giovedì 4 maggio 2023

Frustingo di Ascoli Piceno (Marche - Italia) - F di Fichi secchi



Ci troviamo ad affrontare la F del mondo di ingredienti con il gruppo ABC ed avrei voluto iniziare con una ricetta a base di fichi ma la stagionalità non lo permette e quindi fichi sì ma secchi. 


I fichi secchi si ottengono con la disidratazione dell'infruttescenza del fico e perdendo acqua il loro contenuto di carboidrati solubili è maggiore rispetto a quelli freschi. Per questo motivo sono sconsigliati a chi soffre di diabete o ha problemi di sovrappeso, pur essendo ricchi di fibre (che aiutano la normale funzionalità intestinale) e di sali minerali (potassio calcio, fosforo). 

Da tempo volevo realizzare un dolce marchigiano prettamente natalizio che ha alla base della sua preparazione i fichi secchi e quindi ho approfittato di questa occasione per preparare il frustingo.

E' un dolce molto antico che viene fatto risalire ai Piceni o agli Etruschi e Plinio descrive un dolce simile a base di frutta secca, miele e cereali chiamato panis picentinus. E' nato come dolce povero che si realizzava con quello che si aveva a disposizione, frutta secca  e a guscio, pane raffermo ma ora ne esisterebbero addirittura 22 varianti, arricchite con canditi, spezie, distillati, cioccolato e cacao. Anche il nome può variare, frostengo a Macerata, pistingo nel basso maceratese, bostrengo nel pesarese e Montefeltro, frustingolo, ficu ficusu, ecc.

Affinché la nostra Monia, che vive nelle Marche, non mi criticasse ho studiato molte ricette postate sul web, diciamo che ho fatto un compendio di tutto quello che ho trovato ed ho realizzato un frustingo che potrebbe dirsi personalizzato, visto che ogni famiglia utilizza le quantità d'ingrediente secondo il proprio gusto. L'unica cosa che non ho potuto utilizzare è il mosto cotto, presente in alcune versioni. 



Ingredienti: (per 2 stampi da 16 cm di diametro)

  • 250 gr di fichi secchi
  • 125 gr di farina 00
  • 100 gr di pangrattato
  • 100 gr di cioccolato fondente
  • 100 gr di mandorle
  • 100 gr di gherigli di noce
  • 50 gr di canditi di arancia e cedro 
  • 100 gr di uva sultanina
  • 1 cucchiaino di caffè macinato
  • 1 cucchiaio di miele (io ho utilizzato quello d'arancio)
  • 1 cucchiaio di zucchero semolato
  • 1 cucchiaio di pinoli
  • 2 cucchiai di cacao amaro
  • 2 cucchiaini di confettura di fichi
  • 5 cucchiai di olio e.v.o.
  • 1/2 tazzina di caffè amaro
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • 1 bicchierino di mistrà o rum (io ho utilizzato il mistrà)
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 1 cucchiaino di noce moscata 
  • 2 chiodi di garofano 
  • 1 anice stellato
  • qualche seme di coriandolo
  • scorza grattugiata di 1/2 limone
  • scorza grattugiata di 1/2 arancia
In realtà ci vuole più tempo a preparare i vari ingredienti che a realizzare il dolce, ma ne vale la pena.

Per prima cosa mettete i fichi in acqua tiepida che li copra a filo per 2 ore, poi aggiungete il vino bianco e fate bollire tutto per 20 minuti. Lasciate raffreddare i fichi nel liquido per 12 ore. 
Mettete a bagno l'uva sultanina nel mistrà per 15 minuti.
Fate tostare le mandorle spellate in forno stando attenti che non brucino.  Quindi passare nel mixer le mandorle tostate, le noci, il cioccolato e le spezie intere. 
Unite in una ciotola i fichi scolati e tagliati a pezzetti, il loro liquido di cottura, tutti gli altri ingredienti mettendo per ultimi la farina ed il pangrattato. Mettendo poco alla volta la farina ed il pangrattato controllate che il composto non risulti né troppo duro né troppo liquido.
Ungete le teglie e cospargetevi del pangrattato o come ho fatto io rivestitele di carta da forno, versate all'interno il composto e livellatelo con il dorso di un cucchiaio. Dovrebbe avere uno spessore di circa 3 cm.
Spennellate la superficie di olio e.v.o., guarnite a piacere con frutta secca e canditi, fate cuocere in forno ventilato a 180°C per circa 50 minuti/ 1 ora. Dopo i primi 40 minuti se vedete che si colorisce troppo copritelo con carta da forno.
Lasciatelo raffreddare nella teglia e consumatelo dal giorno dopo, dando il tempo agli ingredienti di insaporirsi l'un l'altro.  
 



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