mercoledì 31 maggio 2023

Wacholder-Heidesand-Kekse (Germania) - G di Ginepro



Questa ricetta con un ingrediente che inizia per G ci porta nella Landa di Luneburgo, nella Germania settentrionale, poco a sud di Amburgo. In questo parco naturale si trovano cespugli verdi di ginepro tra splendide distese di erica e le pecore Heidschnucke che vi pascolano tutto l'anno provvedendo alla gestione del paesaggio brucando erbe di brughiera e gli alberelli di betulla e pino evitando che si diffondano. 


Le bacche di ginepro essiccate sono spesso utilizzate in cucina per aromatizzare carni e salumi, mentre distillate fresche con alcolici sono utilizzate nella produzione del gin. 

Le bacche di ginepro hanno proprietà diuretiche, combattono le infezioni urinarie ed intestinali, possono alleviare il mal di stomaco ed hanno proprietà antiossidanti, antireumatiche ed antifungine.

Nella Germania settentrionale per il periodo natalizio sono d'obbligo i biscotti Heidesand, dei biscotti di pasta frolla che si sciolgono in bocca, molto simili ai biscotti sablés francesi. Normalmente nella ricetta tedesca il burro viene prima fatto fondere e brunire, poi fatto raffreddare e montato con lo zucchero una volta freddo. In questa ricetta che ho seguito però il burro non è sottoposto a questo trattamento, come nella ricetta francese, forse perché le bacche di ginepro in polvere che sono utilizzate donano già un sapore lievemente amaro come quello del burro brunito. 



Ingredienti: (per 25 biscotti)

  • 1-2 cucchiai di bacche di ginepro essiccate
  • 2 cucchiai di zucchero di canna
  • 200 gr di farina 00
  • 1 cucchiaino di lievito in polvere
  • 125 gr di burro morbido
  • 100 gr di zucchero a velo
  • 1 pizzico di sale
  • 1 cucchiaio di gin o di latte (all'occorrenza)

Per prima cosa passate nel mixer o nel macinacaffè le bacche di ginepro e setacciate quanto ottenuto. Se necessario ripetere l'operazione fino ad ottenere una polvere sottile.

Nel mixer montate il burro con lo zucchero a velo ed il sale. 

Mescolate la farina setacciata con 2 cucchiaini di bacche di ginepro tritate ed il lievito, aggiungetela nel mixer con il burro montato e se l'impasto risulta troppo sabbioso aggiungete il cucchiaio di gin o di latte, a me non è servito aggiungerlo. 

Preparate un foglio di pellicola lungo 30 cm sul tavolo, versatevi un po' dello zucchero di canna che avrete mescolato ad un cucchiaino  di bacche di ginepro tritate e disponetevi sopra il composto preso dal mixer. Formate un bel cilindro e cospargetelo con il restante zucchero di canna e polvere di bacche di ginepro in modo da ricoprirlo interamente. 




Chiudete la pellicola stringendo bene a caramella il cilindro d'impasto e fate riposare nel frigorifero per almeno 1 ora ma anche tutta la notte come ho fatto io. 

Il giorno dopo riprendete l'impasto, tagliate delle fette di circa 3 mm di spessore, posizionatele su una teglia ricoperta di carta da forno e fate cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 8-9 minuti. 


A
spettate che i biscotti siano un po' raffreddati prima di rimuoverli dalla teglia perché altrimenti potrebbero sbriciolarsi. 

Conservateli in una scatola ermetica. 


S
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venerdì 26 maggio 2023

Acciuleddi e meli sardi (Italia) - G di (semola rimacinata di ) Grano duro



Siamo arrivati alla G del nostro mondo di ingredienti e non poteva mancare tra le nostre ricette qualcosa che prevedesse il grano duro, questo splendido prodotto della terra che troviamo sulla nostra tavola sottoforma di pasta, sia industriale che fatta in casa a mano, di pani meravigliosi come quello di Altamura e di Matera, ma anche di focacce e dolci. 

