sabato 25 luglio 2015

Riso fritto speziato con piselli, peperone rosso e uova strapazzate dal Kenya



Il caldo di questi giorni ha reso difficile stare ai fornelli ed in particolare accendere il forno, ma questo riso che avevo già provato l'ho voluto rifare per aggiungerlo alla raccolta dell'Abbecedario culinario mondiale che è ospitato per questa tappa in Kenya da Valentina di "di verde di viola".



Nelle varie ricette che avevo trovato il riso poteva essere cotto al vapore o direttamente insieme agli altri ingredienti. Io ho preferito cuocerlo al vapore nel forno a microonde, non si deve star lì a controllare, non riscalda la cucina, perfetto per questo caldo africano.
Può anche essere arricchito con bocconcini di carne di manzo o di pollo da cuocere all'inizio prima di aggiungere il riso, mentre per i vegetariani basta eliminare l'uovo strapazzato.
Indubbiamente la cucina della costa del Kenya risente molto dell'influenza del Medio Oriente, dell'India ed anche della Cina, e questo riso ne è la dimostrazione, specialmente per gli aromi.

Ingredienti:

  • 2 tazze di riso
  • 1 cipolla tritata grossolanamente
  • 1 spicchio d'aglio (loro ne indicavano 4 ma mi sono sembrati troppi)
  • 3 pomodori rossi
  • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
  • 1/2 peperone rosso a cubetti
  • 1 tazza di piselli freschi
  • 1 carota a rondelle
  • 1 cucchiaio di uvetta
  • qualche seme di cardamomo 
  • qualche grano di pepe nero 
  • qualche chiodo di garofano
  • un pezzetto di stecca di cannella
  • un pizzico di semi di cumino
  • coriandolo fresco o prezzemolo
  • 3 uova 
  • 4 cucchiai di olio e.o.
  • sale q.b.

Iniziamo a cuocere a vapore il riso ponendolo in una pentola adatta ad andare nel forno a microonde provvista di coperchio, vi poniamo il riso con il doppio di acqua ed il sale.
Facciamo cuocere per 11 minuti a 350W e lasciamo poi riposare sempre chiuso con il coperchio per 15 minuti. Il riso avrà completamente assorbito l'acqua.

Nel frattempo facciamo lessare i piselli e la carota in acqua salata fino a che non sono cotti ma croccanti.

In una padella antiaderente cuocere le 3 uova strapazzate con un pizzico di sale, rompere in tanti bocconcini e lasciare da parte.

Nel frattempo poniamo nel wok l'olio con la cipolla e l'aglio tritati, appeni imbionditi vi aggiungiamo i pomodori tagliati a tocchetti ed il concentrato di pomodoro. Allunghiamo con un pò d'acqua che copra le verdure, vi aggiungiamo tutte le spezie ridotte in polvere e l'uvetta e facciamo insaporire 5 minuti con il coperchio.

Vi aggiungiamo i piselli e le rondelle di carota, facciamo insaporire un pò.

Vi versiamo ora il riso, il peperone rosso a cubetti, le uova strapazzate e mescoliamo delicatamente il tutto. Spegniamo e aggiungiamo il coriandolo tritato.

A piacere guarniamo con qualche filetto di peperone o qualche pomodorino e con del coriandolo o prezzemolo.



Vi assicuro che le spezie danno a questo riso un sapore veramente particolare, il sapore del Kenya!!  =^^= 

venerdì 24 luglio 2015

Kenyan banana cake with crunchy ndizi - due ricette keniote per dare vita ad una torta sublime


Chi segue da un pò le ricette per l'Abbecedario culinario mondiale sa che ogni volta che ci troviamo ad affrontare la cucina di un paese, che non ha varcato i propri confini per essere conosciuta nel resto del mondo, le difficoltà nella ricerca sono tante.
Traduzioni che diventano incomprensibili quasi come la lingua locale, difficoltà nel reperire le materie prime, incertezza sulla vera origine della ricetta che spesso viene spacciata per tradizionale del paese ed invece magari è solo una rivisitazione con prodotti locali di un piatto che ha tutte altre origini.

