Devo confessarvi che la Svezia mi ha conquistata. Quella natura alle volte ostile regala dei paesaggi che noi non potremmo nemmeno immaginare, forse dura per chi ci vive ma sicuramente affascinante per chi debba visitarla.
Chi ormai mi legge di quando in quando avrà capito che una mia caratteristica (pregio o difetto, lascio a voi giudicare) è la curiosità.
Quando scopro una ricetta particolare e caratteristica, sia di un paese straniero sia di una delle nostre meravigliose regioni, mi piace provare a realizzarla.
Più è difficile la realizzazione, vuoi per mancanza degli strumenti adatti alla cottura vuoi per la difficoltà di interpretazione di alcune ricette in lingue totalmente lontane dalla nostra dove anche Google traduttore può ben poco, più la sfida mi intriga (vedi la realizzazione del Kürtőskalács ungherese).
Non immaginate che soddisfazione riuscire ad ottenere qualcosa che assomigli il più possibile esteticamente e come gusto (questo è più difficile riscontrarlo) alla ricetta originale, ma che dico, certo che lo immaginate, siete dei curiosi della cucina anche voi!! ;-)
Beh, quando ho scoperto la Spiddekaka o spettkaka, questo dolce tipico della regione meridionale svedese della Skåne, la curiosità si è accesa.
A questo prodotto è stata riconosciuta dall'Unione Europea l'IGP, Indicazione Geografica Protetta, vale a dire che può essere considerata spettkaka solo la "torta spiedo" realizzata nella regione di Skåne (Scania).
Probabilmente per questo motivo non sono riuscita a trovare la ricetta che indicasse esattamente gli ingredienti utilizzati e la loro quantità, le poche ricette che volevano indicare come realizzare una simil-spettkaka in teglia riportavano tra gli ingredienti il burro che invece nella spettkaka originale non viene usato.
Sembra che derivi dalla baumkuchen tedesca (torta albero) ed esistono delle torte simili come il Sękacz della Polonia, il Šakotis della Lituania o il Gateau á la broche degli Alti Pirenei francesi.
La comparsa della spettkaka in Svezia sembra sia datata intorno alla metà del 1600 ed era ad appannaggio dei soli ricchi, solo tra il 19° e il 20° secolo è arrivata a disposizione di tutta la popolazione come torta delle feste, dei matrimoni e dei battesimi.
Gli ingredienti della spettkaka sono legati strettamente al territorio. La Scania abbonda di allevamenti di galline e coltivazioni di barbabietola da zucchero e patate, da qui l'utilizzo di uova, zucchero e fecola di patate.
Gli strati di questa torta sono tradizionalmente 9-10, inizialmente si cuoceva su uno spiedo rotante con il fuoco all'aperto (come avviene ancora nell'Europa dell'est),attualmente invece in appositi forni dove necessitano circa 7-8 ore di cottura. La spettkaka cotta sul fuoco ha un colore più ambrato ed il fuoco le conferisce un sapore particolare, mentre quella cotta nel forno rimane più chiara.
Come guarnizione finale sulla spettkaka si fanno dei ghirigori di ghiaccia reale bianca o di altri colori secondo il paese della Scania dove viene prodotta.
Per matrimoni o compleanni si crea una corona all'apice della spettkaka dove vengono scritti con la glassa i nomi dei festeggiati.
Ho tentato di riprodurre questa torta che chiaramente ho chiamato solo "torta spiedo", come al solito mi sono dovuta arrangiare come ho potuto e vedrete cosa ne è venuto fuori!!
Tanto per cominciare avrei avuto bisogno di una fonte di calore che fosse in verticale dietro lo spiedo su cui cuocere la spiddekaka, praticamente come quando cuociono il kebab.
Il mio barbecue elettrico però non riuscivo a farlo stare in verticale in maniera stabile e non volendo rischiare delle scottature ho dovuto cuocere la spiddekaka con il calore dal basso, senza poter raccogliere con un contenitore la pastella che poteva colare dallo spiedo durante la cottura.
Avrei voluto fotografarvi la scena della cottura ma la mia figlia maggiore me lo ha categoricamente vietato, pena non rivolgermi più la parola.
Per girare lo spiedo su cui era infilzata la spiddekaka mentre versavo la pastella si era offerta lei, mettendosi un fazzoletto sui capelli perché non prendessero odore di cucinato.
