Delle mie vacanze in Toscana, ospite delle zie paterne a Prato, ho un ricordo bellissimo.
Tutto aveva una dimensione più tranquilla rispetto a Roma, a cominciare dalle biciclette che sfrecciavano ovunque. La casa dei miei nonni era al Mercatale, dove ancora viveva la zia Anna, e la sua terrazza formava un tratto di quel portico che caratterizza la piazza. Mi piaceva essere svegliata una volta la settimana dai rumori dei commercianti che fin dall'alba iniziavano a preparare i banchi del mercato settimanale nella piazza.
Da casa dei nonni in pochi minuti arrivavo a casa della zia Nella in via Santa Trinita. Ricordo ancora la sua ghiacciaia in legno dove metteva ogni giorno il blocco di ghiaccio che il carbonaio le portava. Oltre ad essere rigorosamente stipata di carne o pesce, puntualmente ospitava per un pò la bottiglia con la cedrata che da lei non mancava mai.
Mentre zia Anna e zia Lara cucinavano benissimo ma in quantità normali, la zia Nella cucinava per ogni pasto un menù da festa:
primo, due secondi, due contorni, frutta di stagione e puntualmente i dolcetti, e per lei subito dopo un'iniezione di insulina visto che soffriva di diabete.
Allora ero magrissima e zia Nella pretendeva che mangiassi tutto e a nulla valevano i miei tentativi di spiegarle che le porzioni che mi preparava erano troppo abbondanti.
Pur essendo una cuoca eccezionale i dolcetti non li preparava lei, a due passi da casa c'era e continua ad esserci il "Mattei" e quindi non mancavano mai la mantovana, i brutti buoni e i biscotti.
Ma i dolci toscani che porto nel cuore sono i "bomboloni caldi" che un omino con la cesta vendeva tra gli ombrelloni sulla spiaggia di Viareggio dove la zia Nella mi portò in vacanza, le "pesche di Prato" e a Firenze per la colazione i "budini di riso" o le "sfogliatine".
La colazione ha delle caratteristiche molto territoriali che la rendono unica. Qui a Roma, prima del "cornetto e cappuccino, grazie!" era un rito il maritozzo con la panna, come in Sicilia la brioscia col tuppo con il gelato o a Napoli il cappuccino con la sfogliatella.
Non avendo potuto imparare dalle zie a fare i dolci toscani, per poter ancora gustare quei sapori che sanno di spensieratezza, di vacanza e d'infanzia ho cominciato a farli in casa.
I primi che vi posto sono i budini di riso, che però non sono dei veri budini.
Si tratta infatti di gusci di frolla con un ripieno di riso cremoso cotto nel latte ed aromatizzato con buccia di limone e vaniglia, sublimi.
Nel libro dell'Artusi ci sono le ricette dei pasticcini di riso e del budino di riso, ma non hanno il guscio di frolla, per cui fatta una ricerca sul web ho fatto un sunto delle varie ricette trovate e spero che il risultato sia vicino a quello dei budini di riso mangiati a Firenze.
Ingredienti: (per 9 stampini da cupcakes)
Per la pasta frolla
- 300 gr di farina 00
- 150 gr di zucchero semolato (reso impalpabile con il macina caffè)
- 150 gr di burro
- 1 uovo grande
- 8 gr di lievito in polvere
- un pizzico di sale
- i semi di mezza bacca di vaniglia
Per il ripieno
- 1 lt di latte intero
- 300 gr di riso originario
- un pizzico di sale
- 120 gr di zucchero
- i semi di mezza bacca di vaniglia
- la buccia grattugiata di un limone non trattato
- 4 cucchiai di liquore amaretto (io ne ho messo solo 1 cucchiaio)
- 2 uova grandi
- 8 gr di lievito in polvere
- un pizzico di sale
Cominciate a preparare la frolla miscelando la farina con il sale ed il lievito. Unitevi il burro a tocchetti facendolo intridere delle polveri con la punta delle dita fino ad ottenere un composto sabbioso come per la pâte sablée. Versatevi al centro lo zucchero, i semi di vaniglia e l'uovo e rapidamente amalgamate il tutto.
Avvolgete il panetto di frolla ottenuto nella pellicola e fatelo riposare in frigorifero almeno 30 minuti.
Preparate ora il ripieno portando a bollore il latte con il sale, i semi di vaniglia e la buccia grattugiata del limone.
Versateci quindi il riso e portate a cottura mescolando continuamente, ci vorranno circa 20 minuti perché il riso assorba tutto il latte.
Fuori dal fuoco amalgamateci lo zucchero, mescolate accuratamente e lasciate che il riso diventi tiepido.
Una volta che il riso è tiepido unitevi i tuorli d'uovo, il liquore amaretto, il lievito e per ultimi i 2 albumi montati a neve mescolando delicatamente dall'alto verso il basso.
A questo punto riprendete la frolla, stendetela sottile e rivestiteci gli stampini da cupcakes imburrati ed infarinati, bucherellando il fondo. I veri stampini per i budini di riso toscani sono di forma ovale, ma mi sono dovuta adattare con quello che trovo qui.
Riempiteli fino all'orlo con il ripieno di riso e ponete in forno già caldo a 160°C per 40 minuti.
Serviteli preferibilmente tiepidi e cosparsi di zucchero a velo.
La prossima volta voglio aggiungere al ripieno anche circa 300 gr di crema pasticcera per rendere l'interno del budino ancora più cremoso, come ho visto in alcune ricette ma successivamente alla realizzazione di questi budini.
Provateli anche voi e...buona colazione! =^-^=
2 commenti:
quanto li amavo, e ci facevo colazione tutte le mattine, brava Resy hai fatto bene, li ho fatti anch'io e li avevo anche messi poi durante il restyling si sono perduti, mi era rimasta solo la foto...adesso li faccio di nuovo...
Cara Tamara, ogni tanto fa piacere gustare dei sapori legati ai ricordi, vero? ;-)
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