Con il
gruppo dell'Abbecedario
culinario mondiale dal
Marocco ci siamo nuovamente spostati nel Sud Pacifico per visitare la
Repubblica delle Fiji, ospitati da Silvia di "Santa
Parmigiana".
Un arcipelago formato da più di 332 isole, di cui 106 abitate, e 522 isolotti. Le spiagge candide con palme, il clima tropicale, la possibilità di effettuare immersioni subacquee in acque meravigliose, fanno di queste isole una delle mète preferite dal turismo.
Grazie alla pescosità del mare ed alla terra fertile di origine
vulcanica la cucina delle Fiji è ricca di cibi freschi e di buona qualità. Alla
base dell'alimentazione ci sono riso, patate dolci, taro, cocco, manioca,
pesce, e come abbiamo visto anche per Samoa il metodo tradizionale di cottura è
quello di scavare una buca a terra, rivestirla di bucce di cocco a cui danno
fuoco e sopra poggiarci delle pietre. Sopra alle pietre cuoceranno i cibi
avvolti in foglie di banano o taro. La cottura lenta ed il sapore di affumicato
danno un gusto particolare alle pietanze.
Il pasto cotto con questo sistema si chiama "lovo" ed è consuetudine prepararlo per le feste ed i matrimoni.
A PROPOSITO DI USI E COSTUMI DELLE FIJI
Se avrete la fortuna di essere invitati a mangiare in una casa delle Fiji ricordate di assaggiare per primi ogni pietanza, altrimenti tutti gli altri non toccheranno cibo fino a che non sarete voi a farlo, oltre a considerarvi maleducati. Inoltre se siete invitati in un villaggio niente occhiali da sole, cappelli e zaini in spalla, è maleducazione. La tradizione vuole che si porti in omaggio al capo villaggio un mazzo di kava, le cui radici sono utilizzate per preparare una bevanda dalle proprietà sedative ed anestetiche, e probabilmente vi inviterà a mangiare con loro. Conversando usate toni pacati perché la voce alta è considerata sintomo di rabbia.
Il pasto cotto con questo sistema si chiama "lovo" ed è consuetudine prepararlo per le feste ed i matrimoni.
A PROPOSITO DI USI E COSTUMI DELLE FIJI
Se avrete la fortuna di essere invitati a mangiare in una casa delle Fiji ricordate di assaggiare per primi ogni pietanza, altrimenti tutti gli altri non toccheranno cibo fino a che non sarete voi a farlo, oltre a considerarvi maleducati. Inoltre se siete invitati in un villaggio niente occhiali da sole, cappelli e zaini in spalla, è maleducazione. La tradizione vuole che si porti in omaggio al capo villaggio un mazzo di kava, le cui radici sono utilizzate per preparare una bevanda dalle proprietà sedative ed anestetiche, e probabilmente vi inviterà a mangiare con loro. Conversando usate toni pacati perché la voce alta è considerata sintomo di rabbia.
* * * *
L'utilizzazione del miele nella
realizzazione di pane e dolci risale a migliaia di anni fa, a partire dalle
civiltà dell'antico Egitto, della Grecia e di Roma.
Prima
della scoperta del lievito la farina ed il miele venivano mescolati e l'impasto
ottenuto veniva lasciato riposare per un mese durante il quale si sviluppavano
naturalmente i lieviti che poi avrebbero permesso la lievitazione dell'impasto
stesso.
Solo
successivamente si sono aggiunti all'impasto spezie, uva passa e frutta secca.
L'uso
del miele non era solo per dare dolcezza all'impasto, ma anche perché
assorbendo umidità permetteva ai pani di mantenersi freschi a lungo.
In
Germania nel XII° secolo le suore fecero la prima torta al miele, che poi nel
resto d'Europa si è modificata ed anche trasformata in biscotti, come ad
esempio l'omino di pan di zenzero, dando vita a
tante
varianti secondo il paese e quindi i prodotti locali, specialmente per quanto
riguarda le spezie.
Anche nelle Fiji la torta al
miele ha la sua versione molto popolare, ricca di spezie con l'aggiunta di
panna acida ed olio di canola. Il miele nelle Fiji augura "cose
dolci" nella vita.
La ricetta di questa torta al miele è veramente facilissima e rapida.
La ricetta di questa torta al miele è veramente facilissima e rapida.
Per
assaporarla al meglio mangiatela uno o due giorni dopo averla cotta, diventerà più
umida ed i sapori si intensificheranno.
- 156 gr di farina
- 50 gr di zucchero semolato
- 120 gr di panna acida
- 170 gr di miele
- 1 uovo intero
- 1 cucchiaio di olio di canola (che io ho sostituito con dell'olio di semi di mais)
- 1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
- 1/8 di cucchiaino di noce moscata grattugiata
- 1/8 di cucchiaino di chiodi di garofano ridotti in polvere
- 1/4 di cucchiaino di zenzero in polvere
- 1/2 cucchiaino di cannella in polvere
Per guarnire
- mandorle in lamelle
Mescolate insieme per bene tutti gli ingredienti tranne le mandorle.
Versate il composto nello stampo imburrato o rivestito di carta da forno bagnata e strizzata.
Potete guarnire la superficie con le lamelle di mandorla prima di infornare il dolce o dopo la prima mezz'ora di cottura per essere sicuri che non affondino nell'impasto.
Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 45 - 55 minuti facendo la prova stecchino. Ricordate che gusterete al massimo i sapori di questo dolce 1 o 2 giorni dopo averlo cotto, il miele lo farà rimanere umido.
E' buonissimo, un pan di spezie velocissimo da fare ma dal gusto eccezionale.
Io questa volta ho seguito la ricetta e rivestito lo stampo con carta da forno, ma ho avuto difficoltà nell'estrarre il dolce, la prossima volta proverò imburrando ed infarinando direttamente lo stampo.
In ogni caso provatelo, merita davvero!!
Alla prossima ricetta!! =^-^=
Io questa volta ho seguito la ricetta e rivestito lo stampo con carta da forno, ma ho avuto difficoltà nell'estrarre il dolce, la prossima volta proverò imburrando ed infarinando direttamente lo stampo.
In ogni caso provatelo, merita davvero!!
Alla prossima ricetta!! =^-^=
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