Questa volta, alla ricerca di dolci tipici del Kenya, mi ero domandata se fossero davvero inesistenti dei dolci tradizionali al forno, fino a che, cercando senza darmi per vinta, ho trovato questa ricetta che mi piaceva molto ma che mi lasciava dei dubbi sulla sua tipica radice keniota. Il nome "kenian banana cake with crunchy ndizi" sembrava non lasciare dubbi, ma leggendo che la ricetta era tratta dal libro "A world of cake" di Krystina Castella che asseriva - ...ho aggiunto le banane croccanti alla mia torta di banane africana preferita... - qualche incertezza è sorta.

Così non ho fatto altro che cercare in maniera ancora più approfondita ma fortunatamente ho solo avuto conferme.
La base della torta altro non è che un "sweet banana bread" del Kenya. Secondo alcuni storici sembra che il primo pane dolce alle banane risalga a 2.000 anni fa. Nella ricetta keniota di questo pane dolce alle volte aggiungono anche delle noci tritate.

Ndizi croccanti invece sono uno spuntino tipico del Kenya fatto con banane appena scottate, passate nel burro e quindi nelle arachidi triturate per poi dorare in forno. 

Appurato quindi che si tratta di una vera ed autentica ricetta del Kenya gustiamoci il connubio di queste due ricette che danno vita ad una torta deliziosa, liberi anche di realizzare separatamente il pane dolce e gli ndizi croccanti.




Kenyan banana cake with crunchy ndizi


Per la base di "sweet banana bread" (teglia da 18 x 27 cm)

  • 260 gr di farina 00
  • 1 cucchiaino di lievito in polvere
  • 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
  • un pizzico di sale
  • 113 gr di burro non salato
  • 300 gr di zucchero semolato
  • 1 cucchiaino di scorza grattugiata di limone
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 2 uova
  • 175 gr di yogurt naturale o latticello
  • 325 gr di purea di banane molto mature

Per gli ndizi croccanti
  • 3 banane mature ma ancora belle dure
  • 1/2 cucchiaio d'acqua
  • 2 cucchiai di burro fuso
  • 113 gr di arachidi tostate non salate e sminuzzate grossolanamente
Per la panna
  • 240 gr di crema di latte
  • 1 cucchiaino di essenza di vaniglia
  • 2 cucchiai di zucchero a velo (che io non ho messo perchè la torta è già dolce di suo)
  • 1 banana molto matura ridotta in purea (facoltativa)

Iniziamo a preparare la base.
Per prima cosa montiamo con le fruste il burro con lo zucchero, aggiungiamo la scorza grattugiata di limone e la vaniglia, quindi un uovo per volta.
Frulliamo le banane con lo yogurt e le versiamo nel composto di burro ed uova alternandole alla farina in cui avremo mescolato il lievito, il bicarbonato ed il sale.
Versiamo nella teglia foderata di carta da forno e facciamo cuocere per 45 - 50 minuti nel forno preriscaldato a 175°C.




Passiamo ora a preparare le banane croccanti. Tagliare le banane a rondelle piuttosto spesse, io salterei il passaggio di 1 minuto in padella calda con l'acqua per evitare che si ammorbidiscano troppo e le passerei direttamente nel burro fuso tiepido e poi nelle arachidi triturate grossolanamente.
Quindi le posizioniamo su una teglia foderata di carta da forno e le passiamo in forno a 200°C per 4 minuti e sotto al grill per altri 4 minuti fino ad averle dorate. Lasciamo raffreddare.





Montiamo ora la panna con la vaniglia e lo zucchero a velo che io però non ho messo e la amalgamiamo facoltativamente alla purea di banane.

Passiamo quindi al montaggio della torta.
Tagliamo la base ormai fredda a quadrotti, ne guarniamo ciascuno con un bel ciuffo di panna e vi adagiamo sopra le banane con le arachidi croccanti (ndizi).

La facciamo riposare in frigo fino al momento di servirla.



Vi assicuro che è buonissima, sempre che a voi le banane piacciano!!!

