Con la Fattoria consapevole e solidale fino all'11 marzo avremo modo di realizzare ricette che avranno come protagonisti i "legumi" utilizzati nella realizzazione delle cinque portate previste dal nostro gioco culinario.
L'utilizzo dei legumi nei dolci lo avevo già sperimentato (come ad esempio nei dorayaki giapponesi ripieni di anko di fagioli azuki), ma ho voluto cercare una ricetta che mi portasse in una delle regioni che ho poco approfondito dal punto di vista delle tradizioni gastronomiche, la Basilicata.
Il legume che volevo utilizzare era il cece, pianta abbastanza resistente alla siccità ma scarsamente resistente al freddo e quindi adatto agli ambienti semiaridi.
I ceci rappresentano un'ottima fonte proteica, ne vengono consigliate 2 porzioni a settimana per una dieta equilibrata che previene il sovrappeso.
Nelle regioni centrali è utilizzato principalmente per le minestre, in quelle meridionali accompagnato alla pasta, in Toscana ed in Liguria utilizzato in farina per dar vita rispettivamente alla farinata ed alla panissa, mentre in Sicilia la stessa farina è utilizzata per le famose panelle fritte.
Ma nelle stesse zone i ceci lessati e ridotti in purea danno vita, insieme ad altri ingredienti territoriali, al ripieno di dolci poco conosciuti a livello nazionale ma che localmente non possono mancare sulla tavola, in particolare in occasione delle festività, sia acquistati che nella maggior parte preparati in casa seguendo ricette tradizionali che spesso cambiano addirittura di famiglia in famiglia.
E' straordinario scoprire come uno stesso prodotto venga utilizzato nelle diverse regioni, accompagnato con ingredienti tipici locali, dando vita a preparazioni che prendono nomi dialettali.
Nascono così i cassateddi ri ciceri della Sicilia occidentale, le cassatelle di Agira con farina di ceci, le cassateddre ccu ri ciciri in Calabria, cauciune in Puglia, cavcjinitt o caciunitt o calgenitt o caggiunitt in Abruzzo, i cauzncidd coi ciceri in Basilicata, fino ai ceciaroli nella Tuscia.
Ecco quindi la realizzazione dei "calzoncelli di ceci lucani", tipici del periodo natalizio.
Ingredienti: (per circa 45 calzoncelli)
Per la sfoglia
- 500 gr di farina 00
- 50 gr di zucchero
- 80 gr di strutto
- 2 uova intere
- 1 bicchiere di vino bianco secco
- un pizzico di sale
- 500 gr di ceci lessati
- 70 gr di zucchero semolato
- 1 cucchiaio di miele
- 40 gr di cacao amaro
- 1 tazzina di caffè amaro
- 100 gr di cioccolato fondente
- 2 cucchiai di rum (io ho usato un liquore all'arancia fatto da me)
- cannella in polvere secondo i gusti
- scorza grattugiata di mezzo limone e di mezza arancia non trattati
Prendete ora i ceci che avrete lessato dopo averli lasciati tutta una notte a bagno in acqua (di quelli secchi ne servono un terzo rispetto alla quantità di quelli già lessati, quindi circa 200 gr), passateli al passaverdure per renderli una crema ed in una ciotola unitevi tutti gli ingredienti, facendo sciogliere il cioccolato fondente a scaglie nel caffè bollente prima di unirlo al composto.
Friggeteli in olio profondo avendo cura di non bucarli per evitare che fuoriesca il ripieno, scolateli su carta assorbente e cospargeteli di zucchero a velo.
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3 commenti:
Bravissima come al solito, Resy :) E grazie per tutte le informazioni su questi dolci. Adesso ho voglia di provare a mangiare i ceci al cioccolato.
meravigliosa ricetta e tante notizie davvero curiose, brava come sempre Resy, la fattoria ringrazia :-)
@ Simona e Martissima grazie, sapete che mi piace scoprire piatti particolari e cercare notizie sulla loro storia. Vi abbraccio
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