domenica 25 marzo 2018

Zhavoronki - gli uccellini di pane russi per la Quaresima


Per decorare la tavola di Pasqua quest'anno ho pensato di realizzare gli Zhavoronki, degli uccellini di pane che in Russia sono preparati per celebrare i Quaranta Martiri di Sebaste. Il martirio di quaranta soldati romani dichiaratamente cristiani avvenne nel 320 vicino a Sebaste nella Piccola Armenia (l'attuale Sivas in Turchia) per ordine dell'imperatore romano Licinio.
Per le Chiese Ortodosse si celebrano il 9 marzo, per la Chiesa Romana il 10 marzo e per quella Armena il sabato dopo metà Quaresima. 
Questi uccellini di pane rappresentano le allodole, che sono i primi uccelli a tornare in Russia ogni primavera e quindi celebrano anche l'arrivo della primavera e sono di buon auspicio per una semina proficua. Nei tempi passati i bambini li lasciavano all'aperto proprio per invitare le allodole, cantando anche delle canzoni.

Ingredienti: (per circa 15 uccellini)

  • 600 gr di farina per il pane
  • 1 cucchiaio (tbs) di zucchero 
  • 1 cucchiaino (tsp) di sale
  • 1 cucchiaino (tsp) di lievito di birra disidratato 
  • 250 ml di acqua tiepida
  • 80 ml di olio evo
Per spennellare gli uccellini
  • thè nero ed olio evo

Per gli occhi degli uccellini
  • Chiodi di garofano o grani di pepe nero


Setacciate la farina in una ciotola capiente, al centro formate un 

cratere dove versare l'acqua tiepida ed il lievito disidratato. 


Mescolate con una forchetta incorporando anche un po' della farina circostante fino ad ottenere una pastella densa (il lievitino). 
Coprite la ciotola con della pellicola e mettete al caldo per 30-40 minuti, mescolando ogni tanto il lievitino.


Quando il lievitino è spumeggiante aggiungete intorno gli altri ingredienti e mescolate prima con la forchetta, poi passate a lavorare per 5 minuti sulla spianatoia fino ad ottenere un impasto sodo ma liscio.


Coprite la ciotola con della pellicola e fate lievitare per 2 ore al caldo fino al raddoppio.
Riprendete l'impasto, sgonfiatelo piegando i bordi verso il centro, chiudete a palla e mettere nuovamente coperto con pellicola a raddoppiare. 



Una volta raddoppiato nuovamente dividete l'impasto in pezzi da 55 gr ciascuno ed ognuno lavoratelo piegando i bordi verso il centro, saldate la parte sottostante lavorando ad ovale il pezzo d'impasto.



 Poneteli a riposare 15 minuti coperti con pellicola.


Riprendete i panetti e formate dei cordoni di circa 15 - 20 cm di lunghezza, lasciando le due estremità più spesse (saranno la coda e la testa dell'uccellino). Annodate il cordone, tagliate con le forbici quella che sarà la coda, formate il becco sulla testolina, con due chiodi di garofano formare gli occhi. Tagliate il becco con le forbici se lo volete aperto.




Se invece volete fare la coppia di allodole usando due cordoni di impasto fate gli intrecci come nelle foto e formate testa e coda. 






Ponete gli uccellini su una teglia foderata con carta da forno e fateli riposare 20 minuti nel forno spento con sotto una ciotola piena di acqua bollente. 

Spennellateli con del thè nero e fateli cuocere in forno preriscaldato a 200°C per 20 minuti. 
Una volta cotti potete lucidarli con dell'olio evo. 


Io ho seguito una ricetta russa per l'impasto, ma voi potrete seguire la ricetta che preferite, purché l'impasto risulti bello sodo e non troppo lievitato. Volendo  potrete anche realizzarli in versione dolce.
Saranno comunque una bella decorazione per la tavola di Pasqua e per accogliere la bella stagione che ancora si fa attendere. 
Alla prossima!! =^-^=

sabato 24 marzo 2018

Le Cuzzupe della Pasqua calabrese



Se per Pasqua la Colomba è il dolce confezionato ormai presente in tutta Italia, è anche vero che ogni regione ha i propri dolci tradizionali, dai valori simbolici legati al culto pagano e poi cattolico, le cui origini sono antichissime e profondamente legate al territorio.
Quelli che ho voluto realizzare oggi sono le cuzzupe calabresi, dolce tipico pasquale in tutta la Calabria anche con nomi diversi:
cullure, tarallicuculicuddhuri o cuddhuracisgute o riganelle.
Il nome cuzzupa dovrebbe derivare dal greco koutsupas che significa pane. 
All'epoca della Magna Grecia, in cui la parte meridionale peninsulare dell'Italia fu colonizzata dai Greci, le cuzzupe venivano preparate per celebrare la primavera e la rinascita nel culto delle dee della terra e della fertilità. Successivamente si continuò a prepararle per celebrare la Pasqua cristiana ed infatti le uova che ornano le cuzzupe sono augurio di fertilità ed abbondanza, ma anche simbolo di vita eterna.
Anche le forme che possono avere sono un misto di sacro e profano: cestino, bambola, cuore, corona intrecciata. 
Il numero delle uova che le decorano deve sempre essere disparo, è consuetudine che la suocera la regali al genero (decorata con 9 uova se rinnova la promessa di fidanzamento, con 7 se invece il matrimonio è prossimo) ma vengono preparate anche per i bambini e per donarle a parenti ed amici.
L'impasto con cui realizzarle è simile alla pasta frolla ma morbido.