Ricetta destinata a Valentina di "di verde di viola" che ci ospita per la tappa del Kenya.



Alla prossima =^^= 


martedì 21 luglio 2015

I biscotti al cocco del Kenya


Sono ancora a caccia di ricette del Kenya per l'Abbecedario culinario mondiale da affidare a Valentina di "di verde di viola".




Sembra che questi biscotti al cocco che ho trovato, in lingua swahili biskuti ya nazi, siano molto amati nell'Africa orientale e che non possano mancare per essere offerti ai proprio ospiti con una tazza di chai tea.
In ogni famiglia è importante imparare a farli per i propri cari.
Gli ingredienti sono pochi e di facile reperibilità in Kenya, anche se io non sono riuscita a trovare gli anacardi non salati o le noci macadamia ed al loro posto ho usato delle arachidi tostate non salate.

Ingredienti (per circa 35 biscotti):

  • 250 gr di cocco disidratato
  • 150 gr di anacardi non salati o noci macadamia
  • 225 gr di zucchero semolato
  • 3 albumi
Per prima cosa passare al mixer gli anacardi o le noci macadamia per ridurli in farina.


Amalgamarli al cocco disidratato.


Montare a neve gli albumi e poi in varie riprese, sempre con le fruste elettriche, aggiungete lo zucchero fino ad ottenere una meringa bianca e lucida.


Con la spatola incorporate alla meringa il mix di cocco disidrato e anacardi ridotti in farina.



Con le mani bagnate formare i biscotti ed adagiarli su una teglia rivestita di carta da forno.


Cuocete in forno a 180°C per 20-25 minuti ma facendo attenzione che fuori siano croccanti e all'interno rimangano morbidi. 


Alla prossima =^^=

domenica 19 luglio 2015

Una fresca cheesecake agli Oreo



Cosa può essere più indicato come dessert per delle giornate caldissime come quelle di questa estate?
Senza bisogno di accendere i fornelli e rendere la cucina una sauna preparare una fresca cheesecake è perfetto.
Così quando mia figlia mi ha chiesto questo dolce con i biscotti che lei adora non ci ho pensato neppure un attimo.
Questa la ricetta.

Ingredienti (per una tortiera a cerniera di 22 cm di diametro): 

Per la base 

  • 2 pacchetti da 154 gr ciascuno di biscotti Oreo
  • 100 gr di burro fuso
Per la crema al formaggio
  • 500 gr di formaggio Philadelphia
  • 250 ml di panna da montare 
  • 80 gr di zucchero a velo
  • 10 gr di gelatina in fogli 
  • 2 cucchiai di latte
  • 1 cucchiaio di essenza di vaniglia o 1 semi di una bacca di vaniglia 
  • 1 pacchetto da 154 gr di Oreo
Per la decorazione
  • 1 pacchetto da 154 gr di Oreo
  • gocce di cioccolata 
  • nocciole
Per prima cosa iniziamo a preparare la base.
Con un coltello togliamo la farcitura ai due pacchetti di biscotti Oreo e la mettiamo da parte.
Con il mixer trituriamo i biscotti privati della farcitura e li amalgamiamo con il burro sciolto.


Con questo composto ricopriamo la base della teglia a cerniera che avremo rivestito di pellicola, lo compattiamo con il dorso di un cucchiaio e mettiamo in frigorifero per almeno 30 minuti.


Passiamo ora a preparare la crema al formaggio.

Con 50 ml di panna amalgamiamo la farcitura che avevamo tolto ai due pacchetti di Oreo.


Amalgamiamo il Philadelphia con lo zucchero a velo e l'essenza di vaniglia.


Lasciamo i fogli di gelatina in ammollo in acqua fredda per 10 minuti, quindi li strizziamo e li facciamo sciogliere in 2 cucchiai di latte caldo. Versiamo quindi il tutto nel Philadelphia e mescoliamo accuratamente.


Montiamo con le fruste i rimanenti 200 ml di panna e vi uniamo il composto di Philadelphia e la farcitura degli Oreo che avevamo allungato con la panna usando ancora le fruste elettriche.


