Lo so che abbiamo appena finito di friggere i dolci di Carnevale, ma proprio per non avere crisi di astinenza da prelibatezze super-caloriche vi voglio proporre questa ricetta tipica della mia città, anche perché nelle vetrine delle pasticcerie hanno già preso il posto di castagnole e frappe.
E se cominciamo a farli da subito fino a San Giuseppe avremo il tempo di mangiarli tantissime volte, ma attenzione...............creano dipendenza!!!! ;-)
Nel nostro bel paese molte tradizioni legate a festività religiose purtroppo sono andate via via scomparendo, specialmente nelle grandi città, perdendo il loro valore sociale e diventando delle semplici sterili feste a fini commerciali.
E' il caso della festa di San Giuseppe, ormai diventata in troppe zone la commerciale "festa del papà", anche se con la crisi che stiamo attraversando probabilmente sarà molto ridimensionata.
Per chi come me ha conosciuto bene il quartiere Trionfale (dove ho vissuto alcuni anni) ed ancor più come mio marito che ci è nato e rimasto fino al nostro matrimonio, la festa di San Giuseppe era una festa molto sentita.
Per secoli in occasione di questa festa religiosa la città si riempiva di "frittellari" che cuocevano le proprie frittelle direttamente in strada vantando le qualità dei loro prodotti, come racconta addirittura il Belli.
"Il friggitore" stampa del pittore romano Bartolomeo Pinelli 1809. |
Questo perché sembra che San Giuseppe, dopo la fuga in Egitto, oltre a proseguire il lavoro di falegname, iniziò anche a fare il venditore di frittelle.
Nel quartiere Trionfale, dove fu eretta 101 anni fa la Basilica Minore di San Giuseppe per volere di Don Guanella, la festa era sentita particolarmente.
Oltre alla processione in onore del santo, le strade venivano invase dai frittellari ed al seguito arrivavano giostre, numeri con prove di forza (come gli uomini che spezzavano le catene), gare ciclistiche particolari come quella di restare fermi sulla bicicletta senza poggiare i piedi a terra.
Per la processione l'attore Checco Durante nel 1950 aveva addirittura scritto dei versi che venivano cantati dai fedeli:
“San Giuseppe frittellaro
tanto bòno e tanto caro
tu che sei così potente
d'aiuta' la pòra gente
tutti pieni de speranza
te spedìmo quest'istanza”.
A questi versi seguiva la richiesta di grazia:
“O gran santo benedetto
fa' che ognuno c'abbia un tetto;
la lumaca affortunata
se lo porta sempre appresso
fa' ppe' noi pùro lo stesso.
Fàcce cresce sulla schìna
una camera e cucina”.
Dalla metà degli anni '70 la festa nel quartiere ha perso quel carattere paesano, i banchi sono quasi tutti gli stessi che si possono trovare in giro per il resto d'Italia ed è un vero peccato non preservare certe tradizioni che invece all'estero fanno da richiamo turistico.
I bignè di San Giuseppe si possono trovare ugualmente in tutte le pasticcerie romane, ma il gusto di vederli preparare e di mangiarli appena fritti purtroppo non c'è più.
Forse è proprio per questo che si ha la voglia di prepararli in casa, con la porta della cucina rigorosamente chiusa per evitare che l'odore di fritto impregni tutte le stanze e la finestra spalancata perché così ricambi l'aria, ma d'altronde che bignè di San Giuseppe sarebbero se non fossero fritti?