Le zone in cui viene coltivato hanno terreni argillosi e poco umidi, infatti in Italia è prevalentemente coltivato nel meridione e nelle isole dove viene ampiamente utilizzato. 
Il grano duro è ricco di fibre che gli conferiscono proprietà depurative e che saziano notevolmente. È privo di colesterolo ad ha un minor indice glicemico rispetto al grano tenero, inoltre è ricco di proteine e di carotenoidi che hanno potere antiossidante. Un'ulteriore caratteristica è quella di trattenere più acqua del grano tenero, questo permette di ottenere un'ottima pasta anche senza  uova. 
In questa ricetta ho utilizzato la semola rimacinata di grano duro (più fine della semola), prodotto che si ottiene dalla macinatura dei chicchi che dà una farina granulosa.
La ricetta è quella degli acciuleddi, delle treccine dolci tipiche della Gallura, nord-est della Sardegna, preparate in particolare per il Carnevale la cui forma ricorda le matassine di filo da ricamo. Sono dei dolci fatti con pochi semplici ingredienti, ma la lavorazione particolare li rende dei piccoli gioielli resi brillanti dal miele che li avvolge.




Ingredienti: (per circa 80 acciuleddi)

Per l'impasto
  • 250 gr di semola rimacinata di grano duro 
  • 250 gr di farina 0
  • 120 gr di strutto
  • 70 gr di zucchero semolato
  • 10-12 cucchiai di acqua tiepida 
  • 1 uovo 
  • un pizzico di sale
  • scorza grattugiata di 2 limoni non trattati

Per glassare
  • 300 gr di miele d'arancio
  • qualche goccia di acqua di fiori d'arancio

Per decorare
  • confettini colorati (sa traggera)

Per prima cosa iniziate a versare nell'impastatrice con gancio tutti gli ingredienti solidi e l'uovo, tranne lo strutto e l'acqua tiepida che dovrete aggiungere 3 cucchiai per volta. Tenete da parte  gli ultimi 2 cucchiai di acqua tiepida che userete se necessaria e lo strutto aggiungetelo all'impasto un pezzetto per volta per farlo ben assorbire. Quando l'impasto sarà liscio e sodo l'impastatrice sarà completamente pulita. 

Avvolgetelo nella pellicola e fatelo riposare in frigo almeno 1 ora, ma potete lasciarlo anche tutta la notte.
Riprendete l'impasto, prelevate delle porzioni da 10 gr ciascuna, sulla spianatoia create dei cilindretti con i palmi delle mani lunghi circa 50cm e spessi circa 4 mm.
Unite le due estremità del cilindretto e tenendolo con la mano sinistra, con la mano destra fate attorcigliate molto bene il doppio cilindretto, sollevate le due estremità e lasciate che il cilindretto si attorcigli nuovamente. 





Friggete in olio di arachidi gli acciuleddi fino a doratura, fateli scolare su carta assorbente ma vedrete che non avranno assorbito affatto l'olio. Quindi pochi per volta passateli in un tegame dove avrete prima fatto sciogliere a fuoco bassissimo il miele con qualche goccia di fiori d'arancio, girateli delicatamente perché assorbano il miele e adagiateli su un piatto dove li decorerete immediatamente con i confettini colorati. Proseguite così con tutti gli acciuleddi. 






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giovedì 18 maggio 2023

Pirozhki - fagottini ripieni (Russia) - F di Fegatini di pollo

Questa volta vi porterò nella grande Russia per una ricetta che è molto amata come cibo di strada ma che viene anche preparata in casa. Si tratta dei pirozhki, dei fagottini di pasta lievitata che possono essere sia dolci che salati. Nella versione dolce sono farciti con frutta fresca e confettura, mentre per la versione salata il ripieno può essere di carne, di pesce, di verdure, di uova sode, di patate, credo che non esistano limiti alla fantasia nel farcirli. Anche la loro forma può variare: rotondi, ovali, quadrati o triangolari, come pure il loro modo di chiuderli. Io li ho chiusi con delle pieghe che formano un disegno sulla parte superiore dei fagottini. Possono essere sia fritti che cotti in forno.

Ho deciso di cuocerli in forno, per aver troppi rimorsi riguardo le calorie, e la farcitura che ho proposto è a base di fegatini di pollo accompagnati da uova sode e mele. 


I fegatini di pollo fanno parte delle frattaglie, ossia il quinto quarto dell'animale. Sono classificati nel  gruppo fondamentale degli alimenti perché hanno proteine ad alto valore biologico, acido folico, vitamina B12, vitamina A e vitamina D, oltre a particolari minerali.  



Ingredienti: (per 18 pirozhki)

Per l'impasto 

  • 290 gr di farina 00
  • 125 gr di latte
  • 1 uovo intero
  • 4 gr di lievito secco attivo
  • 47 gr di zucchero
  • 4 gr di sale
  • 35 gr di burro morbido

Per il ripieno 

  • 400 gr di fegatini di pollo
  • 1 cipolla grande
  • 2 mele
  • 3 uova sode
  • 3 cucchiaio di olio evo
  • Sale e pepe q.b.