Sbricioliamo grossolanamente un altro pacchetto di Oreo e li uniamo alla crema.


Ora versiamo la crema sulla base di biscotti, livellandola per bene, e lasciamo in frigorifero per almeno 8 ore.


Quando tireremo fuori dal frigorifero la cheesecake per servirla la guarniamo con un altro pacchetto di Oreo, con qualche goccia di cioccolata o con del cioccolato fuso e qualche nocciola.
Per la decorazione ognuno seguirà il proprio estro.


Gradevolmente fresca sarà un piacere mangiarne una fetta!! 

sabato 18 luglio 2015

Mandazi e chai tea per la tipica colazione keniota


Dal 6 luglio con l'Abbecedario culinario mondiale siamo giunti in Kenya, uno dei paesi africani che più mi affascina, e saremo ospiti di Valentina di "di verde di viola".



Fin da piccola i racconti e gli oggetti che riportava dai suoi continui viaggi mio cugino Lamberto, allora un giovane e bellissimo motorista dell'Alitalia, mi facevano sognare ad occhi aperti. Nairobi, Mombasa erano tra le sue mète più frequenti, tanto che per me quei nomi erano addirittura più familiari di quelli di tante città italiane. 
Sapere due anni fa che mio figlio ci sarebbe andato insieme ad un amico che aveva vinto un viaggio per 2 persone ,risultando tra i migliori venditori di autoveicoli di una nota casa automobilistica straniera, mi entusiasmò come avessi dovuto andarci io stessa.
Nel prossimo post cercherò di inserire anche alcune delle meravigliose foto che mio figlio ha fatto sia a Chale Island dove è stato ospite di un meraviglioso resort, sia del safari dove ha avuto modo di vedere da vicino tutti gli animali del Parco del Serengheti ed i villaggi Masai, nonchè il Kilimangiaro accanto a cui hanno volato con un piccolo aereo da turismo.

La ricerca di dolci tradizionali kenioti non è stata facile, ma sembra che queste frittelle siano molto popolari nell'Africa orientale tra il popolo Swahili. In Kenya vengono serviti nei piccoli ristoranti chiamati hotelis o preparati dai venditori ambulanti per le strade. 



Ingredienti dei Mandazi:

  • 470 ml di acqua calda
  • 1 cucchiaino da tè di lievito di birra disidratato
  • 510 gr di farina 00
  • 100 gr di zucchero semolato
  • 1/4 di cucchiaino da tè di cardamomo-zenzero-cannella-pimento in polvere (io ne ho adoperato 1 cucchiaino)
  • 2 cucchiai di burro o margarina
  • 60 gr di latte caldo
  • 1 uovo leggermente battuto
  • un pizzico di sale 
  • olio di semi di arachidi per friggere
  • zucchero a velo da spolverizzare sui mandazi già cotti
In una ciotola mescolate la farina con lo zucchero, il sale, le spezie ed il burro morbido.
Con le mani intridete bene il burro con le polveri, aggiungete quindi l'acqua ed il latte caldi, mescolate bene per amalgamare le polveri con i liquidi.
Aggiungete quindi il lievito sciolto in un cucchiaio d'acqua calda, amalgamare nuovamente e per ultimo l'uovo.
Lavorate l'impasto a mano sul piano di lavoro o con l'impastatrice per 15 - 20 minuti fino a che non diventi liscio ed elastico.
Ponetelo quindi nuovamente nella ciotola coperto con della pellicola e lasciatelo lievitare almeno 1 ora.
Una volta lievitato suddividete l'impasto in tante palle (io 12), passatele nella farina quindi stendetene ciascuna a circa 1/2 cm di spessore con il mattarello e suddividete la sfoglia in spicchi.




In un wok fate scaldare l'olio di semi, quando sarà caldo da far fare le bollicine alla punta di uno spiedino di legno immerso fateci scivolare dentro alcuni spicchi d'impasto e con la forchetta schiacciateli perché in questo modo tenderanno a gonfiarsi.
Dovranno risultare completamente vuoti all'interno.



