Quando ero bambina ogni stagione era accompagnata dai suoi frutti.
L'odore di arance, mandarini e castagne arrostite o essiccate (che a Roma chiamiamo "mosciarelle") era il profumo dell'inverno, quando le bucce dei mandarini servivano a riempire le caselle delle cartelle della Tombola e il cartoccetto delle caldarroste mi riscaldava le manine nelle giornate fredde.
La primavera aveva il sapore delle ciliegie che mettevo intorno alle orecchie immaginando fossero degli splendidi orecchini, delle fragole profumate e polpose che avevamo piantato nel giardino con i loro splendidi fiorellini bianchi, e delle albicocche che zia Lina usava per fare le sue "palle di albicocche" fino a verso metà luglio.
L'estate che voleva dire vacanze, giochi all'aria aperta con le amiche, aveva il profumo delle pesche, del melone e del cocomero che ti bagnava il viso quando affondavi la bocca nella bella fetta rossa e zuccherina, dei pinoli che con i miei amici andavo a raccogliere nel giardino delle suore di Betania e che poi tutti insieme aprivamo battendoli con un piccolo sasso. I fichi che venivano raccolti direttamente dall'albero la mattina presto perché mio zio Francesco diceva che dovevano essere ancora bagnati di rugiada e che io amavo mangiare nella pizza bianca del fornaio appena sfornata. L'uva, che pure amavo tanto, mi faceva capire che l'estate stava per finire, ma avrei potuto mangiarla ancora fino all'autunno.
L'autunno, che significava tornare a scuola, era allietato dal color oro dei cachi che crescevano nel giardino di mio zio Pietro, di cui mi divertivo ad aprire i semi per vedere se il germoglio aveva la forma di un cucchiaio, di una forchetta o di un coltello, e dei melograni, un frutto che non ti sfamava ma che dovevi assaporare pazientemente chicco dopo chicco.
Tra i frutti che per me hanno il profumo dell'autunno metterei certamente anche le pere dolci e succose e spesso ad un morso di pera alternavo un pezzetto di formaggio.
E proprio con le pere dal profumo d'autunno volevo fare un dolce, così ho cercato questa ricetta che avevo trascritto dopo averla vista realizzare da Anna Moroni nella scorsa edizione de "La prova del cuoco" ed ho voluto provare a realizzarla con una piccola variante che poi vi dirò.
Ingredienti:
2 uova intere
200 gr di zucchero
150 gr di burro
100 gr di farina 00
80 gr mandorle spellate e tritate
20 gr di cacao
1 cucchiaino di lievito per dolci
3 pere (la Moroni consigliava le Williams ma io ho preferito le Abate che non
si sfaldano durante la cottura)
un pizzico di sale
Mettete in una casseruola 80 gr di zucchero con 500 ml di acqua e portate ad ebollizione. Immergerci le pere tagliate a metà ma con la buccia e farle cuocere per 15 minuti. Lasciarle quindi freddare nello sciroppo.
In una ciotola montate il burro con il restante zucchero (120 gr), unirvi quindi le mandorle (precedentemente sbucciate tuffandole per qualche minuto in acqua bollente e quindi tritate finemente), le uova intere, la farina setacciata con il lievito ed il sale.
Amalgamate bene il tutto, dividete l'impasto ed in una parte aggiungete il cacao e mescolare bene.
Imburrate ed infarinate una teglia apribile da 20 cm di diametro, versarvi prima l'impasto al cacao, livellando con un cucchiaio bagnato, quindi l'impasto bianco, livellare, infine le pere ormai fredde tagliate a fettine. Disponetele come più vi piacciono, io le tagliate a fettine e le ho disposte a raggiera , ma la prossima volta le lascerò a metà incidendole più volte per il lungo e disponendole poi a raggiera sull'impasto.
Cuocere in forno già caldo a 180° per 40 - 45 minuti.
La Moroni diceva quindi di spennellare le pere con marmellata di albicocche diluita con un pò d'acqua.
Io invece, per esaltare il sapore delle pere, ho fatto restringere lo sciroppo in cui le ho fatte cuocere prima, l'ho lasciato raffreddare, quindi ci ho spennellato la frutta.
In una ciotola montate il burro con il restante zucchero (120 gr), unirvi quindi le mandorle (precedentemente sbucciate tuffandole per qualche minuto in acqua bollente e quindi tritate finemente), le uova intere, la farina setacciata con il lievito ed il sale.
Amalgamate bene il tutto, dividete l'impasto ed in una parte aggiungete il cacao e mescolare bene.
Imburrate ed infarinate una teglia apribile da 20 cm di diametro, versarvi prima l'impasto al cacao, livellando con un cucchiaio bagnato, quindi l'impasto bianco, livellare, infine le pere ormai fredde tagliate a fettine. Disponetele come più vi piacciono, io le tagliate a fettine e le ho disposte a raggiera , ma la prossima volta le lascerò a metà incidendole più volte per il lungo e disponendole poi a raggiera sull'impasto.
Cuocere in forno già caldo a 180° per 40 - 45 minuti.
La Moroni diceva quindi di spennellare le pere con marmellata di albicocche diluita con un pò d'acqua.
Io invece, per esaltare il sapore delle pere, ho fatto restringere lo sciroppo in cui le ho fatte cuocere prima, l'ho lasciato raffreddare, quindi ci ho spennellato la frutta.
Per chi è supergoloso, un'idea!!!
Quando la rifarò voglio ricoprirla con del cioccolato fondente sciolto con della crema al latte (panna non montata), dovrebbe essere divina! ;-)
Togliete la torta dalla teglia apribile quando è ben fredda e sistematela su un piatto....................................................
Qui si vede bene come l'impasto al cioccolato sia rimasto ben separato anche dopo la cottura.
Questa è la fetta, bella e buonissima!!! ;-)
...........................il sapore dell'autunno è tutto vostro!!!
1 commento:
Mmmmm. ha un'aspetto invitante e bellissimo. chissà che buona...
Complimenti e buon lavoro
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