Iniziate a preparare l'impasto versando nella planetaria tutti gli ingredienti tranne il burro. Lavorate a media velocità con la foglia per 10 minuti, quindi aggiungete il burro morbido un po' per volta e continuate a lavorare altri 5 minuti fino ad ottenere una massa liscia ed elastica. 
Versatela in una ciotola coperta con pellicola e fate lievitare a temperatura ambiente per 3 ore o tutta la notte in frigorifero.



Ora preparate il ripieno rosolando con l'olio i fegatini lavati ed asciugati, aggiungete la cipolla a fettine, le mele a cubetti e fate cuocere il tutto con il coperchio per 10 minuti. 
Una volta fatto raffreddare il ripieno passatelo al mixer e dopo aver unito anche le uova sode tagliate a cubetti fatelo riposare in frigorifero.
Quando sarà il momento di usarlo dividetelo in mucchietti da 33 gr ciascuno.



Dopo il raddoppio riprendete l'impasto, sgonfiatelo e ricavate dei pezzi da 30 gr ciascuno.
Fateli riposare sulla spianatoia coperti con pellicola per 5 minuti per fare rilassate il glutine, quindi formare con la pirlatura delle palline e fatele riposare coperte con pellicola per 10 minuti.



Allargate la pallina di impasto con il mattarello fino ad ottenere un disco da 10 cm di diametro, posizionate al centro un mucchietto di ripieno, sigillate il bordo con le dita e formare una serie di pieghe sul bordo per chiuderlo. 





Fate lievitare ancora per 1 ora e 1/2 sulla teglia coperta con carta da forno e coperti con la pellicola.

Spennellate i pirozhki con tuorlo d'uovo diluito con un goccio di latte quando il forno è caldo a  170 gradi C, alla stessa temperatura cuocete per 20 minuti fino a che non sono belli dorati. 



Sono favolosi, morbidi e leggeri, uno tira l'altro. Il ripieno è squisito e potete variarlo come volete. 




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martedì 16 maggio 2023

Malpua con Rabdi (India) - F di semi di Finocchio



Volendo preparare una ricetta coi semi di finocchio anche questa volta sono andata fino nel nord dell'India dove questo dolce, il malpua, è caratterizzato dalla loro presenza che dona un aroma particolare. Malpua  consiste in una frittella se fritta in parecchio burro chiarificato oppure ricorda i pancakes se si utilizza per la cottura appena un po' di burro chiarificato. Questi dolci sono tra quelli che non possono mancare durante il "festival della Luce" (Diwali) e il "festival dei Colori" (Holi), ogni famiglia indiana li prepara per sé e per rendere omaggio ad eventuali ospiti.
Le frittelle vengono immerse in uno sciroppo caldo di acqua, zucchero, semi di cardamomo ed acqua di rose, sono cosparse di mandorle e pistacchi e possono essere accompagnate dal Rabdi, una crema fatta con il latte o come nel mio caso con un misto di latte e ricotta di mucca. 


semi di finocchio hanno proprietà digestive, antinfiammatorie e rinfrescanti, tuttavia non si deve eccedere nelle quantità ed evitarne l'uso sotto forma d'infuso durante la gravidanza e l'allattamento.



Ingredienti:  (per circa 18 malpua)  1 tazza = 250 ml

Per i malpua

  • 1 tazza di farina 00
  • 3/4 di tazza di zucchero semolato
  • 1/3 di tazza di yogurt intero al naturale
  • 2/3 latte intero
  • 1 cucchiaino di semi di finocchio 
  • 3/4 di cucchiaino di cardamomo in polvere (facoltativo)
  • qualche pistillo di zafferano (facoltativo)

Per lo sciroppo

  • 1/2 tazza di zucchero semolato 
  • 1/4 di tazza di acqua
  • Acqua di rose (facoltativo)
  • 2 cucchiaini di succo di limone (facoltativo)

Per guarnire
  • mandorle e pistacchi tritati

Per il Rabdi con ricotta
  • 425 gr di ricotta vaccina
  • 396 gr di latte condensato
  • 1 tazza di latte intero
  • un pizzico di zafferano (facoltativo)
  • 1/4 di cucchiaino di cardamomo in polvere (facoltativo)
Innanzitutto preparate la pastella per i malpua. In una ciotola con una frusta a mano mescolate la farina, lo zucchero, i semi di finocchio ed il cardamomo, aggiungete lo yogurt ed il latte facendo in modo che la pastella sia priva di grumi. Dovrà risultare fluida ma non eccessivamente. Non essendoci lievito dovrete far riposare la pastella per circa 4 ore prima di cuocere i vostri malpua.