Le guance rosse per il calore del barbecue e quel fazzoletto in testa, beh sembrava una contadinella alle prese con la preparazione domenicale del dolce. Troppo simpatica!!!
Ma ora vi farò vedere come avevo organizzato l'attrezzatura arrangiata.
Ho cercato un contenitore conico da rivestire di alluminio.
Ho cercato un contenitore conico da rivestire di alluminio.
L'ho quindi rivestito ulteriormente di carta da forno che ho spennellato con del burro dopo averlo infilzato con lo spiedo e posto sul barbecue.
Come vi ho già accennato una ricetta dettagliata con tanto di quantità precise non l'ho trovata, solo in un blog ho trovato un accenno alle quantità che però secondo me non erano esatte.
Dai pochi video che ho trovato sula preparazione la pastella risultava più densa e compatta, se voi voleste quindi tentare la realizzazione vi consiglio di aumentare la dose di fecola di patate.
Ingredienti:
- 4 uova
- Tra 1 etto e 1 etto e 1/2 di zucchero a velo (io ne ho usati 125 gr)
- 1 etto di fecola di patate (ma come vi ho detto sopra ce ne sarebbe voluta di più)
- aroma di vaniglia o di limone (che ho aggiunto io per smorzare l'odore di uovo)
- zucchero a velo
- chiara d'uovo
- qualche goccia di limone
Si montano a neve fermissima le chiare d'uovo.
A parte si lavorano i tuorli con lo zucchero e gli aromi fino a renderli gonfi e chiari.
A mano poi si mescolano delicatamente dal basso verso l'alto con la frusta la fecola di patate alternandola con le chiare a neve.
Si versa il composto in una sac à poche e si comincia a spargerne una spirale sul supporto che gira sulla fiamma.
Non mettere altro impasto se quello precedente non si è ancora rappreso.
La pastella doveva essere più densa per evitare che colasse dallo spiedo con troppa facilità e se il calore fosse stato di fianco allo spiedo avrei potuto porre sotto un recipiente in cui raccogliere la pastella che colava.
La consistenza non era tale da permettermi di creare quelle spirali ben definite come si vedono nelle foto di spiddkaka che ci sono nel web.
Tuttavia dopo almeno 9 strati di pastella questo è il risultato.
Ho quindi guarnito con la ghiaccia reale utilizzando una sac à poche girando la spiddekaka sullo spiedo ed ho fatto asciugare la ghiaccia, ma credo che loro facciano questa operazione mentre la spiddekaka è ancora sul fuoco.
I produttori si raccomandano di conservarla in sacchetti di cellophane per evitare che assorba umidità e perda la croccantezza.
Per il taglio della spiddekaka c'è tutto un rituale che gli uomini svedesi seguono, utilizzando un seghetto per tagliare le porzioni.
Normalmente si mangia accompagnata da un buon caffè oppure con panna montata, salsa di lamponi e scorza di limone.
Come sapore ricorda vagamente le lingue di gatto.
Anche questa ricetta si aggiunge a quelle che l'Abbecedario culinario europeo raccoglie con la collaborazione del blog "Un uomo dal bagno alla cucina" per la Svezia.
Alla prossima ricetta!!
P.S. Questa sera l'abbiamo mangiata, buonissima, non era così croccante come dicevano doveva essere, ma il gusto è ottimo e con gli aromi che avevo aggiunto vi assicuro che non sapeva affatto di uovo.
Vi posto la foto dell'interno che era perfettamente cotto.
Noi l'abbiamo tagliata orizzontalmente ed è stato sufficiente un normale coltello seghettato.
Dimenticavo, ottima per intolleranti al lattosio o celiaci.
4 commenti:
Wow, che lungo racconto: l'ho letto tutto d'un fiato. Meno male che alla fine, dopo tante peripezie, il palato sia stato soddisfatto!
Si Maria Grazia, spero di non avervi annoiato con il mio post. E pensa che dopo aver preparato la spiddekaka avevo letto dei pareri poco favorevoli sul suo sapore, parlavano di un sapore tipo meringa, ma la mia era buonissima e non sapeva affatto di meringa!!
...mamma mia...mi sono stancata a leggere il post...figurarsi a farla...complimenti per la riuscita e la tenacia!!
Buon fine settimana!!
Buona domenica a te Pinko, comunque ho impiegato molto di più a cercare notizie sul web che a farla!!! ;-)) Ciao
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