BIGNE' DI SAN GIUSEPPE ( per circa 25 bignè, degni di questo nome )
Ingredienti per la pasta choux:
200 g di farina
1 cucchiaio colmo di zucchero semolato
100 g di burro
6 uova intere
un pizzico di sale
scorza grattugiata di un limone
2,5 dl di acqua
olio di semi di arachide per friggere q.b.
zucchero a velo per decorare
Ingredienti per la crema pasticcera:
8 tuorli
200 g di zucchero
80 g di farina
un litro di latte
una stecca di vaniglia
qualche pezzo di buccia di limone (la sola parte gialla)
Prepariamo prima la crema pasticciera di modo che sia fredda quando avremo finito di friggere i bignè. In una casseruola mettere a bollire il latte con la stecca di vaniglia incisa e la buccia del limone a pezzi. Nel frattempo montare con le fruste i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto bello gonfio; aggiungere la farina setacciata un po' alla volta e continuare ad amalgamare bene con le fruste, quindi aggiungere il latte caldo filtrato con un passino facendolo cadere a filo. Continuare ad amalgamare per bene la crema che rimetterete in una pentola sul fuoco moderato; portare ad ebollizione e continuare a farla cuocere per almeno 4 o 5 minuti, toglierla dal fuoco e versarla in una ciotola capiente a raffreddare. Bisogna avere l' accortezza di girare la crema ogni tanto in modo che non si formi la pellicola sulla superficie.
Passiamo ora alla preparazione dei bignè. Mettere in una pentola l'acqua con il burro, il sale e portare ad ebollizione.
Quindi togliere la casseruola dal fuoco e versare tutta la farina setacciata in un solo colpo mescolando energicamente con un cucchiaio di legno perché non si formino grumi. Rimettere la pentola sul fuoco continuando a mescolare, finché l'impasto non si staccherà dalle pareti della casseruola facendo sul fondo un leggero rumore come se friggesse.
Coprite quindi la casseruola con un canovaccio e fatela riposare almeno un'ora.
Lasciare cuocere i bignè a fiamma medio-bassa che si gonfieranno e si gireranno da soli nella casseruola. Quando la parte esterna vi sembrerà già cotta si formeranno delle spaccature da cui continueranno a gonfiarsi, questo continuerà a ripetersi fino a quando il crepitio della frittura quasi scomparirà, solo allora i nostri bignè saranno cotti.
Farli asciugare su carta assorbente. Proseguire fino ad esaurimento dell'impasto. Quando tutti i bignè saranno cotti, mettere la crema pasticcera in una sac à poche munita di beccuccio stretto o in una siringa e riempire i bignè generosamente.
Prima di servire spolverizzateli con abbondante zucchero a velo.
Se avrete fritto i vostri bignè alla giusta temperatura risulteranno asciutti e leggeri.
E' vero, richiedono una preparazione lunga e quindi tanta pazienza, ma vi assicuro che il risultato merita la vostra fatica.
E lasciatene almeno uno per il papà!!
6 commenti:
che meraviglia Resy!!!! Li farò a papà il 19 marzo! :)
Laura-Rara
Innamoraraaaa, carissima, saranno una bontà!! Un abbraccio
Cara Resy... Tu sei un portento davvero!
Amo i tuoi post sempre accuratissimi e ricchi di storia!
Questi bigné son favolosi!
Mi chiedevi per seguirmi, allora... Alla fine della colonna di dx trovi sia la possibilitá di seguirmi tramite feed reader, se ne usi uno, ho di inserire la tua email e ti arriva la mail ogni volta che posto qualcosa!
Poi vedo che vari blogger di blogger mi hanno unito alla lista in colonna di dx (che vedo anche qui a dx) con gli aggiornamenti dei blog ma non so come si faccia, non usando blogger!
Cmq grazie ancora per aver partecipato all'abbecedario slovacco ;)
I tuoi son stati contributi favolosi!
Terry
Ma grazie Terry per tutti i tuoi complimenti, è stato un piacere cercare le ricette per l'abbecedario. Allora ti inserisco tra i blog che seguo qui sul mio blog. Un abbraccio
Buonissimi!Sono piaciuti a tutta tutta tutta tutta la famiglia!! Grazie alle tue spiegazioni sono riuscita a fare una bella figura e anche tu con me. Un bacione Paola
Paola sono felice quando una mia ricetta riesce alla perfezione ed ottiene un successo!! Un bacione a te
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