Fateli dorare anche dall'altro lato e quindi fateli scolare su della carta assorbente.
Cospargeteli di zucchero a velo e serviteli caldi per accompagnare un tè (chai) o un caffè.



Sono ottimi sia per la colazione che come spuntino.

Inoltre ho scovato quest'altra ricetta  dove sono arricchiti all'interno di uvetta sultanina, se volete provarli questo è il video.


A colazione un'ottima tazza di tè chai accompagnata dai mandazi sarà eccezionale.
La cultura dell'Africa orientale ha risentito molto dell'influenza del Medio Oriente e dell'India a causa della tratta degli schiavi iniziata nel VII° secolo, e questa si sente sia nella lingua che nella cucina.




Kenyan spicy masala chai tea: 

  • 750 ml di acqua
  • 500 ml di latte 
  • 56 gr di zenzero fresco
  • 28 gr di cannella in stecca
  • 6 baccelli di cardamomo
  • 1/4 di noce moscata
  • un pizzico di pepe nero in grani
  • 1 cucchiaio di tè nero
  • 2 cucchiai colmi di zucchero
Mettere l'acqua sul fuoco con le spezie e una volta raggiunto il bollore farle sobbollire dolcemente per 10 minuti con un coperchio.
Eliminare le spezie, aggiungere il tè nero e far sobbollire coperto per 15 minuti, aggiungere poi il latte e lo zucchero e portare nuovamente a bollore.
Passare il tè attraverso un colino e versarlo in un thermos come usano in Kenya, in modo da avere il vostro chai caldo pronto.

Sembra che il tè chai che si fa in casa sia il migliore che si possa gustare. 

Questa mattina a Roma il caldo non manca (32° alle 11 del mattino), la colazione tipica keniota neppure, chiudo gli occhi e immagino di essere in quella terra meravigliosa!!!   
Alla prossima =^^=

domenica 5 luglio 2015

Basque cake dal Nevada



Come al solito cercando le ricette tipiche di un paese se ne scopre la storia, questo è quello che ho imparato cercando ricette da provare per l'Abbecedario culinario mondiale, ma mai questo è stato tanto vero come per i piatti tipici dei vari Stati Uniti d'America.

Questa volta sono arrivata in Nevada, conosciuto come "the silver state" per l'importanza che l'argento ha avuto nella sua storia e nella sua economia. 
Si trova nel sud-ovest degli States, il suo nome è un aggettivo che in spagnolo significa "innevato" riferito alla catena montuosa della Sierra Nevada che si trova nell'ovest del paese, anche se gran parte del suo territorio è desertico e semiarido.
I suoi abitanti sono chiamati nevadans, le sue città più note in tutto il mondo per i loro casinò e per la rapidità in una dei matrimoni e nell'altra dei divorzi sono Las Vegas e Reno. 

Uno spettacolo eccezionale, anche se dovuto all'intervento dell'uomo che nel 1964 scavò dei pozzi alla ricerca di energia geotermica richiudendoli male, è rappresentato dai fly geysers nella Washoe County. Hanno getti molto meno appariscenti di quelli dello Yellowstone National Park, ma la base in travertino che si forma grazie ai minerali disciolti nell'acqua e grazie ai colori brillanti donati dalle alghe termofili è affascinante.




In Nevada è presente una delle popolazioni basche più numerose degli USA. Tra la metà del 1800 e il 1900 i baschi erano stati richiamati dal boom minerario portando con loro le proprie tradizioni culinarie, ma poi si erano accorti che era più redditizio fornire carne e lana per i minatori, trovando in Nevada l'ambiente ideale per le loro mandrie. L'allevamento del bestiame è una delle principali attività economiche del paese e circa il 90% dei terreni agricoli dello stato sono coltivati a fieno ed erba medica destinati all'alimentazione del bestiame.

Attualmente in Nevada sono presenti molti ristoranti baschi di tipo familiare e la "basque cake" è diventato il dolce tipico di questo stato.