Nel frattempo preparate il Rabdi con ricotta miscelando  molto bene con le fruste elettriche tutti gli ingredienti. Fate bollire per 10-15 minuti a fiamma bassa per fare addensare e quindi lasciare raffreddare una notte in frigorifero. Potrete guarnire la ciotola dove verserete il Rabdi pronto con mandorle e pistacchi sminuzzati. 

Poco prima di cuocere i malpua preparate lo sciroppo di zucchero mettendo l'acqua e lo zucchero in un pentolino, fare cuocere fino a raggiungere la consistenza di filo (una goccia di sciroppo schiacciata tra pollice ed indice dovrà fare il filo), aggiungete il succo di limone per non fare cristallizzare lo zucchero e l'acqua di rose. Lasciatelo al caldo mettendo il pentolino in una ciotola con acqua calda.

Ora prendete una padella antiaderente, cospargetela di burro chiarificato e versate per ogni malpua circa 2 cucchiai di pastella, aspettare qualche minuto e quindi girate per fare dorare anche l'altro lato.  


Immergete i malpua appena pronti nello sciroppo di zucchero caldo per 2 minuti, posizionateli sul piatto, cospargeteli di mandorle e pistacchi e serviteli caldi accompagnati con il Rabdi. 


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mercoledì 10 maggio 2023

Tiropitakia (Grecia) - F di Feta



L
a feta è uno dei formaggi greci più conosciuti in tutto il mondo ed ha ricevuto dall'Unione Europea nell'ottobre del 2002 la Denominazione di Origine Protetta. 


Può essere prodotta con solo latte ovino o con l'aggiunta di un massimo del 30% di latte di capra. E' abbastanza morbida ma compatta, di colore bianco uniforme, non ha crosta e può presentare al massimo piccoli fori. E' prodotta in grandi blocchi che restano in salamoia fino a poco prima del consumo e questo determina il suo sapore sapido e piccante,. Ne esistono due varietà, la "soft" morbida da poter essere spalmata ( è quella più adatta nelle ricette delle torte) e la "firm" più piccante e solida, considerata di maggior qualità ed anche più costosa. 

La sua produzione è veramente antica, se ne fa riferimento già nell'VIII° secolo a.C., il suo nome deriva dalla parola italiana "fetta" ed indica la pratica di tagliare il formaggio a fette per sistemarle nelle botti di conservazione.  

Nella cucina greca è molto utilizzata sia nelle insalate che per farcire panini. nelle frittate, cotta alla griglia, nell'antipasto con olive, olio e.v.o. ed erbe aromatiche (in particolare l'origano), ma è utilizzata anche nella preparazione di dolci o torte salate.

Questa volta ho voluto realizzare la Tiropitakia, una torta salata con pasta fillo che racchiude un ripieno di feta  ed altri pochi ingredienti. 

La tiropitakia fa parte di quei piatti che costituiscono le mezedes, una luna serie di antipasti e finger food che precedono il pasto ma possono anche sostituire gran parte di questo.

L'ho realizzata nella versione a sfogliatine anziché in torta unica e mi sono voluta anche preparare la pasta fillo, quindi rimbocchiamoci le maniche e cominciamo a lavorare.




Ingredienti: (per 6 triangoli)

Per la pasta fillo

  • 200 gr di farina 00
  • 100 gr di acqua tiepida
  • 10 gr di olio di semi 
  • un pizzico di sale
  • ulteriore olio di semi per spennellare le sfoglie
  • amido di mais per spolverare le palline d'impasto

Per il ripieno 
  • 100 gr di feta
  • 50 gr di ricotta
  • 50 gr di yogurt greco
  • 1/2 cucchiaio di parmigiano
  • 1/2 uovo battuto
  • un pizzico di origano
  • sale q.b.
  • pepe q.b.

Per la sfogliatura dell'impasto 
  • 50 gr di burro fuso

Per guarnire la tiropitakia
  • 1/2 uovo battuto 
  • semi di sesamo
Iniziate a preparare la pasta fillo. In una ciotola mettete la farina, il sale, al centro l'acqua appena tiepida e l'olio. 


M
escolate inizialmente con una forchetta quindi continuate con le mani fino a che la ciotola non sarà pulita, trasferite la massa ottenuta e continuate a lavorarla con i palmi delle mani fino ad ottenere un impasto liscio e setoso.




