I dolci tipicamente indiani sono quasi tutti dolci fritti o che sono preparati direttamente sul fuoco, molto pochi prevedono la cottura in forno.
Le vere e proprie torte come anche i biscotti sono di chiara origine inglese, come pure la tradizione delle decorazioni splendide e complicatissime in royal icing.
Il nome di questi bianchi biscotti potrebbe derivare dalla parola persiana nan che significa pane e Cathai che è l'antico nome della Cina, sarebbe quindi il "pane della Cina", ma potrebbe anche derivare dal nome di un biscotto dell'Iran e dell'Afghanistan che si chiama Kulcha-e-Khataye.
Nel XVI° secolo i proprietari olandesi di un panificio a Surat
avevano come clienti la comunità olandese locale. Quando gli olandesi stavano per lasciare l'India i proprietari lasciarono la panetteria ad un loro dipendente, Mr Dotivala, il quale per vendere il pane che la panetteria produceva e che non rispondeva al gusto degli indiani, lo vendette duro ad un prezzo molto più basso. Fu un tale successo che continuò a tostare il pane che prese il nome di "Irani biscuit". Mr Dotivala creò poi i biscotti al burro "farmasu surti batasa" ed il "nankhatai" che potrebbe essere la reinterpretazione del locale "dal" o essersi ispirato al "kathaye" di Iran ed Afghanistan.
Ultimamente i venditori ambulanti indiani di nankathai fanno fatica a sostenere la concorrenza dei grandi produttori di biscotti che vendono in tutto il mondo, ma volete mettere un biscotto artigianale?
Ingredienti: (per 12 biscotti)
- 113 gr di burro a temperatura ambiente (1/2 cup)
- 64 gr di zucchero a velo (1/2 cup)
- 130 gr di farina 00 (1 cup)
- 1/4 di cucchiaino di noce moscata grattugiata
- 1/4 di cucchiaino di semi di cardamomo in polvere
- 1/4 di cucchiaino di lievito per dolci
- un pizzico di sale
- 6 mandorle e 6 pistacchi per guarnire
Per prima cosa bisogna lavorare a pomata il burro con lo zucchero a velo fino a che non è spumoso.
Aggiungervi quindi le spezie e poi poca per volta la farina setacciata con il lievito ed il sale.
Aggiungervi quindi le spezie e poi poca per volta la farina setacciata con il lievito ed il sale.
L'impasto, che risulterà morbido, viene quindi avvolto nella pellicola e fatto riposare 15-20 minuti.
Riprenderlo e lavorarlo un pò, quindi dividerlo in 12 pezzi.
Lavorare con le mani ogni pezzo a pallina in modo che sia liscio e compatto. Posizionare le 12 palline su una teglia foderata con carta da forno, schiacciarle appena e premere sopra ad ognuna una mandorla o un pistacchio.
Farli cuocere a 150° in forno già caldo per 25 minuti (con il mio forno li ho dovuti far stare 35 minuti), stando attenti che non coloriscano perché debbono rimane chiari.
Tolta la teglia dal forno farli riposare 5 minuti prima di passarli su una gratella per farli raffreddare completamente.
Gustatelo tra un sorso e l'altro di garam garam masala chai, un buon tè caldo speziato, si scioglierà letteralmente in bocca e renderà meno triste un pomeriggio piovoso o freddo!! ^-^
Ricetta indiana che si unisce alle altre raccolte per l'Abbecedario culinario mondiale da Cinzia di "Cindystarblog.blogspot.it".
3 commenti:
mi piace molto l'inserimento del cardamomo, saranno perfetti con il the chai, come rimangono morbidi o tipo frollino?
Marti ha la consistenza di un frollino che si scioglie in bocca proprio per la mancanza di uova nell 'impasto.
Resy, graazie ancora per questa dolcezza, il tè è servito! ;-)
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