Ingredienti: (per 5 cuzzupe) 

  • 500 gr di farina 00
  • 200 gr di zucchero semolato
  • 150 gr di strutto ( o burro se preferite, ma si può usare anche l'olio e.v.o.)
  • 3 uova
  • 1/2 bicchiere di plastica di latte o di vermuth (io ho usato il vermuth perché destinate ad una persona intollerante al latte)
  • la scorza grattugiata di 1 limone non trattato
  • 1 bustina di lievito in polvere
Per decorare
  • 5 uova appena sbollentate



In una ciotola setacciate la farina, al centro versate tutti gli altri ingredienti setacciando anche il lievito.
Amalgamate prima con una forchetta, quindi versate il tutto sul piano infarinato e impastate per rendere il composto un panetto liscio ed omogeneo. 


Risulterà della consistenza di una frolla morbida. 



Dividete quindi l'impasto in 5 pezzi uguali e con ognuno di essi formate un cordone.


Piegate il cordone, ponete al centro l'uovo, poi avvolgete le due parti del cordone per 2 volte.



Ritagliate le due estremità del cordone e con la pasta ritagliata realizzate un cordoncino con cui circonderete l'uovo avvolgendo poi per 3 volte le estremità. Sistemate le cuzzupe su una teglia foderata con carta  da forno ben distanziate tra loro. Spennellatele con latte o tuorlo mescolato con qualche cucchiaio di latte stando attenti a non sporcare le uova. A piacere potete anche decorare con della mompariglia.

Fate cuocere in forno prericaldato a 180°C per mezz'ora.





Sarà bello donare questi biscotti di buon auspicio ed i bambini li mangeranno volentieri, anche inzuppati nel latte.
Alla prossima!! =^-^=

lunedì 5 marzo 2018

La Ciaramicola - il dolce tradizionale della Pasqua perugina



Di dolci tradizionali per la Pasqua il nostro paese è veramente ricco ed ognuno è strettamente legato al territorio di cui è originario.
Questo vale anche per la Ciaramicola, dolce dal nome particolare che rappresenta pienamente la sua città, Perugia, ma che si diffuse in altre zone dell'Umbria tanto che nel 1431 il camerlengo di Gubbio stanziò una somma per poter offrire questo dolce ai cittadini in occasione della festa di San'Ubaldo. 
E' un dolce dalle origini antiche che conserva il sapore delle cose semplici di una volta e che nella tradizione veniva donato il giorno di Pasqua dalle ragazze ai propri fidanzati.
Il nome "ciaramicola" deriverebbe dalla forma dialettale "ciarapica" con cui viene chiamata la cinciallegra mentre la forma a ciambella con una croce al centro e le cinque sfere ricorderebbe i 5 rioni di Perugia.
Il rosso dell'archermes colora l'impasto mentre una candida meringa ricopre la torta e ricordano il bianco ed il rosso che sono i colori della città. Sulla meringa una cascata di confettini gialli, verdi ed azzurri che ricordano il grano maturo, i pascoli e le acque del Lago Trasimeno.
Benché ormai si possa trovare nelle pasticcerie tutto l'anno mi sembra bello prepararla in casa come si faceva una volta e come credo si continui a fare nelle piccole frazioni.




 Ingredienti

Per l'impasto 

  • 450 gr di farina 00
  • 200 gr di zucchero semolato
  • 150 gr di burro a pomata
  • 1 uovo intero
  • 2 tuorli
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 70 gr di alchermes
  • 30 gr di liquore all'anice
  • la scorza grattugiata di 1 limone non trattato
  • 1/2 cucchiaino di cannella in polvere
  • un pizzico di sale 
Per la meringa

  • 100 gr di albumi
  • 200 gr di zucchero 
  • qualche goccia di succo di limone 


Per guarnire

  • confettini colorati

Iniziate a setacciare e mescolare insieme la farina ed il lievito, unite il pizzico di sale e la cannella.

In un'altra ciotola lavorate il burro a pomata con lo zucchero, unitevi l'uovo intero ed i tuorli, quindi la scorza grattugiata del limone ed unirvi pian piano le polveri alternandole con i liquori.

Versate il composto sul piano infarinato e lavoratelo per renderlo omogeneo. Dovrà avere la consistenza di una frolla morbida.
Dividetelo quindi in due parti, una da 2/3 e l'altra da 1/3.

Con la parte più grande ricavate un cordone da 5 cm di diametro, chiudetelo a ciambella su una teglia rivestita di carta da forno unendo bene le due estremità.

Prendete ora la restante pasta e dividetela in due parti. 

Con una parte, dividendola in due, ricavate 2 cordoni con cui formare una croce al centro della ciambella.



La parte di pasta rimasta dividetela in 5 pezzi, arrotondateli con le mani e disponeteli all'attaccatura dei cordoni sulla ciambella ed uno al centro della croce.



Quindi con le forbici tagliate le cinque palline a croce allargandone leggermente le punte.



Fate cuocere in forno preriscaldato a 160°C per 25 minuti.

Nel frattempo preparate la meringa montando con le fruste gli albumi a temperatura ambiente con lo zucchero e qualche goccia di limone fino ad ottenere una meringa bianca e lucida.

Con un pennello cospargetela sulla ciaramicola, decorate con i confettini a pioggia ed infornate nuovamente a 100°C per altri 20 minuti. 
La meringa dovrà rimanere candida ma toccandola dovrà risultare asciutta.




Il vostro dolce dal sapore antico è pronto!! 

CURIOSITA'

Ad Agerola, piccolo comune sui Monti Lattari vicino alla Costiera Amalfitana, per Pasqua si prepara un dolce tipico, la scarciata pasquale o casatiello di Agerola, che ricorda moltissimo la ciaramicola. Stessi ingredienti tranne l'alchermes, stessa forma a ciambella con croce, glassatura più leggera ma stessi confettini colorati. 

Alla prossima!! =^-^=