lunedì 11 febbraio 2019

Schneeballen - le palle di neve di Rothenburg ob der Tauber



Questi dolcetti si trovano spesso nei mercatini di Natale della Baviera, ma sono originari di Rothenburg ob der Tauber in Franconia (nord-ovest della Baviera), splendida cittadina medievale tappa importante della suggestiva Romantische Straße che collega Füssen con Würzburg.
Chiamati anche "nidi di cicogna", venivano preparati da oltre 300 anni per occasioni particolari come matrimoni o feste locali ed inizialmente erano ricoperti di zucchero a velo, ricordando proprio delle palle di neve.
Ora invece sono prodotti tutto l'anno anche ricoperte di cioccolato guarnito con frutta secca o confettini.

Per friggere le schneeballen in Germania vendono un ferro apposito e per romperle prima di mangiarle usano dei martelli di legno.
In mancanza del ferro originale mi sono adattata con un filtro per il tè leggermente più piccolo, visto che le schneeballen in genere hanno un diametro che va dagli 8 ai 10 cm, tuttavia anche le mie di 5 cm sono già piuttosto grandi.





L'impasto di questi dolcetti ricorda molto le nostre frappe ed ho voluto prepararli in questo periodo proprio per variare un po' le delizie carnevalesche.

Ingredienti:


  • 300 gr di farina 00
  • 1 cucchiaio di zucchero a velo
  • 8 gr di lievito per dolci 
  • la scorza grattugiata di mezzo limone non trattato
  • 2 cucchiai di liquore all'anice
  • 50 gr di burro morbido
  • 125 gr di panna acida 
  • 1 uovo medio
  • un pizzico di sale

Per la glassatura
  • zucchero a velo
  • cioccolato al latte, fondente e bianco
  • nocciole e pistacchi tritati grossolanamente
  • cocco disidratato

Unite tutti gli ingredienti e lavorare l'impasto fino ad averlo liscio ed omogeneo. 



Dividetelo in porzioni da circa 30 gr, con il mattarello stendete ogni porzione fino a renderla piuttosto sottile.

Con una rondella dentellata tagliapasta incidete delle strisce di circa 1 cm sulla sfoglia lasciando intera tutta la circonferenza.


Con il manico di un cucchiaio d legno sollevate alternativamente le strisce e fate ricadere la sfoglia sul piano formando una matassa che metterete nel filtro per il tè e farete friggere in un contenitore dove il filtro rimanga ben immerso nell'olio di semi di arachidi a temperatura media affinché non si bruci esternamente lasciando crudo l'interno. Con circa 4 minuti la palla di neve dovrebbe essere cotta.




Estraetela dal filtro e fatela scolare su carta assorbente.

Potrete guarnirla con abbondante zucchero a velo, oppure rotolarla nello zucchero semolato misto a cannella, o ricoprirla di cioccolato fuso secondo il vostro gusto e cospargerla di frutta secca a 
piacimento. 




Nei siti tedeschi assicurano che rimangano fragranti per diverse settimane, ma io preferisco gustarle il prima possibile. 

E' un modo diverso di gustare un dolcetto che ricorda le frappe, magari in una veste decorata e golosa che sicuramente farà contenti anche i bambini. 
Alla prossima!  =^-^=


lunedì 4 febbraio 2019

Torta "tipo Barozzi", il gioiello di Vignola


Se amate il cioccolato e non potete fare a meno di una fumante tazza di caffè questa è la torta giusta per voi.
E' un'eccellenza della pasticceria di Vignola, in provincia di Modena, anche se è entrata a far parte della tradizione del luogo da un tempo relativamente  breve.
Questa torta è nata nel 1886 dall'estro di Eugenio Gollini, dell'omonima pasticceria Gollini ancora in attività, che prima la chiamò semplicemente "torta nera", poi "pasta Barozzi" e dal 1907 "torta Barozzi" in occasione del quattrocentesimo dalla nascita dell'architetto Jacopo Barozzi detto "il Vignola".
La ricetta originale è custodita ancora gelosamente dagli eredi di Gollini che continuano la produzione di questo dolce.
Tuttavia, come per tutti i dolci entrati a far parte della tradizione, in tutta la provincia di Modena ogni famiglia ha la propria ricetta per tentare di riprodurre il dolce, come anche altre pasticcerie la producono con il nome di "tipo Barozzi" per rispettare il marchio depositato da Gollini.
Come gli stessi Gollini affermano il segreto non riguarda gli ingredienti, ma la loro proporzione ed il metodo di lavorazione. 
Quindi dopo aver letto tantissime ricette della torta ho tratto quella che dovrebbe essere la più utilizzata, se sarà come l'originale potrò saperlo solo dopo aver assaggiato quella della Pasticceria Gollini, di certo è squisita.



Ingredienti: (per circa 8 persone)

  • 250 gr di cioccolato fondente 
  • 80 gr di burro
  • 100 gr di mandorle spellate
  • 50 gr di arachidi (non salate)
  • 150 gr di zucchero semolato
  • 4 uova 
  • 1 tazzina di caffè espresso
Per prima cosa tostate per qualche minuto nel forno le arachidi e le mandorle ed una volta fredde passatele nel mixer fino a ridurle in polvere.

Fate quindi fondere a bagnomaria o nel microonde il burro insieme al cioccolato fondente unendovi alla fine anche la tazzina di caffè espresso.

Montate ora con le fruste elettriche i tuorli con lo zucchero fino a che non saranno gonfi e spumosi da scrivere.

Allo stesso modo montate a neve ferma gli albumi.

Quando il cioccolato ed il burro fusi con il caffè si sono stiepiditi uniteli al composto di tuorli e zucchero, aggiungete quindi le arachidi e le mandorle ridotte in farina e per ultimi, dall'alto verso il basso, gli albumi montati a neve.

Versate in una teglia quadrata di circa 22 cm per lato foderata di carta alluminio e fate cuocere in forno preriscaldato a 170°C per 30-35 minuti. Dovrà risultare alta circa 3 cm. La superficie dovrà presentarsi asciutta e rugosa mentre inserendo all'interno uno stecchino ne dovrà uscire leggermente umido. 


Una volta fuori dal forno, dopo averla fatta raffreddare, capovolgetela su altra carta di alluminio in cui la conserverete fino al momento di tagliarla con un coltello a seghetto con tutta la carta perché non si sbricioli. Dovrete ricavarne dei quadratini della dimensione che preferite, ma vi consiglio di farli piccoli e magari mangiarne più di uno.


Potete accompagnarla con della panna montata o come suggerisce il grande chef Massimo Bottura bagnando ogni quadratino con delle gocce di aceto balsamico di Modena.

Potete conservarla diversi giorni avvolta nella stessa carta di alluminio.

Alla prossima!  =^-^=