Formate un cilindro e tagliatelo in 6 parti. Arrotolate ogni parte in una pallina, passatele bene nell'amido di  mais e ponetele a riposare nella ciotola sigillata con pellicola per 1 ora a temperatura ambiente. 




Trascorsa l'ora di riposo riprendete una pallina scuotendo l'amido di mais in eccesso, schiacciatela leggermente con la mano quindi allargatela con il mattarello  fino ad ottenere una sfoglia di circa 20 cm di diametro.



Fate lo stesso con altre due palline d'impasto, quindi spennellate una sfoglia con l'olio di semi, adagiateci sopra una seconda sfoglia, spennellate anche questa con l'olio di semi e posizionateci sopra la terza sfoglia. 

Quando saremo più esperte potremo anche spingerci a realizzare la pasta fillo con 5 strati di sfoglia. 

Ora con il mattarello premete delicatamente prima in orizzontale e poi in verticale questa composizione di sfoglie, quindi allargatela con il mattarello fino ad ottenere un rettangolo da 20 cm di larghezza e 40 cm di lunghezza. 



S
ollevatela con il mattarello e posizionatela sulla carta da forno, ricopritela facendo uscire tutta l'aria con un foglio di pellicola, arrotolate il tutto e così potete riporla in frigorifero per un giorno o in freezer (in questo caso passatela in frigorifero la sera prima di quando volete utilizzarla).




Procedete così con il resto delle palline  d'impasto fino ad ottenere in tutto 3 sfoglie.

Passate ora a preparare il ripieno amalgamando bene insieme la feta che sbriciolerete con la forchetta, la ricotta, lo yogurt, il parmigiano grattugiato, un pizzico di origano, il mezzo uovo battuto, pepe e sale appena un pizzichino.

Riprendete una sfoglia, togliete la pellicola e lasciandola sulla carta da forno spennellatela bene con burro fuso. Dividete con un coltello ben affilato la sfoglia nel senso della lunghezza in modo da ottenere 2 strisce da 10 cm per 40 cm. Posizionate un cucchiaio di ripieno nell'angolo in basso a destra, piegate la pasta a formare un triangolo e pian piano continuate a ripiegarlo formando sempre il triangolo fino ad aver utilizzato tutta la striscia di pasta.


Po
sizionate delicatamente i triangoli su una teglia ricoperta di carta da forno, spennellateli con l'uovo sbattuto e cospargeteli di semi di sesamo. 



Fate cuocere in forno già caldo a 200°C per circa 25 minuti, fino a che non saranno belli dorati. 

Potete gustare le
sfogliatine calde, tiepide o anche fredde. Sono favolose e la pasta fillo è leggerissima, ben sfogliata e bella croccante.  


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martedì 9 maggio 2023

Charlotte aux fraises (Francia) - F di Fragole


La seconda ricetta con la F non poteva non essere con le fragole che proprio ora iniziano a riempire i banchi del mercato. Profumate e dolci sono dei "falsi frutti", i veri frutti sono quelli che chiamiamo semi. 


Le fragole hanno molte proprietà, attivano il metabolismo, contrastano la cellulite, l'invecchiamento e l'ipertensione, oltre a proteggere i denti e ad essere ricche di vitamina C. 

Uno dei dolci più famosi dove le fragole sono le protagoniste è sicuramente le fraisier, ma lo avevo già pubblicato, ho quindi voluto replicare un altro dolce francese conosciuto in tutto il mondo, la altrettanto sontuosa charlotte aux fraises. Anche se il nome charlotte è chiaramente francese le origini di questo dolce, come accade a molti altri dolci, non sono chiare e gli storici suggeriscono varie ipotesi.

Potrebbe derivare dalla parola "charlyt" che in inglese arcaico significava "budino", oppure da "charlets" che nel '400 era un piatto tipico anglosassone ma a base di carne.

Potrebbe anche rievocare il nome della regina Charlotte, moglie di Giorgio III che regnò in Gran Bretagna e Irlanda prima e poi nel Regno Unito tra fine '700 ed inizio '800. 

Forse prende il nome dello stampo in cui si cuoceva che ricordava la cuffia indossata dalle donne francesi nel '700 chiamata proprio charlotte.

