienza".
E quindi dalla Città della Scienza partono idealmente questi dolcetti destinati alla base antartica Concordia. Si tratta di dolcetti di pasta frolla ripieni di crema gialla (una crema pasticcera leggera) o di crema bianca e gocce di cioccolato (a base di ricotta).
Per la base antartica ho pensato fosse più semplice realizzarli con il ripieno di crema pasticcera aromatizzata con scorza di limone (che potrebbero avere surgelata o sotto forma di essenza).
Passiamo alle ricette.
Ingredienti per 18 "genovesi ericine":
Per la frolla
- 250 gr di semola rimacinata di grano duro
- 250 gr di farina 00
- 250 gr di zucchero semolato
- 200 gr di margarina
- 4 tuorli d'uovo
- 6-7 cucchiai di acqua fredda (secondo quanto ne richiede la farina)
Per la crema gialla
- 150 gr di zucchero semolato
- 2 tuorli d'uovo
- 40 gr di amido di mais
- 1/2 litro di latte
- la scorza di un piccolo limone biologico
Mescoliamo sul piano di lavoro le due farine insieme allo zucchero, al centro poniamo la margarina a pezzetti e con la punta delle dita riduciamo tutto ad una consistenza sabbiosa.
Aggiungiamo i tuorli e l'acqua poca per volta per vedere quanta ne sarà necessaria, mescoliamo con la forchetta e per ultimo amalgamiamo con le mani fino ad avere un composto liscio ed omogeneo che avvolgeremo nella pellicola e faremo riposare in frigorifero almeno 30 minuti.
Nel frattempo passiamo a preparare la crema per il ripieno.
In una casseruola dal fondo spesso amalgamiamo lo zucchero con i tuorli e l'amido di mais.
Aggiungiamo pian piano poco latte perché non si formino grumi, quindi aggiungiamo il restante latte e poniamo sul fuoco con la scorza del limone, mescolando continuamente fino a che non raggiunge la consistenza cremosa ma non troppo spessa. Lasciamo raffreddare.
Riprendiamo la pasta frolla e la stendiamo ad uno spessore di 1/2 cm, ricaviamo dei dischi di circa 10 cm di diametro.
Vi poniamo al centro un cucchiaio di crema (a cui avremo tolto la scorza del limone) e richiudiamo con un altro disco, sigillando il tutto con i rebbi di una forchetta.
Disponiamo su teglie foderate di carta da forno e cuociamo in forno già caldo a 180°C per 20-25 minuti, spolverizziamo con abbondante zucchero a velo e dovremmo servire tiepide, ma nessuno ci impedisce di mangiarle anche fredde.
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La seconda ricetta è quella di un primo piatto che per noi italiani è un classico, ma con una variante tutta siciliana: bucatini e cozze ca' muddica atturrata.
Si possono utilizzare tranquillamente cozze surgelate con tutto il guscio, sono quelle che mantengono inalterato il sapore dei mitili,
aglio e prezzemolo surgelati ed il tocco siciliano è una spolverata di muddica atturrata, cioè pane grattugiato rosolato in padella senza aggiunta di olio, quello che era il parmigiano dei poveri.
Ingredienti per i "bucatini e cozze ca' muddica atturrata" (per 2 persone):
- 200 gr di bucatini o spaghettoni
- 500 gr di cozze con il guscio
- 2 spicchi d'aglio
- un pizzico di peperoncino piccante tritato
- prezzemolo tritato in abbondanza
- 1 cucchiaino di capperi sotto sale
- un goccio di vino bianco
- 3 cucchiai d'olio extra verdine d'oliva
- 3 cucchiai di pane grattugiato
Facciamo innanzitutto aprire le cozze (precedentemente private del bisso e ben lavate) in un tegame con un goccio d'olio, 1 spicchio d'aglio e qualche gambo di prezzemolo.
Nel frattempo tritiamo il prezzemolo con i capperi sciacquati e l'altro spicchio d'aglio, li mettiamo in una padellina con 2 cucchiai d'olio e con il peperoncino, sfumiamo con un goccio di vino bianco.
In un'altra padellina facciamo tostare il pane grattugiato fino a che non abbia preso un bel colore biondo, la famosa "muddica".
Cuociamo al dente la pasta, la saltiamo in padella con le cozze e parte del loro sughetto, uniamo il trito che abbiamo fatto soffriggere nella padellina ed amalgamiamo fino a che non si sia formata una cremina.
Versiamo nel piatto e guarniamo con una spolverizzata di muddica atturrata.
Con queste due ricette, che affido a Brii di "briggishomewordpress.com", lascio il mio ruolo virtuale di cuoca presso la base antartica Concordia, tanto con gli chef che vi prestano servizio gli studiosi hanno sicuramente dei piatti stellati ogni giorno!!! Auguro buon lavoro a tutti gli ospiti delle basi scientifiche in Antartide!! ^-^
Il trolley è già pronto per il primo volo verso Kyoto in Giappone dove saremo da domani!
Nel frattempo tritiamo il prezzemolo con i capperi sciacquati e l'altro spicchio d'aglio, li mettiamo in una padellina con 2 cucchiai d'olio e con il peperoncino, sfumiamo con un goccio di vino bianco.
In un'altra padellina facciamo tostare il pane grattugiato fino a che non abbia preso un bel colore biondo, la famosa "muddica".
Cuociamo al dente la pasta, la saltiamo in padella con le cozze e parte del loro sughetto, uniamo il trito che abbiamo fatto soffriggere nella padellina ed amalgamiamo fino a che non si sia formata una cremina.
Versiamo nel piatto e guarniamo con una spolverizzata di muddica atturrata.
Con queste due ricette, che affido a Brii di "briggishomewordpress.com", lascio il mio ruolo virtuale di cuoca presso la base antartica Concordia, tanto con gli chef che vi prestano servizio gli studiosi hanno sicuramente dei piatti stellati ogni giorno!!! Auguro buon lavoro a tutti gli ospiti delle basi scientifiche in Antartide!! ^-^
Il trolley è già pronto per il primo volo verso Kyoto in Giappone dove saremo da domani!
7 commenti:
che buone le genovesi! brava Resy ;)
Wow!
A parte che non saranno più idealmente quando avranno ricevuto le ricette...successone assicurato! :)
Che bello, sono così contenta per queste due ricette così piene di storia e tradizione.
Grazie cara Resy!
baciuss
brii
Grazie Lucia e Brii, sono buone davvero, ma anche la pasta non scherza!!! ;-)
Ti sei proprio sbizzarita, complimenti, una ricetta migliore dell'altra!!!
non conoscevo queste genovesi sono state un autentica sorpresa
Hai preparato le genovesi di Maria Grammatico! anch'io le faccio spesso sono una cosa favolosa ... una delle migliori pastefrolle mai mangiate e sicuramente la migliore crema pasticcera in assoluto (almeno secondo me).
... e dopo le genovesi una pasta statosferica .... questo punto lascio l'Antartide e mi trasferisco direttamene a casa tua :-)
Grazie Pinko, Gunther e Anisja!!! Le genovesi sono deliziose, ma anche la pasta è una bontà!! Buona giornata a tutti!!
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