Cercando ricette che spiegassero come preparare un'autentica e tipica "torta basca del Nevada" ho notato che la frolla che preparano in America è più morbida di quella preparata nei Paesi Baschi, ma ho voluto realizzarla proprio come un discendente dei primi minatori baschi giunti nel Nuovo Mondo, unendo nel ripieno sia la crema pasticcera che la tipica confettura di ciliege (anche se non ho trovato quella alle ciliege nere che loro coltivano) e cospargendo la superficie di lamelle di mandorle e zucchero a velo.




Ingredienti (per una tortiera a cerniera da 24 cm):

Per la frolla 

  • 225 gr di burro a temperatura ambiente
  • 300 gr di zucchero semolato
  • 3 uova grandi
  • 330 gr di farina 00
  • 1 cucchiaino di lievito in polvere
  • scorza grattugiata di limone
  • un pizzico di sale

Per il ripieno

Crema pasticcera
  • 1/2 lt di latte
  • 120 gr di zucchero
  • 50 gr di farina 00
  • 2 uova intere
  • i semi di una bacca di vaniglia (o 1/2 cucchiaino di aroma vaniglia)
  • 1 cucchiaio di rum chiaro
  • qualche goccia di aroma di mandorle
                  *********** 
  • 250 gr di confettura di ciliege 

Per la decorazione 
  • lamelle di mandorle 
  • zucchero a velo
La preparazione di questa torta è molto semplice e consiste nella preparazione della frolla e della crema pasticcera.

Non vi ho fotografato i passaggi perché sono due preparazioni che avrete fatto migliaia di volte.

Ho iniziato con la crema, mettendo sul fuoco il latte mentre in una casseruola dal fondo spesso ho amalgamato con la frusta le uova con lo zucchero, la farina e i semi di vaniglia. 
Quando il latte è stato prossimo al bollore l'ho versato nella casseruola con gli altri ingredienti girando velocemente con la frusta e ho rimesso la casseruola sul fuoco a fiamma bassa girando continuamente per pochi minuti fino a che non è diventata consistente. 
Tolta dal fuoco ho continuato a girare la crema di tanto in tanto perché non formasse la pellicina sulla superficie, ho aggiunto il rum e l'aroma di mandorle e coperta con della pellicola a contatto con la superficie l'ho lasciata qualche ora in frigorifero.

Nel frattempo ho preparato la frolla versando nella planetaria con la frusta a foglia il burro con lo zucchero, una volta ben montati ho aggiunto un uovo alla volta, la scorza grattugiata del limone e per ultima la farina setacciata con il sale ed il lievito.
Ho fatto amalgamare tutto a bassa velocità e poi ho avvolto nella pellicola la frolla (che risulterà parecchio morbida) e fatta riposare in frigorifero alcune ore.

Una volta che la frolla si è freddata con un cucchiaio ne ho versati 3/4 in una teglia a cerniera rivestita di carta da forno formando un bordo alto circa 4 cm.

Ho quindi spalmato sul fondo la confettura di ciliege e poi vi ho versato a cucchiaiate la crema pasticcera ormai fredda livellandola per bene.



Il resto della frolla l'ho versata su un foglio di carta da forno infarinato, l'ho cosparsa di un poco di farina ed allargata al diametro della teglia con l'aiuto del mattarello e di un altro foglio di carta da forno.
L'ho rovesciata delicatamente sulla torta togliendo il primo foglio di carta e una volta posizionata anche il secondo.
Ho sigillato bene i bordi e cosparso con delle mandorle a lamelle.


Ho quindi cotto in forno preriscaldato a 180°C per circa 1 ora, controllando che la parte superiore si fosse leggermente colorita.

Una volta fredda l'ho fatta riposare una notte in frigorifero e quindi decorata con una bella spolverizzata di zucchero a velo.



Vi assicuro che è una squisitezza, croccante in superficie e voluttuosamente morbida all'interno!!




Questo è il mio ultimo contributo per Simona di "Pulcetta.com" che ha ospitato questa tappa degli Stati Uniti d'America.

Alla prossima!!  =^-^=