mercoledì 14 settembre 2016

Maritozzo romano con la panna...e le sue origini romantiche!


Chi può dimenticare il maritozzo con la panna che la domenica mattina andavo a prendere con le amichette nella pasticceria del quartiere.
All'uscita dalla messa a cui partecipavano tutti i bambini che frequentavano il catechismo era una tappa obbligata, una rapida corsa attraversando la piazza e quelle meraviglie profumate erano lì in bella mostra nella vetrina che aspettavano solo noi. Morbidi, biondi, con una leggera glassatura di zucchero che si sgretolava ad ogni morso ed al centro la farcitura di candida panna montata.
Anche se poi da ragazza ne ho mangiati di buonissimi in centro in qualsiasi momento della giornata, nei miei ricordi resta il dolce della colazione domenicale.
E per i veri romani è proprio il dolce della colazione, accompagnato da un buon caffè o da un cappuccino, i "cornetti" sono una modernità che ha preso piede in seguito, buonissimi se ben fatti ma nulla a che vedere con la goduria che può darti un maritozzo con la panna.
Le sue origini sono molto antiche, un pò come tutte le meraviglie artistiche della nostra città, già gli antichi Romani avevano l'abitudine di mangiare delle pagnotte dolci arricchite con uva passa.
Durante il Medioevo si arricchì di miele e burro e diventò l'unico dolce che si poteva mangiare durante la Quaresima. 
Il suo nome quasi sicuramente deriva dal modo scanzonato e tutto romano di alterare il nome "marito". Questo perché due usanze lo legano al futuro marito. 
Una voleva che il primo venerdì di marzo (ricorrenza che poi sarebbe diventata l'attuale San Valentino) il fidanzato regalasse questo dolce alla futura sposa spesso nascondendo all'interno del maritozzo un anello o un altro oggetto d'oro.
L'altra invece voleva che le ragazze in età da marito preparassero queste pagnottelle e le portassero in piazza. La ragazza che aveva preparato i maritozzi più buoni riceveva le attenzioni dei giovani del paese.
Solo in seguito il maritozzo si è arricchito con la panna montata, pur conservando il sapore semplice della tradizione povera e contadina, tradizione da cui provengono tutti i piatti tipicamente romani più conosciuti ed apprezzati.
La ricetta che ho seguito l'ho presa dal sito "noi di Roma" che racconta la nostra città a 360°, comprese le ricette della gastronomia tipica romana.




Ingredienti: (per 12 maritozzi)

Per l'impasto

  • 500 gr di farina manitoba
  • 250 ml di acqua tiepida
  • 12 gr di lievito di birra fresco
  • 95 gr di zucchero + 1 cucchiaino per attivare il lievito
  • 5 gr di olio di semi di mais
  • la scorza grattugiata di 1 limone o di 1 arancia non trattati
  • 2 tuorli
  • 30 gr di arancia candita
  • 30 gr di pinoli
  • 30 gr di uva passa
  • 6 gr di sale
Per la glassatura
  • 100 gr di acqua
  • 150 gr di zucchero
Per la farcitura
  • 500 ml di crema di latte da montare
  • 40 gr di zucchero a velo  (facoltativo)
Iniziate a sciogliere il lievito di birra con 1 cucchiaino di zucchero in un goccio di acqua tiepida.

Mescolate nella planetaria o sulla spianatoia la farina con lo zucchero ed aggiungete il lievito sciolto con il cucchiaino di zucchero nonché la rimanente acqua sempre tiepida a cui avrete unito l'olio di semi,il sale e la scorza grattugiata di limone.
Amalgamate rapidamente i liquidi con le polveri, aggiungere anche i tuorli d'uovo ed impastate per circa 7 minuti fin a che non si tutto ben amalgamato ed incordato attorno alla foglia della planetaria.
Nel frattempo avrete lasciato rinvenire in acqua fredda per 10 minuti l'uva passa. Strizzatela ed asciugatela ed unitela insieme ai pinoli ed ai canditi sul piano di lavoro lavorando un pò con le mani l'impasto.
Infarinate una ciotola e disponeteci il panetto coperto con pellicola lasciandolo lievitare per almeno 2 ore.



Quando l'impasto ha raddoppiato il suo volume dividetelo in 12 pezzi ( a me son venuti di circa 81 gr ciascuno), lavorate col palmo della mano sul piano di lavoro ogni pezzo per formare una pallina e mettetele sulla teglia coperta con carta da forno e coperte da pellicola per lievitare ancora 30 minuti.



Riprendete ogni pallina, lavoratela sul piano dandole una forma allungata e riponete nuovamente sulla teglia foderata di carta da forno avendo l'accortezza di distanziarle bene tra di loro perché aumenteranno notevolmente di volume, coprite con pellicola e fate lievitare ancora 1 ora in luogo riparato.



Intanto preparate lo sciroppo per la glassatura in un pentolino facendo sciogliere e poi ridurre a fiamma bassa l'acqua con lo zucchero fino ad ottenere uno sciroppo abbastanza denso che lascerete raffreddare.
Fate riscaldare il forno a 180°C e cuocete i maritozzi per 18-20 minuti.
Ancora tiepidi spennellarli con lo sciroppo di zucchero e metterli ad asciugare nel forno spento per 10 minuti, quindi fuori dal forno lasciateli raffreddare.



Montate la crema di latte ed eventualmente addolcitela secondo i vostri gusti.
Ormai freddi praticate longitudinalmente un taglio e farciteli con la panna montata. 



Una leggera spolverata di zucchero a velo ed i vostri maritozzi per la colazione tipica romana sono pronti! 
Alla prossima ricetta! =^-^=

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