La charlotte come la conosciamo oggi fu creata intorno al 1815 dal pasticcere francese Marie-Antoine Carême chiamandola "charlotte à la parisienne"quando era chef de cuisine del figlio di Charlotte Meclemburgo-Strelitz, il futuro re Giorgio IV.  Fu lui che inventò i biscotti boudoirs o biscuits à la cuillère, i savoiardi, che racchiudono come uno scrigno l'interno  cremoso trasformando una preparazione da cuocere in forno in una preparazione a freddo. 

Per la mia charlotte alle fragole ho voluto realizzare anche i biscuits à la cuillère anziché utilizzare savoiardi acquistati.



Ingredienti: (per uno cerchio apribile da 20 cm di diametro)


Per i biscuits à la cuillère

  • 4 uova 
  • 100 gr di zucchero semolato
  • 100 gr di farina 00
  • 100 gr di zucchero a velo
Per la bagna
  • 95 gr di zucchero semolato
  • 75 ml d'acqua
  • 1 bacca di vaniglia
  • scorza di mezzo limone non trattato
Per il ripieno
  • 350 gr di fragole da frullare
  • 55 gr di zucchero a velo

  • 100 gr di fragole a pezzi 
  • 1 cucchiaio di zucchero a velo
  • 2 cucchiaini di succo di limone

  • 400 gr di panna liquida
  • 350 gr di mascarpone 
  • 8 gr di gelatina in fogli
  • 50 gr di zucchero a velo 
Per guarnire 
  • 20 fragole delle stesse dimensioni
  • 1 quadrotto di cioccolato bianco da grattugiare
Iniziate a preparare i biscuits à la cuiller disegnando sulla carta da forno 2 cerchi del diametro del cerchio apribile e 2 fasce larghe 35 cm e alte 9 cm. Serviranno per la fascia esterna di biscuits ed i due dischi.
Iniziate a montare nella planetaria con la frusta a bassa velocità i 4 albumi, aggiungete una piccola parte dello zucchero semolato, aumentate la velocità ed aggiungete il restante zucchero semolato in 2 volte fino ad ottenere una chiara montata a becco d'uccello. 
A questo punto aggiungete i 4 tuorli e fate andare la frusta per pochi secondi, giusto il tempo di amalgamarli.
A mano e con il lecca pentole amalgamate delicatamente dal basso verso l'alto la farina setacciata girando contemporaneamente la ciotola che li contiene. Quando la farina sarà completamente assorbita versate il composto in una sac à poche con bocchetta liscia da 10 mm e formate i 2 cerchi partendo dal centro e le due cartuccere di biscuits ad una distanza minima tra un biscotto e l'altro.
Cospargete il tutto con zucchero a velo setacciato, aspettate 5 minuti e cospargeteli nuovamente.


F
ate quindi cuocere per 10-12 minuti in forno preriscaldato a 180°C. A metà cottura aprite un attimo il forno per far fuoriuscire il vapore.



Mentre i biscuits si raffreddano preparate la bagna facendo giungere a bollore l'acqua con lo zucchero, la bacca di vaniglia e la scorza di limone. Fate raffreddare lo sciroppo ottenuto.

Posizionate il cerchio apribile su una superficie piatta dopo averne foderato la base con pellicola.
Dopo aver tagliato un lato dei biscotti rivestite tutto il diametro del cerchio apribile con la parte zuccherata dei biscuits verso l'esterno. 


P
osizionate quindi alla base uno dei due dischi di biscuit con il lato zuccherato verso il fondo. 


C
on un pennello imbibite con la bagna l'interno dei biscuits ed il disco alla base.

Passate ora a frullare le fragole con lo zucchero a velo e tenete da parte.

Ora ammorbidite il mascarpone con lo zucchero a velo, aggiungete la panna liquida ben fredda di frigorifero e montate con le fruste, aggiungete le fragole frullate e la gelatina in fogli che avrete prima fatto ammorbidire per 10 minuti in acqua fredda e poi sciolta in pochissima panna calda. Amalgamate il tutto con le fruste.

Versate metà della mousse ottenuta nello stampo foderato di biscuits, posizionate ora il secondo disco di biscuit con la parte zuccherata verso il fondo, inumiditelo con la bagna usando il pennello, versateci sopra le fragole a pezzi condite con lo zucchero a velo ed il succo di limone.
Versate il resto della mousse fino al bordo dei biscuits.




F
ate riposare la charlotte in frigorifero almeno una notte, meglio se la preparate 24 ore prima.

Per decorarla disponete le fragole come più gradite e cospargete la superficie libera con riccioli di cioccolata bianca.  

È sicuramente molto bella ma anche molto buona. 


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